Programmazione turistica e cambiamento climatico | Il caso studio di Corno alle Scale

Corno alle Scale, destinazione turistica in Emilia Romagna, è diventato un caso di studio nella tesi di laurea di Gaia Mambrini e Gloria Parisi che propongono una strategia di adattamento della programmazione turistica al cambiamento climatico.

Un progetto di sviluppo turistico bike-friendly realizzato all’interno del laboratorio di progettazione del paesaggio condotto dalle laureande dell’università di Ferrara presso il Dipartimento di Architettura con la supervisione dei relatori Prof. Arch. Luca Emanueli e Prof. Arch. Gianni Lobosco e correlatore Sergio Battistini.

Sfoglia l’intero elaborato oppure leggi qui sotto i punti salienti.

Obiettivi dello studio

Lo studio intende riqualificare il comprensorio sciistico del Corno alle Scale dandogli una spinta verso un turismo più costante, donando all’area maggiore attrattività e fruibilità.

Lo scopo del progetto dell’area CS 365 è infatti quello di creare più opportunità di frequentazione nell’attesa dell’abbandono forzato delle piste da sci a causa dell’innalzamento delle LAN aumentando così le presenze turistiche provando a renderle costanti durante tutto l’anno

Il progetto

Come nasce

L’esigenza di differenziare l’offerta turistica locale nasce dalla criticità intrinseca dell’area oggetto di studio e cioè dal peggioramento climatico globale che provoca innalzamenti delle temperature. ln tal caso il problema più invasivo consiste nell’innalzamento della Linea di Affidabilità della Neve (LAN) cioè l’altitudine che garantisce spessore e durata sufficienti dell’innevamento stagionale.

Le principali problematiche riscontrabili dal punto di vista turistico sono riconducibili principalmente alla riduzione delle presenze nella stagione invernale a causa delle sempre più limitate precipitazioni di neve, che causano un aumento dei costi di messa in esercizio e manutenzione degli impianti che comportano minori entrate, conseguentemente, costi maggiori per chi pratica sport invernali e conseguente minore attrattività dell’area in generale.

L’idea progettuale

Considerate ed esaminate tutte le caratteristiche dell’area, le laureande propongono una visione futuristica di programmazione turistica territoriale in cui la praticabilità degli sport invernali nel Comprensorio risulta compromessa – rimarrebbero infatti praticabili tramite l’innevamento naturale solamente 600 metri di piste da sci, in quanto localizzati al di sopra della LAN dei 1.800 metri.

Da qui scaturisce l’idea di provare a mantenere il turismo nell’area di studio inserendo uno sport alternativo, la mountain-bike, praticabile 365 giorni l’anno e che consenta la riqualificazione e il riutilizzo delle infrastrutture e dei servizi già presenti in loco contrastandone l’abbandono turistico al quale è proiettato, da qui l’idea di nominare tale strategia CS 365.

Gli interventi che vengono proposti in CS 365, sono in funzione del trascorrere del tempo, non sono interventi ad effetto immediato e, di conseguenza, non sono impattanti sul territorio.

La strategia di progetto propone la realizzazione di piste da MTB in trail e skill park per i più piccoli, che daranno l’opportunità al comprensorio di avere attività turistica durante tutto l’anno: riqualificando i servizi e l’attrezzatura che attualmente sono già in uso e integrandoli con quanto necessario per migliorare la qualità turistica.

Gli impianti di risalita, già attualmente funzionanti, possono essere facilmente adattati all’utilizzo con la mountain-bike tramite l’installazione di un apposito gancio che permette il facile trasporto dell’attrezzatura fino in vetta.

Per poter completare e rendere compiuta la riqualificazione dell’area di progetto si è deciso di intervenire sui due rifugi abbandonati, rendendoli nuovamente fruibili al pubblico e dando così modo di integrare i servizi già esistenti.

Il ruolo di Sergio Battistini

Grazie a Sergio Battistini, Project Manager & Bike Specialist dell’azienda DOLOMEET, che con grandissimo entusiasmo e non poca pazienza ci ha fatto conoscere l’immenso mondo della Bike e ci ha trasmesso tutta la passione per lo sport della MTB e la cura per il territorio che tutto il suo staff ha adottato come filosofia aziendale.

Gaia e Gloria

Verso un miglioramento continuo: l’impegno per gli Obiettivi Agenda 2023

Nell’ambito del nostro percorso verso la sostenibilità d’impresa, abbiamo ragionato assieme ai nostri stakeholder su quali siano i temi prioritari su cui lavorare per perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030 e in che termini possiamo incidere con le nostre azioni. In questo articolo troverete i risultati di questo dialogo.

Il fine ultimo di tali processi è sicuramente quello di diventare un esempio virtuoso nel settore e un partner ricettivo e attento nei confronti degli impatti economici, sociali ed ambientali generabili attraverso le nostre attività.

Cos’è Agenda 2030

Sottoscritta il 25 settembre del 2015 da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, l’Agenda 2030 è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Essa definisce un programma d’azione articolato in 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Global Development Goals). Si tratta di goal di portata globale che, in quanto tali, richiedono un contributo da parte di tutti i settori economici al fine di mettere in campo processi di cambiamento verso modelli di business più responsabili per un futuro più equo e sostenibile.

L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

I 5 Obiettivi di Sviluppo sostenibile e il nostro impegno per il futuro

GOAL 8 LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA —> Creazione di valore e trasparenza

a) Creazione di valore economico finanziario.

Impegno per il futuro: Portare Dolomeet ad un valore economico diretto generato che superi I 2 milioni consolidando i settori della costruzione Pump Track in asfalto e Trail Building.

b) Qualità e sicurezza dei prodotti e servizi offerti.

Impegno per il futuro: Acquisire le principali certificazioni SOA dei settori di riferimento OS24 e OG3 e piena attuazione del Modello 231.

c) Coinvolgimento degli stakeholders nelle performance aziendali.

Impegno per il futuro: Dare piena attuazione al coinvolgimento degli stakeholders nella crescita aziendale e nello sviluppo di nuovi prodotti. Predisporre un piano di crescita sostenibile e di trasparenza di bilanci e performance aziendali pubblicando annualmente il report di sostenibilità.

GOAL 4 ISTRUZIONE E QUALITÀ —> Responsabilità sociale

Formazione dei collaboratori, dialogo e benessere aziendale.

Impegno per il futuro: Proseguire con l’impegno nella formazione dello staff e proporre un programma di workshop verticali bike dedicati al settore diventando stakeholder di riferimento anche per la formazione di nuovi addetti. Coinvolgere lo staff nella governance aziendale attraverso strumenti di codecisione sui temi chiave legati alla strategia di crescita.

GOAL 7 ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE —> Climate action

Efficienza energetica e produzione da energie rinnovabili.

Impegno per il futuro: Incrementare le politiche di sostenibilità già attivate ed introdurre nuovi mezzi elettrici nel parco macchine aziendale.

GOAL 12 CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI e GOAL 13 LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO—> Attenzione alla performance ambientali

Innovazione sostenibile di prodotto e servizio.

Impegno per il futuro: Creare una filiera sostenibile nel riciclo delle Pump Track modulari a fine vita coinvolgendo la filiera della glebanite.


Sfoglia l’intero report di sostenibilità elaborato con la consulenza di Linfa Consulting.

Bonus colonnine per imprese e professionisti

Sei un’impresa o un professionista? Hai recentemente acquistato una colonnina di ricarica per veicoli elettrici? Da domani puoi richiedere un contributo: il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica infatti ti finanzia la spesa con il Bonus colonnine per imprese e professionisti.

Cosa e quanto viene finanziato

Il Bonus Colonnine per imprese e professionisti sostiene l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici da parte di imprese e professionisti, per un importo pari al 40% delle spese ammissibili.

Le risorse disponibili sono pari a 87,5 milioni e sono così ripartite:

  • 70 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo inferiore a 375.000 euro da parte di imprese;
  • 8,75 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di valore complessivo pari o superiore a 375.000 euro da parte di imprese;
  • 8,75 milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica da parte di professionisti.

Quali sono le spese ammissibili

Si tratta di un contributo in conto capitale che per le spese destinate all’acquisto e alla messa in opera di infrastrutture di ricarica, comprese quelle per l’installazione delle colonnine, gli impianti elettrici, le opere edili strettamente necessarie, gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio, si considerano i seguenti costi specifici massimi ammissibili:

  • infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:
    • wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 € per singolo dispositivo;
    • colonnine con due punti di ricarica: 8.000 € per singola colonnina.
  • infrastrutture di ricarica in corrente continua:
    • fino a 50 kW: 1000 €/kW
    • oltre 50 kW: 50.000 € per singola colonnina;
    • oltre 100 kW: 75.000 € per singola colonnina.

Sono altresì ammesse le spese per:

  • costi per la connessione alla rete elettrica così come identificati dal preventivo per la connessione rilasciato dal gestore di rete, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica;
  • spese di progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite massimo del 10% del costo totale ammissibile per la fornitura e messa in opera delle infrastrutture di ricarica,

Chi può fare domanda

  • imprese con sede in Italia in possesso di specifici requisiti consultabili qui
  • professionisti che presentano un volume d’affari non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica. Per i professionisti che applicano il regime forfettario, il valore dell’infrastruttura di ricarica non può essere superiore a 20.000,00 euro.

Come fare domanda

L’invio delle domande online da parte di imprese e professionisti dev’essere effettuato sul sito di Invitalia, a partire dal 10 novembre 2023 e fino al 30 novembre 2023, tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00.

Sintesi dei principali documenti da presentare

  • modulo domanda
  • copia delle fatture e evidenza del pagamento effettuato
  • dichiarazione di conformità
  • relazione tecnica finale
  • modulo localizzazione intervento

Analisi LCA | Evolve pump track

Il Life Cycle Assessment (LCA) è una metodologia che valuta l’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio lungo il suo intero ciclo di vita. Dolomeet nel 2023 ha avviato un processo d’analisi LCA delle pump track modulari in materiale composito. In particolare, è stata oggetto di studio il prodotto EVOLVE® realizzata per Dolomeet da Marchi S.r.l., azienda specializzata nella lavorazione industriale della vetroresina dal 1980. Si tratta di una pump track a moduli in materiale di derivazione nautica che si presenta leggera, duratura e altamente resistente.

Analisi dell’impronta ambientale del prodotto

Lo studio, elaborato in conformità agli standard ISO 14040-14044 e alle Regole di Categoria di Prodotto (PCR), ha lo scopo di implementare un sistema riconosciuto a livello internazionale per la misurazione dell’impatto ambientale dei modelli pump track EVOLVE®.
Sottoposto a validazione di parte terza attraverso un processo di critical review, volto a verificare la coerenza dei metodi utilizzati per l’elaborazione dello studio con le norme di riferimento, ha consentito all’azienda di avere gli elementi necessari per l’elaborazione di una strategia interna volta al miglioramento continuo delle performance ambientali dei suoi prodotti.
L’analisi LCA effettuata si è configurata di tipo from cradle to gate, dalla culla al cancello: dalla fase di estrazione delle materie prime fino all’uscita dallo stabilimento di produzione ed installazione dal cliente, considerando anche le forniture europee ed extra-europee.

Le fasi del processo di misurazione possono essere così sintetizzate:

  1. identificazione del processo produttivo della pump track modulare, dei materiali e dell’energia;
  2. definizione del perimetro di analisi e dell’unità funzionale di misura;
  1. redazione dell’inventario dei materiali (Life Cycle Inventory);
  2. raccolta ed elaborazione dei dati
    inerenti alle fasi di estrazione e approvvigionamento delle materie prime, al loro trasporto al sito di produzione e, infine, alle attività di produzione dei moduli della pump track;
  3. redazione del report tecnico e validazione di parte terza.

Le categorie e sottocategorie d’impatto considerate sono le seguenti:

  1. acidificazione potenziale;
  2. potenziale sul cambiamento climatico;
  3. potenziale impoverimento delle risorse energetiche;
  4. eutrofizzazione;
  5. potenziale impoverimento delle risorse materiali;
  6. potenziale impoverimento dello strato di ozono;
  7. formazione di ossidanti fotochimici;
  8. consumo idrico e potenziale deprivazione dell’utente.

Risultati ottenuti

Considerando i diversi modelli di pump track EVOLVE®, a seconda del volume presentano:

  • emissioni di CO2 da 4.461 kg ai 17.514 kg;
  • utilizzo di energia da fonti fossili da 74.840 MJ a 293.824 MJ;
  • consumo idrico da 2.120 m3 per il modello base a 8.324 m3 per il modello più complesso.

I risultati dell’impronta ambientale dei modelli pump track sono stati rapportati allo sviluppo lineare e al peso del prodotto, creando per l’indicatore cambiamento climatico un fattore di caratterizzazione in base al metro lineare di pump track ed in base al kg di pump track.

Questo calcolo ha permesso di rappresentare l’efficienza del design dei modelli progettati dall’azienda, che vede in testa per maggior efficienza i tracciati Exagon, Elegance, Essential, Emirates ed Extasy.
In generale, è emerso come ai modelli più complessi, caratterizzati da maggior lunghezza e numero di curve, sia correlato un minor impatto ambientale rapportato allo sviluppo lineare.

KG di CO2 equivalenti per ogni modello di Pump Track


Lo studio è stato effettuato in occasione del percorso di Dolomeet verso la sostenibilità d’impresa condotto da Linfa Consulting.

Comuni in bici: aperte le adesioni per il comitato di Anci

Con delibera del 30 gennaio 2023, ANCI ha costituito il Comitato Comuni in bici al fine di creare una rete di Comuni particolarmente attivi nell’ambito della mobilità ciclabile e degli eventi sportivi ciclistici: da oggi sono aperte le iscrizioni.

Il Comitato

Comuni in bici è nato su proposta del vicepresidente vicario e delegato per lo Sport, Salute e Politiche giovanili, Roberto Pella. Costituito da ANCI, il Comitato intende creare una rete di Comuni particolarmente attivi nell’ambito della mobilità ciclabile e degli eventi sportivi ciclistici, agonistici e non, promotori di politiche pubbliche a supporto dello sviluppo della cultura e della storia della bicicletta, dello sport, dell’educazione, del turismo sostenibile e sportivo, dell’economia green e innovazione digitale.

Lo scopo

Il Comitato si propone di sostenere, valorizzare e tutelare il patrimonio ciclistico italiano presente nei diversi territori attraverso la promozione di progetti e iniziative di divulgazione, di sviluppo e valorizzazione della pratica sportiva e di difesa della salute per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • promuovere e realizzare sui territori azioni intersettoriali volte a potenziare le infrastrutture di mobilità dolce e a sviluppare il cicloturismo e la cultura della bici, rafforzando politiche di rigenerazione e sicurezza urbane;
  • promuovere l’adesione a eventi e realizzare iniziative in tema atte a perseguire una migliore qualità della vita per i cittadini, contrastando e prevenendo fenomeni quali sedentarietà e inattività fisica;
  • integrare piani e progetti in essere con azioni finalizzate alla formazione e alle opportunità di occupabilità dei giovani;
  • sostenere la partecipazione dei territori a progetti finalizzati a una maggiore inclusione sociale;
  • valorizzare best practice e politiche di mobilità e sviluppo sostenibile;
  • contribuire all’organizzazione e alla divulgazione di percorsi formativi coerenti con gli scopi del Comitato, rivolti in particolar modo all’ambito scolastico e con il coinvolgimento delle università;
  • ricercare partenariati interistituzionali finalizzati al potenziamento e allo sviluppo della rete.

Chi può partecipare

Al Comitato potranno partecipare tutti i Sindaci di Comuni che ne condividano le finalità e che abbiano almeno uno dei seguenti requisiti:

  • siano o siano state sedi di tappa Giro d’Italia, di gare ciclistiche di carattere provinciale, regionale, nazionale, di musei dello sport;
  • abbiano realizzato sistemi di mobilità intermodale o percorsi ciclabili o ciclovie, Comunali o intercomunali, aree attrezzate bike-friendly;
  • abbiano avviato politiche culturali legate alla bici.

Come aderire

I Comuni interessati a far del Comitato Comuni in bici di ANCI possono mandare la propria adesione indicando il requisito in possesso all’indirizzo e-mail: areaistruzionesport@anci.it 

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche Identikit del cicloturista secondo il 3° Rapporto Italiano sul Cicloturismo

Perchè Evolve pump track è più duratura rispetto alle altre pump modulari

Nell’ambito del percorso di sostenibilità intrapreso di recente da Dolomeet, è stata analizzata anche la durabilità dei suoi prodotti ed in particolare delle Evolve Pump track. Dall’analisi è emerso come effettivamente le pump track marchiate EVOLVE®, costituite da un composito di lana di vetro e resina di poliestere abbiano una durata maggiore rispetto alle altre due comuni tipologie di pumptrack modulari (costruite in cemento o legno).

Il metodo

L’analisi si è sviluppata partendo da un confronto delle proprietà meccaniche dei materiali passando poi a quelle fisiche, valutandone le performance secondo:

  • il modulo di Young, che misura l’elasticità del materiale;
  • la tensione di snervamento, che indica il livello di deformazione del materiale;
  • il carico di rottura;
  • la resistenza alla frattura.

I risultati

Dall’analisi emerge come i materiali utilizzati per la produzione della pump track EVOLVE®, in quanto rigidi, siano più plastici che elastici: ciò comporta l’irreversibilità di eventuali deformazioni.

Tuttavia, una struttura rigida e stabile che contrasti le forze applicate è caratteristica che si rende necessaria, in quanto consente all’utilizzatore di avere una maggior sensibilità di guida e di raggiungere la velocità necessaria.

Proprietà meccaniche

In particolare sono state osservate le proprietà che riflettono la robustezza dei materiali presi in considerazione: composito e legno sono materiali con buone performance relativamente a snervamento, capacità di carico e tenacità. Nello specifico il composito presenta un’elevata capacità di assorbire le forze applicate: caratteristiche che supporta le scelte attuate nella selezione dei materiali utilizzati per EVOLVE®, che si presenta quindi come un prodotto leggero ma molto resistente, in grado di assorbire e distribuire il peso in movimento applicato in maniera particolarmente efficiente.

Confronto delle proprietà meccaniche dei materiali comunemente utilizzati per le pump track

Proprietà fisiche

Per quanto riguarda invece la resistenza all’usura, è stata valutata la resistenza del prodotto ad azioni meccaniche che possono asportare materiale dalla superficie durante l’utilizzo, causando ad esempio abrasioni e scalfitture. Su una scala da 1 a 10 i materiali considerati risultano avere una resistenza media all’usura dove cemento e composito hanno performance migliori rispetto al legno.
La resistenza agli elementi invece, tiene conto dell’esposizione dei materiali a raggi UV, acqua salata, acqua dolce e della loro infiammabilità. Sotto questi aspetti il legno è ancora il materiale meno indicato, mentre le prestazioni del cemento sono ottime rispetto agli aspetti ambientali considerati. Il composito è secondo al cemento di poco, solo per la sua infiammabilità lievemente maggiore.
Nel complesso, le caratteristiche meccaniche del composito lo rendono il materiale da privilegiare in termini di durata e resistenza per la realizzazione delle pump track modulari .

Confronto delle proprietà fisiche dei materiali comunemente utilizzati per le pump track

Il nostro percorso verso la sostenibilità d’impresa

Di recente Dolomeet ha avviato, attraverso il supporto di un’azienda di consulenza, un percorso verso la sostenibilità d’impresa. Un iter composto da: analisi delle tematiche aziendali ricoperte dal framework ESG e analisi della performance ambientale del prodotto Evolve Pump Track.

Entrambe le indagini sono state condotte con l’assistenza tecnico-metodologica di Linfa Consulting, società di consulenza che elabora e realizza percorsi di sviluppo sostenibile per imprese, enti locali ed organizzazioni di diversa natura con sede in Trentino.

Dello studio di ciclo di vita LCA, una valutazione che viene verificata e convalidata da un organismo indipendente che garantisce la credibilità e veridicità delle informazioni condotta sulla pump track modulare, ve ne parleremo in un secondo momento. Ora vogliamo concentrarci sul percorso di analisi di sostenibilità aziendale finalizzato all’elaborazione di una strategia per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenza 2030.

Il percorso

La consulenza si è concretizzata in un attività di analisi e misurazione degli indicatori aziendali di sostenibilità di Dolomeet al fine di far emergere punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce per l’azienda. Un’attività propedeutica all’elaborazione di una strategia ed un piano di miglioramento per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e una crescita durevole per sé e gli stakeholder.

L’attività si è svolta tenendo in considerazione sia il contesto in cui opera Dolomeet, sia il contesto internazionale di riferimento per la sostenibilità in ambito d’impresa. Le principali fasi di lavoro sono state le seguenti:

  • Analisi, stakeholder engagement, piano di sostenibilità secondo i fattori ESG.
  • Analisi LCA “culla-cancello”
  • Coaching sulla comunicazione e sensibilizzazione degli stakeholder

Il perimetro di rendicontazione si riferisce alle attività svolte presso la sede di Malè (TN) nel periodo intercorso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022.

Attività svolte

Guardando in particolare alla prima fase di lavoro riguardante la redazione di un piano di sostenibilità secondo i fattori ESG, sono stati approfonditi i temi esposti nella UNI/PdR 134:2022, ovvero Rating di sostenibilità per imprese di minori dimensioni, portando a termine le seguenti attività:

  • Gap Analysis, secondo le linee guida GRI (Global Reporting Initiative);
  • Analisi della documentazione aziendale utile a comprendere l’attività aziendale ed il contesto di riferimento;
  • Selezione e misurazione di alcuni indicatori e KPI chiave;
  • Stakeholder engagement attraverso la somministrazione di questionari e/o interviste di profondità rivolte ad un numero selezionato di stakeholder individuati tra i fornitori, clienti e partner.

I risultati

In seguito alle analisi sopra citate è stata definita una strategia di sostenibilità ed un piano per il miglioramento continuo, correlati con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare è stata rielaborata la vision aziendale in linea con il percorso di sostenibilità d’impresa ed è stato redatto un piano basato sui temi rilevanti che mette in luce le attività svolte da Dolomeet s.r.l. e gli impegni per il futuro per il perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.

La sostenibilità di Dolomeet in numeri (2022)

  • oltre 1 MILIONE, il valore economico diretto distribuito agli stakeholders
  • oltre 150 MILA € di investimenti in ricerca e sviluppo
  • 50% di fornitori provenienti dal Trentino-Alto Adige
  • 81,81 GJ di energia proveniente da fonti rinnovabili sul totale di 181,79 GJ consumati
  • 31,34 anni, l’età media del personale dipendente
  • 182 Zeus Charging Station installate (triennio 2020/2022)
  • 208 ore di formazione erogate (triennio 2020/2022)

L’esito di questa nostra prima fase di avvio verso un percorso di sostenibilità lo trovate qui. Seguiranno approfondimenti sui vari temi.

10 motivi per acquistare una balance bike

Se sei indeciso se acquistare o meno una balance bike ti invitiamo a leggere questo articolo: dopo averlo fatto non potrai più farne a meno.

In generale, le biciclette senza pedali offrono una piattaforma di apprendimento divertente ed efficace per i bambini, agevolando una transizione fluida verso una bicicletta tradizionale e costruendo una solida base per le loro competenze di guida. Le balance bike offrono una serie di vantaggi per lo sviluppo e il divertimento dei bambini, promuovendo abilità motorie, indipendenza e passione per l’attività fisica fin dalla più giovane età. È una scelta intelligente per i genitori che vogliono avvicinare i loro bambini al mondo delle due ruote in modo sicuro e stimolante.

10 validi motivi per acquistare una balance bike

  1. Semplicità | Usare la balance bike è facile quasi come camminare. Questa la rende adatta a bambini di diverse età, anche molto giovani permettendo loro di sviluppare abilità di equilibrio fin dai primi anni di vita.
  2. Passione per l’attività fisica | Grazie all’uso delle biciclette senza pedali, i bambini si abituano da subito a essere attivi e in movimento, non solo durante il gioco. Guidare una balance bike diventa un’attività fisica divertente e coinvolgente per i più piccoli. In questo modo, si coltiva l’amore per l’esercizio fisico fin dalla tenera età, promuovendo uno stile di vita attivo e salutare per il futuro.
  3. Autonomia | Con la balance bike, i bambini imparano a spostarsi da soli, anziché essere spinti in passeggino o sorretti dai genitori. Ciò li aiuta a sviluppare maggiore fiducia e sicurezza ma mano che migliorano le loro abilità di guida ma anche un senso di indipendenza e autostima mentre esplorano il mondo intorno a loro. Dato che all’inizio non devono preoccuparsi dei pedali, possono concentrarsi sul bilanciamento, il che li rende più sicuri durante la guida.
  4. Sviluppo e coordinazione | Oltre a favorire lo sviluppo dell’equilibrio fin dalla giovane età, la balance bike aiuta i bambini a sviluppare la muscolatura delle gambe mentre si spingono con i piedi e mantengono l’equilibrio sulla bicicletta. Inoltre, richiede la coordinazione di diverse parti del corpo, come le mani per tenere il manubrio o i piedi per spingere: questo aiuta i bambini a migliorare le loro abilità motorie e a coordinare i movimenti.”
  5. Praticità | Le balance bike sono leggere e compatte, molto più facili da trasportare rispetto a tricicli e biciclette con le rotelle. Il loro peso varia da 3 a 6 kg, e le dimensioni ridotte le rendono pratiche. Le balance bike hanno solitamente strutture molto semplici ma funzionali e decisamente più comode: questo consente ai genitori di mantenerle sempre a portata di mano, anche durante le attività quotidiane, un ottimo modo per tenerli in movimento!
  1. Sicurezza | Il baricentro della balance bike è più basso di quello di una bici con le rotelle e, nonostante i minori punti di appoggio, le cadute sono meno frequenti. Poiché il movimento avviene utilizzando le gambe e i piedi per prendere velocità, la velocità di guida rimane moderata e meno pericolosa rispetto alle biciclette tradizionali. Inoltre, la sicurezza è ulteriormente garantita dalle protezioni spesso presenti sul manubrio e dalla mancanza di rotelle, che possono incastrarsi facilmente in buchi. Molte balance bike sono anche prive di freni, evitando bruschi arresti.
  2. Miglioramento delle abilità di guida avanzate | Coloro che utilizzano le balance bike sviluppano abilità avanzate nella guida, come la gestione delle curve e il mantenimento dell’equilibrio su terreni accidentati, sin dalle prime fasi. Queste abilità si riflettono in una guida più sicura e competente quando effettuano la transizione a una bicicletta tradizionale. Al contrario, i bambini che iniziano con un triciclo o con le rotelle imparano a cambiare direzione utilizzando il movimento orizzontale del manubrio: quando poi passano a una bicicletta normale, si trovano spesso in difficoltà a causa della mancanza di abilità nell’inclinare il corpo per curvare. Questa sensazione di mancanza di equilibrio in curva può risultare spaventosa per loro, ma è già familiare per chi ha iniziato a imparare con una balance bike e ha già acquisito confidenza con questa tecnica.
  3. Transizione senza problemi verso una bicicletta tradizionale | Una volta che il bambino ha imparato a bilanciarsi sulla balance bike, la transizione verso una bicicletta con pedali diventa notevolmente più agevole. Avendo già acquisito le competenze di base, l’apprendimento del pedaling diventa un processo naturale. Con la balance bike, i bambini imparano a guidare una bicicletta più rapidamente e in modo più intuitivo, senza il passaggio dalla stabilità delle rotelle all’insicurezza della caduta. Iniziano spingendo con i piedini, mantenendo una progressiva confidenza nell’equilibrio su due ruote, abilità che facilita notevolmente il passaggio alla bicicletta tradizionale.
  4. Bassa manutenzione | Le balance bike sono generalmente caratterizzate da un design semplice e mancano di componenti complessi come pedali o ruote di supporto. Di conseguenza, richiedono una manutenzione minima e sono solitamente durevoli, rendendo l’investimento nel tempo più conveniente.
  5. Maggiore divertimento e meno frustrazione | L’apprendimento della guida di una bicicletta tradizionale può risultare frustrante per alcuni bambini, specialmente quando utilizzano le rotelle di supporto. Con una balance bike, i bambini sperimentano un maggiore divertimento e meno frustrazione, poiché possono godere di una guida più libera e autonoma, senza sentirsi limitati dalle rotelle di supporto. Questo consente loro di esplorare il mondo della guida in modo più gioioso e senza ostacoli.

Bene, ora non dovresti più avere dubbi: la balance bike è decisamente quello che fa per te! Noi ti consigliamo di acquistare una Primabici Garelli, clicca qui e scopri perchè secondo noi è la migliore balance bike presente sul mercato.

European Cycling Strategy: i nuovi target UE sulla bicicletta

Una storica risoluzione in tema di ciclabilità è stata adotatta a febbraio dall’Parlamento Europeo con l’obiettivo di stimolare la Commissione Europea a sviluppare una European Cycling Strategy finalizzata a raddoppiare i km percorsi in bicicletta in ogni Stato membro entro il 2030. Nell’ottica di una politica di sviluppo della mobilità sostenibile, la risoluzione invita dunque gli Stati membri ad aumentare significativamente gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili e a sostenere politiche industriali per l’intero comparto.

Questa risoluzione, adottata grazie all’iniziativa di alcuni Membri del Parlamento Europeo sotto la guida di Karima Delli eurodeputata dal 2009 e presidente della commissione per i trasporti e il turismo, è la sintesi perfetta di cosa ogni Stato membro della UE debba considerare affinchè ci si possa muovere nelle aree urbane in maniera veloce, sicura e rispettosa dell’ambiente che ci circonda.

Un‘iniziativa cruciale per delineare le future politiche europee sulla bicicletta: un documento che esamina sistematicamente le politiche dell’UE relative alla bicicletta ed elenca le azioni raccomandate rivolte principalmente ai responsabili politici europei e, ove applicabile, ai livelli nazionale, regionale e locale.

Il piano d’azione

Il documento stabilisce un piano d’azione per sviluppare più infrastrutture ciclistiche, gettare terreno fertile in Europa per la produzione di biciclette, componenti e batterie e far crescere due milioni di posti di lavoro in un ecosistema ciclistico che comprende produzione, turismo, vendita al dettaglio, salute e sport che già impiega un milione di persone in Europa oggi.

La risoluzione richiede una serie di azioni specifiche per consentire e far crescere l’uso della bicicletta, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo:

  • Aumentare significativamente gli investimenti in infrastrutture ciclabili sicure e separate e integrare la bicicletta nelle strutture urbane
  • Prendere in considerazione la bicicletta quando si costruisce o si aggiorna l’infrastruttura della rete transeuropea di trasporto (TEN-T)
  • Includere l’industria del ciclismo nell’ecosistema della mobilità della strategia industriale dell’UE
  • Sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”.
  • Consentire la creazione di ulteriori posti di lavoro di alta qualità nel settore del ciclismo
  • Aumentare l’accessibilità e la convenienza delle biciclette
  • Accelerare lo sviluppo della rete EuroVelo, la rete europea di piste ciclabili, e dei suoi 17 percorsi
  • Promuovere luoghi di lavoro a misura di bicicletta
  • Consentire parcheggi per biciclette sicuri e protetti e capacità di ricarica per le e-bike
  • Designare il 2024 come l’Anno europeo del ciclismo

I 17 punti della European Cycling Strategy

  1. La bicicletta, mezzo di trasporto a tutti gli effetti
  2. manutenzione ed integrazione delle infrastrutture
  3. sinergia tra mezzi di trasporto
  4. una rete parallela alla linea ferroviaria
  5. ebike e bike sharing a prezzi accessibili
  6. norme di sicurezza
  7. stakeholder della strategia industriale dell’UE
  8. lavoro e produzione per stimolare la competitività
  9. inclusione
  10. educazione e formazione
  11. regole per la sicurezza e protezione degli utenti
  12. potenziale della bicicletta elettrica
  13. parcheggi sicuri e protetti per le biciclette
  14. ruolo di aziende e organizzazioni nello sviluppo del settore
  15. turismo e aree rurali
  16. riduzione dell’IVA
  17. 2024, anno della bicicletta

Il contenuto della risoluzione

La delibera parte con un focus sul tema della produzione di biciclette – che ad oggi conta circa 1.000 piccole e medie imprese – per poi presentare le esigenze e le sfide del settore, comprese quelle relative alla sicurezza, alle infrastrutture e all’occupazione. Secondo gli eurodeputati, la mancanza di parcheggi sicuri e di piste ciclabili dedicate, nonché misure insufficienti per prevenire i furti, sono alcuni degli ostacoli che impediscono alle persone di utilizzare la bicicletta come mezzo quotidiano per spostarsi in città. È dunque di fondamentale importanza stabilire nuove priorità a livello europeo, nazionale e regionale.

Le infrastrutture

L’attenzione si concentra dunque sui processi di pianificazione e sviluppo delle infrastrutture ciclabili e intermodali dei vari stati membri, chiedendo loro di tenere in considerazione il tema della ciclabilità già durante le fasi di progettazione di soluzioni collegate alla mobilità urbana ed extraurabana. Si parla ad esempio di aggiungere piste ciclabili che corrono parallele ai binari ferroviari o alle vie navigabili interne, ove possibile. I deputati incoraggiano inoltre le autorità locali (e nazionali) ad aumentare significativamente gli investimenti nelle infrastrutture ciclabili e ad integrare sistemi di bike sharing a prezzi accessibili nei loro piani di mobilità urbana.

La produzione

La risoluzione sulla strategia europea per la bicicletta invita inoltre la Commissione europea e gli Stati membri a sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, stimolando così la competitività dell’industria dell’UE, contribuendo così al reshoring e alla sicurezza della catena di approvvigionamento. Si suggerisce poi di ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette ed e-bike per rafforzare il settore.

L’accessibilità

Infine, i deputati mirano a garantire l’accessibilità alla bicicletta alle persone con mobilità ridotta e ai gruppi vulnerabili. Si propone in tal senso ad esempio di utilizzare Il Fondo sociale europeo per il clima e i Fondi strutturali e di investimento per aiutare le persone più colpite dalla povertà dei trasporti, sostenendole con l’acquisto di biciclette o l’accesso ai servizi di bike sharing.

Secondo la presidente della commissione TRAN, l’eurodeputata Karima Delli, con questo voto il Parlamento europeo sta adottando una posizione chiara sulla bicicletta e affermando che si tratta di una modalità di trasporto che dovrebbe essere messa sullo stesso piano delle altre modalità.


In Italia, questa linea di azione è stata tradotta con il Piano Generale di Mobilità Ciclistica, che garantisce, attraverso i fondi del PNRR, 600 milioni di euro per lo sviluppo del cicloturismo nell’intera penisola. Un piano che ci da molta speranza, se non fosse per la vicenda delle ciclovie urbane nella legge di bilancio che ha tolto 84 milioni di euro a disposizione delle amministrazioni locali per lo sviluppo delle rete ciclabili urbane.

Perchè siamo convinti che Primabici sia la migliore balance bike presente sul mercato

È vero, siamo di parte, ma siamo anche sicuri che Primabici è la migliore balance bike presente sul mercato, e adesso vi spieghiamo il perchè.

Vuoi 8 motivi che ti assicurano che Primabici è la migliore bici senza pedali per il tuo bambino? Eccoli qui.

  1. LEGGERA E MANEGGEVOLE

Le balance bike Primabici hanno un peso che varia tra i 3,2 kg e i 3,9 kg in base alle ruote che montano. Questo le rende più maneggevoli e perfette anche per i bambini più piccoli, a partire dai 18 mesi.

  1. QUALITÀ DEI MATERIALI

Il telaio delle bici senza pedali Primabici è composto da una lega di alluminio e magnesio che garantisce stabilità e durevolezza nel tempo. La lega in questione è il 30% più leggera rispetto alle più comuni leghe di alluminio utilizzate in ambito ciclistico, è il 21% più resistente e non da ultimo è al 100% riciclabile.

Tra i metalli strutturali infatti il magnesio può essere considerato quello più leggero: la sua bassa densità, unita a proprietà meccaniche molto interessanti permette di realizzare componenti leggeri e molto robusti. Se poi diciamo delle sue buona capacità di assorbimento vibrazionale si può capire perché nel mondo della bici si guardi a questa lega con tanto interesse. Allo stesso tempo il magnesio è però un materiale che di difficile lavorazione: ecco il perchè di un costo più elevato rispetto ad alcuni prodotti concorrenti.

  1. POGGIAPIEDI ANTISCIVOLO

Tutte le Primabici sono dotate di poggiapiedi, componenti fondamentali per la crescita del bambino durante le diverse fasi di utilizzo, in previsione del passaggio ai pedali. Ve ne parliamo più approfonditamente in questo articolo.

In questo caso il poggiapiedi è composto da due pedane laterali integrate nel telaio le quali sono rivestite di uno speciale materiale antiscivolo che aiuterà i bambini nel tenere i piedi fermi e ben appoggiati.

  1. MANUBRIO

Forse il componente più importante di tutta la bicicletta. Il manubrio, elemento indispensabile per accompagnare il bambino nella crescita e nelle fasi si apprendimento dell’utilizzo della bici. Le balance bike Primabici montano un manubrio con le seguenti caratteristiche:

  • a piega bassa, con una curvatura minore per una posizione di guida caricata maggiormente in avanti e più agevole nelle fasi di curvatura
  • attacco manubrio riser per regolarlo in diverse posizioni in base alle proprie esigenze
  • con inclinazione regolabile
  • manopole ergonomiche con impugnatura morbida e resistente all’usura. Dotate di protezione dagli urti e rinforzi antiscivolo per la massima sicurezza, impendendo lo scivolamento e lesioni alla mano in caso di incidenti laterali.

  1. PIU VERSIONI DISPONIBILI

Grazie alla possibilità di scegliere tra le ruote in gomma e quelle gonfiabili, le bici senza pedali di Primabici possono essere utilizzate su qualsiasi superficie a partire dai 18 mesi fino ai 5 anni. Le balance bike infatti sono disponibili con ruote in EVA FOAM in gomma antiforatura e non necessitano di manutenzione: queste sono perfette per i bambini alle prime armi e possono essere utilizzate in casa per prendere confidenza e poi all’esterno su strada o sterrato.

Le ruote con pneumatico gonfiabile garantiscono invece una guida più divertente su tutti i tipi di terreno grazie ad una maggior aderenza e tenuta laterale. Il cerchio e i raggi non sono più in plastica, bensì in alluminio. Se questo tipo di ruota necessita più manutenzione e controllo, sarà però in grado si offrire prestazioni migliori e una velocità di avanzamento più elevata.

Scopri come gonfiare al meglio le ruote delle balance bike attraverso questo approfondimento.

  1. COLORI

Nello shop Primabici è disponibile un’ampia scelta di colori per soddisfare i gusti di tutti i bambini, genitori e nonni. Puoi scegliere tra 8 differenti versioni con combinazioni di colori diverse.

  1. ACCESSORIO NEVE

Il vero plus delle balance bike Primabici è la possibilità di utilizzarle tutto l’anno! Grazie al kit Primabici Ski Set sarà possibile trasformare la bici senza pedali in un paio di sci per il divertimento anche sulla neve.

Con la balance bike sulla neve
  1. SCELTA DAI CAMPIONI

Hai bisogno di un’ulteriore garanzia di qualità? Le Primabici Garelli sono la prima scelta dei campioni!

Alessandro De Marchi, campione europeo di Ciclismo, ha scelto una Primabici Neroassoluto per il piccolo Giovanni. Guarda il video!

Sonny Colbrelli, ex ciclista professionista che tra i vari successi vanta anche un oro alla Parigi-Roubaix, ha optato invece per la Special Edition per Tomaso. Guarda il video!

Per la piccola Lisa invece, figlia di Tania Cagnotto, nella sua cameretta c’è già una Primabici Rosavivace ad aspettarla appena diventerà più grandicella.

Dove provarla

Non ti abbiamo ancora convinto che Primabici è la migliore balance bike presente sul mercato? Allora non ti resta che provarla.

Puoi testare le bici senza pedali Primabici presso le Balance Bike School ufficiali oppure sulla pump track durante uno dei tanti eventi organizzati da noi: seguici sui social per restare aggiornato sui prossimi test bike in programmazione.

Dove acquistare

Se ti è rimasto ancora un dubbio, puoi passare presso la nostra sede in Località Zona Industriale, 21 – 38027 Malé (TN) dove i nostri esperti ti mostreranno la balance bike e potrai acquistarla direttamente. Altrimenti comprala sull’e-commerce oppure presso uno dei tanti rivenditori sparsi in tutt’Italia.