Uno skill park per la pratica della mountain bike è un’area appositamente progettata e costruita per consentire ai ciclisti di sviluppare e perfezionare le loro abilità tecniche e di guida sulla mountain bike.
Si tratta di un luogo dove i ciclisti possono allenarsi, imparare nuove tecniche e divertirsi con la propria mountain bike in un ambiente controllato e sicuro.
Gli skill park sono solitamente dotati di una varietà di strutture che offrono diverse sfide e opportunità di apprendimento.
Accanto alle strutture possono includere sezioni di singletrack, salite, discese, rocce, radici e altri ostacoli tipici del fuoristrada.
Skill Park a Livigno (SO)Struttura di Ruda (UD)Area Skill a Moena (TN)
Questi parchi sono progettati per soddisfare le esigenze di ciclisti di diversi livelli di esperienza, dai principianti che vogliono imparare le basi della guida sulla mountain bike ai ciclisti esperti che desiderano affinare le proprie abilità su terreni impegnativi.
Gli skill park nascono proprio con questo obiettivo: migliorare la tecnica di guida bike.
Dove è possibile trovare uno Skill Park?
Utilizzati prevalentemente con scopi didattici, sono posizionati nei parchi gioco e nelle bike schools all’interno di Trail Center e nelle aree sportive per affinare la tecnica e progredire nell’allenamento.
Uno skill park per la pratica della mountain bike è un luogo ideale per i ciclisti di ogni livello per migliorare le proprie abilità tecniche, divertirsi e godere appieno dell’esperienza di guida sulla mountain bike.
Meglio Skill Park naturali o aree allestite con strutture apposite?
Gli ostacoli naturali spesso non sono sufficienti per dare vita a Bike Park e Trail Center veramente validi e divertenti.
Per introdurre i partecipanti allo sport della bike in un modo semplice e tecnico, per affinare le capacità
di guida prima di affrontare i percorsi in ambiente naturale, lo Skill Course è la scelta perfetta.
L’area di pratica rende possibile approcciarsi agli ostacoli apprendendo nuove tecniche in un contesto di guida sicuro e controllato.
La funzione principale degli Skill Park è dunque di natura tecnica, per questo Dolomeet ha progettato alcune soluzioni progressive dedicate alle scuole bike ed ai tecnici di settore.
Come allestire uno Skill Park e quanto costa
Per costruire uno Skill park è importante partire realizzando uno Stradella che sarà poi il fondo su cui posizionare gli elementi.
Per realizzare lo Stradella è sufficiente operare un o scoccio superficiale e, se possibile, compattare il terreno con un vibrocompattatore.
Questa attività, se data a terzi, può avere un costo che va dai 20 ai 45 euro al metro a seconda delle pendenze e del materiale impiegat.
I moduli hanno invece un costo medio che oscilla dai 900 ai 1900 euro a seconda della lunghezza e delle tipologie costruttive.
Una composizione tipica, che può avere 5/6 elementi, può avere un costo complessivo che varia dai 5.000 ai 9.000 euro mentre composizioni più strutturate possono arrivare a costare fino a 15.000 euro.
Dove sono nati gli Skill Park?
Le prime aree Skill specifiche sono state realizzate negli Stati Uniti d’America.
Nate in risposta all’esigenza di fornire ai ciclisti un luogo dedicato per allenarsi e migliorare le proprie abilità tecniche si sono evolute grazie alla crescita del settore MTB.
Uno dei primi skill park di questo tipo è stato il Whistler Mountain Bike Park, situato a Whistler, nella Columbia Britannica, in Canada.
Inaugurato nel 1999, il Whistler Mountain Bike Park è diventato rapidamente un’importante destinazione per i ciclisti di mountain bike di tutto il mondo.
Dobbiamo tornare indietro di più di 10 anni per trovare la prima delle tante gare di bici che vede la firma dei soci fondatori di Dolomeet: cominciamo da qui a presentarvi la nostra esperienza nell’organizzazione di competizioni bike.
I momenti salienti
Sicuramente la sfida più grossa della quale abbiamo un sacco di ricordi è la prima tappa di Coppa del Mondo di Mountainbike organizzata in Val di Sole nel 2012. A soli 3 mesi dalla data della gara siamo stati chiamati con la richiesta di occuparci a 360° dell’organizzazione di questo evento. Scongiurate le prime due ore di sentimenti contrastanti misto eccitazione, paura, voglia di fare, grinta, ansia ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo fatto squadra e abbiamo portato a termine con soddisfazione la nostra prima Coppa del Mondo. Da qui poi negli anni con il supporto e la volontà di tutto il territorio della Val di Sole, siamo riusciti ad alzare il livello organizzativo fino ad ottenere nel 2016 il riconoscimento ufficiale dall’Unione Ciclistica Internazionale di “Best Event of the Year” trofeo assegnato alla migliore gara mtb organizzata a livello mondiale.
I numeri in breve
Prima di andare nel dettaglio di ogni evento sportivo organizzato, qualche numero che vi fa capire a colpo d’occhio la nostra esperienza nel campo:
Logistica: dal sopralluogo alla fase operativa con gestione di allestimenti, trasporti, pernottamenti e tempistiche.
Marketing e promozione a 360°: attività di PR&Sponsorships e gestione ufficio stampa
Direzione di gara: personale qualificato, con titolo federale, per la direzione di eventi ciclistici
Gli eventi bike sono degli ottimi strumenti per promuovere e fare conoscere il vostro territorio al pubblico dei bikers. Uno strumento che se utilizzato bene porta grandi soddisfazioni alle località turistiche.
Segnaletica percorsi bici
Tutto quello che c’è da sapere per installare la segnaletica dei percorsi in bici presenti sul vostro territorio: prendiamo ad esempio la normativa Trentina e scopriamo assieme alcuni metodi di applicazione.
Servono ancora cartelli, pali e frecce?
Ma al giorno d’oggi è davvero ancora necessario installare pali e frecce sul territorio per individuare i percorsi cicloturistici? Assoltamente si! La tecnologia ha fatto passi da gigante nello sviluppo di sistemi gps e app per i nostri dispositivi mobili ma la segnaletica tradizionale è uno strumento imprescindibile per spostarsi in un territorio vocato alle due ruote.
La normativa in Trentino Alto Adige
Negli anni scorsi alcune Regioni italiane hanno legiferato in materia di segnaletica e sentieristica dedicata alle due ruote, definendo degli standard comuni per la loro realizzazione e fruizione. Pochi in realtà quelli che si sono concentrati sull’ambito extraurbano e sulla mountain bike, tra questi sicuramente il Piemonte con la sua Proposta di sistema di segnaletica per la rete ciclabile ed escursionistica e la Regione Veneto con un manuale grafico della segnaletica turistica.
Noi ci concentriamo su ciò che il nostro territorio ha disciplinato: della legge vigente in provincia di Trento ne ha già parlato approfonditamente Alessio Migazzi nel suo articoloMountain Bike in Trentino: la normativa di riferimento. Oggi andremo proprio a vedere qualche esempio di applicazione della normativa vigente, delibera regionale n 692 articoli 22 e 22 bis della legge provinciale 15 marzo 1992 n 8 e s.m. “Ordinamento dei rifugi alpini, bivacchi, sentieri e vie ferrate”.
Tabella A
Da installarsi solo una volta all’inizio del percorso.
Colori: rosso RAL 3000 o RAL 3020, bianco RAL 9010
Dimensioni: 55 x 15 cm (LxA)
Tabella B
Da installarsi agli incroci e come segnale di conferma.
Colori: rosso RAL 3000 o RAL 3020, bianco RAL 9010
Dimensioni: 22,5 x 12 cm (LxA)
L’indicazione del NOME DELL’ITINERARIO e dell’ENTE PROPONENTE / GESTORE è da intendersi come facoltativa.
La nostra proposta
Nel pieno rispetto della normativa vigente, i tecnici e graphic designer di Dolomeet hanno creato una propria linea dedicata alla segnaletica mtb.
Freccia di partenza
Da installare alla partenza di ogni percorso.
Materiale: ecobond 3mm, con stampa digitale e protezione antigraffio
Dimensioni: 55 x 15 cm (LxA)
Contenuto: nome e numero percorso, dati tecnici ed eventuali loghi
Frecce direzionali
Da installare in corrispondenza di incroci.
Materiale: ecobond 3mm, con stampa digitale e protezione antigraffio
Dimensioni: 22,5 x 12 cm (LxA)
Contenuto: nome e numero percorso ed eventuali loghi
Segnaletica bike | Pontedilegno – Tonale
Supporti
Prima regola: utilizzare sempre pali esistenti quando possibile, per evitare di creare confusione, per una migliore immagine e per il rispetto dell’ambiente circostante.
Pali in legno
I supporti in legno consigliati da Dolomeet sono pali di legno di larice dal diametro di 8 cm e alti 200 cm. Vengono forniti comprensivi di puntazza per il fissaggio nel terreno e copripalo mettalico.
Pali in ferro
Molto spesso nei centri abitati o nelle immediate vicinanze risulta necessario installare pali in ferro. Si consiglia di diametro 50mm con altezze varie in base alla situazione (2 mt, 2,5 mt oppure anche 3 mt).
Il QR Code
Nelle nostre installazioni consigliamo sempre di applicare per ogni freccia un QRcode specifico che geolocalizza il punto su una cartografia online. In questo modo i bikers potranno facilmente geo-localizzarsi attraverso un semplice scatto del Qr code. Oltre alla geolocalizzazione possiamo creare un link alla cartografia della bike area, in questo modo se viene smarrita la cartina la stessa si potrà scaricare con un semplice click.
Servizio chiavi in mano
Segnaletica percorsi cicloturismo
Dolomeet è una società di consulenza per località turistiche che vogliono investire nell’ambito del cicloturismo. Alcuni dei servizi che offriamo:
definizione rete percorsi cicloturistici;
realizzazione cartina bike;
definizione e installazione segnaletica della rete cicloturistica;
masterplan e progetti di sviluppo di bike aree;
Per approfondire i servizi che offriamo clicca qui.
Organizzare manifestazioni bike di successo: la guida
Organizzare manifestazioni bike è la mia passione e nel tempo è diventato il mio lavoro.
Con questo articolo voglio condividere la mia esperienza e qualche spunto di riflessione, considerazione e consiglio
Ad essere sinceri sarebbe necessario scrivere un vero e proprio manuale, ma per ora iniziamo con qualche suggerimento.
La mia esperienza
Se sei curioso di scoprire tutto sull’esperienza mia e di Dolomeet nell’organizzazione di competizioni sportive, dai un occhio al nostro curriculum: lo trovi cliccando qui!
Sono già passati 11 anni dalla prima gara organizzata in Val di Sole, non sono moltissimi ma nel ricostruirli sono rimasto piacevolmente stupito dai numeri:
Organizzare manifestazioni bike: definire gli obiettivi
La prima cosa in assoluto quando ci si vuole affacciare al mondo dell’organizzazione di manifestazioni sportive è definire gli obiettivi.
Sembra banale, ma è importante affiancare alla giusta passione ed alla buona volontà una buona dose di determinazione per … capire cosa si vuole ottenere e dove si vuole arrivare.
La squadra organizzativa
In tutte le manifestazione c’è sempre l’elemento “trainante” colui che ha tutto in testa e sa quello che bisogna fare.
L’errore più grosso che il soggetto “trainante” può fare è quello di pensare di poter fare tutto da solo.
Per fare crescere una manifestazione è fondamentale trovare le figure chiave e trovarne una per ogni aspetto organizzativo.
E’ importante quindi suddividere l’organizzazione in macro settori, di seguito alcuni campi da tenere in cosiderazione:
segreteria;
logistica e allestimenti;
percorsi gara e sicurezza;
gestione volontari;
food & beverage;
comunicazione e press;
ricerca di sponsor;
Organizzare manifestazioni bike: definire i partner
Da soli non si va lontano.
In base agli obiettivi si può riuscire a capire bene quali alleati possiamo avere vicino a noi, altro elemento importante per il successo di una manifestazione.
Altra cosa fondamentale è coinvolgere gli stakeholders di territorio, ovvero coloro che in qualche modo possono condividere gli stessi obiettivi e ricevere benefici diretti ed indiretti dall’organizzazione della gara in programma.
Si guadagna ad organizzare una gara di mountainbike?
È molto importante rispondere subito a questa domanda: No!
Al giorno d’oggi è molto difficile che una manifestazione generi soddisfazione economica per gli organizzatori.
E’ più facile prevedere quanto si andrà a spendere rispetto a quanto di potrà incassare da iscrizioni e servizi collegati.
Ma allora perché organizzare manifestazioni sportive?
Una manifestazione sportiva può essere organizzata per:
scopo sociale, associativo e per diffondere la pratica del ciclismo;
passione e volontà dei componenti associazioni sportive;
dare visibilità e notorietà alle località turistiche;
creare indotto immediato alle località ospitanti.
Da dove iniziamo? Preparare un budget
Prima di fare qualsiasi attività è importante avere chiara una proiezione dei costi: tasse di gara, costi degli allestimenti, costi del noleggio attrezzature, pernottamenti a carico etc.
Chiariti i costi si possono ipotizzare le potenziali entrate: quote gara, sponsor privati, sponsor pubblici, gestione food and beverage durante l’evento etc..
Definiti i numeri obiettivo è necessario parametrare le entrate e il numero di partecipanti necessari a rendere sostenibile l’evento.
Essere preparati
Imparare i regolamenti e le norme attuative è la base per organizzare un’evento, conoscere bene l’argomento e tutti gli oneri organizzativi evita situazioni di stress e tensione inutili.
Nel momento in cui ci si prende la responsabilità di organizzare una gara ci si fa carico di tutte le incombenze previste dai regolamenti federali.
I giudici di gara in questo possono sicuramente essere di aiuto ma è comunque necessario padroneggiare bene l’argomento.
Girare il mondo (almeno l’Europa) per vedere altre manifestazioni
Come diceva Totò: “Nessuno nasce imparato”.
L’atteggiamento giusto per crescere in questo campo è quello di non smettere mai di imparare, perché ad ogni livello c’è sempre qualcosa da migliorare.
Il primo approccio per organizzare una gara è sicuramente quello di uscire dalla confort zone e andare a vedere altre manifestazioni.
Parliamo di conoscere manifestazioni dello stesso tipo ma in altre località. Una volta raggiunti i campi di gara sarà importante parlare con gli organizzatori, con i giudici di gara, prendere appunti e fare fotografie.
Tutto sembrerà più facile dopo avere visto a cosa si andrà incontro.
Organizzare manifestazioni bike: lavorare di anticipo
Lavorare di anticipo sarà sicuramente utile.
Stabilire contatti regolari nel tempo con chi lavorerà con voi all’evento è importante per non farsi trovare impreparati.
Si può, ad esempio, lavorare di anticipo con il Presidente di Giuria.
Sentirlo molto prima dell’evento per eventuale dubbi, perplessità, conferme.
Le due parti possono sentirsi per avere un quadro della situazione prima di arrivare sulla località di gara.
Da esperienza vi dico che questo aspetto, se affrontato con l’atteggiamento giusto vi solleverà da situazioni spiacevoli il giorno della gara.
Fondamentale coordinarsi in anticipo con la filiera dei soccorsi: croce rossa, soccorso alpino etc.
Fate capire a tutti quanto ci tenete a questo aspetto e tutti saranno pronti al meglio in caso di necessità.
Con i soccorsi sarà importante condividere una cartina del tracciato con i punti “critici”, le vie di accesso, la logistica aiuterà tutte le parti a conoscere meglio l’ambiente di lavoro.
Altra cosa importante è definire una guida del volontario dove sono riportate le procedure di sicurezza, la logistica di base e le info generali della manifestazione.
Il volontario oltre ad essere pilastro dell’organizzazione è anche il primo Info Point per i visitatori.
In generale per organizzare un’evento è necessario iniziare almeno 12 mesi prima della data prevista, anche perché per riuscire ad avere partecipanti è necessario comunicare la data della manifestazione il prima possibile.
I volontari
I volontari sono il motore di tutti gli eventi bike, grazie al supporto volontario di queste persone riusciamo ad organizzare manifestazioni uniche.
Il presidio dei volontari lungo il percorso rappresenta i nostri occhi e le nostre mani mentre noi fisicamente non possiamo essere presenti.
Per fare un esempio, su un percorso di gara downhill oltre al personale sanitario e di soccorso solitamente vengono impiegate ulteriori 30/50 persone, stesso discorso per il cross-country.
Molto importante fare capire bene ai volontari cosa devono fare e come farlo.
Avrete cura di organizzare un briefing è iniziale per fare capire le necessità e mantenere poi un contatto costante, la giornata si concluderà poi con un debriefing finale.
Attrezzare e vestire i volontari
La gestione dei volontari è importantissima, dobbiamo preoccuparci di fare in modo che mentre operano per conto nostro lo facciano in sicurezza, abbiano tutto il necessario per lavorare serenamente compreso viveri e bevande.
Non saranno mai abbastanza i ringraziamenti verso i volontari, e in questo caso il rapporto umano è uno dei valori più importanti da coltivare.
Proprio per questo negli eventi di un certo rilievo dove i numeri sono importanti viene predisposta una figura specifica che si prenda cura dei volontari, slegata da altre situazioni di stress e che dedichi la sua attenzione specificamente a questo campo.
Organizzare manifestazioni bike: la sicurezza
Questo il capitolo più importante di questo articolo, se c’è una voce sul vostro budget dove non dovrete mai risparmiare è sicuramente la sicurezza.
Molto importante disegnare percorsi tecnici, divertenti ma sicuri, cercando di fare il possibile per evitare situazioni di pericolo inutili.
La tempestività di intervento in caso di incidente è fondamentale, le vie di accesso per i soccorsi sono da pianificare con largo anticipo insieme alle postazioni dove allestire i punti di primo soccorso.
Quantificare le squadre di intervento, medici, infermieri è un lavoro strategico e chiave.
Se non avete dimestichezza con questo argomento vi potete fare aiutare da qualche amico che lavora come volontario nei vigili del fuoco, oppure come soccoritore oppure ancora meglio nel soccorso alpino.
Organizzare manifestazioni bike: la comunicazione
Un aspetto cruciale per un evento sportivo!
Possiamo essere i più bravi del mondo nell’organizzare eventi sportivi ma se nessuno lo verrà mai a sapere i nostri sforzi per una certa parte verranno vanificati.
Prima ancora di comunicare è importante realizzare materiale foto e video di qualità.
Va poi definito un piano marketing ed un programma editoriale il più completo possibile.
Come sappiamo i social hanno un ruolo da protagonista nella comunicazione globale e per questo dobbiamo essere bravi ad utilizzarli nel modo giusto scegliendo il modo più appropriato per comunicare.
Per quanto riguarda il settore press, gli eventi importanti si affidano a uffici stampa specializzati per il mondo delle due ruote.
Se non potete permettervi collaborazioni di questo tipo nel mercato ci sono dei freelance molto preparati che possono aiutarvi a gestire al meglio questo ambito per conto vostro.
Problem solving
Potete pianificare il tutto al meglio ma potete stare sicuri che le variabili, i problemi da risolvere e le situazioni difficili da gestire saranno molteplici.
Proprio per questo la parola d’ordine è “SELF CONTROL“.
Cercate di non farvi mai prendere dal panico e dall’agitazione, una frase che mi piace ripetere è la seguente:
Durante un evento i problemi non esistono, esistono solo soluzioni
Se voi sarete agitati lo trasmetterete alle persone che collaborano con voi.
Cerchiamo di gestire al meglio tutte queste situazioni, ovviamente questo atteggiamento e questa “tranquillità” si ottiene con l’esperienza e con il tempo.
La prima edizione
La prima edizione è la più difficile in assoluto per tutti, i vostri collaboratori non sanno ancora a cosa stanno per andare incontro e cosa è necessario fare e voi stessi faticate ad immaginare lo scenario che via attende.
Alla fine dell’evento sarete esausti ma soddisfatti di quello che avrete fatto.
A prescindere dai risultati, che non devono mai scoraggiare, la cosa più importante è che al termine della prima edizione abbiate raccolto materiale fotografico e video di quanto fatto da utilizzare nella prossima edizione per aumentare l’interesse nel confronti della manifestazione.
Tenete duro e guardate lontano!
Organizzare manifestazioni bike: imparare dagli errori
A fine evento e a caldo cercate di fare un punto della situazione generale, vi sarà sicuramente capitato di avere visto delle cose che avreste fatto diversamente in un’altra edizione.
Questo resoconto va fatto la settimana successiva dell’evento e vanno presi appunti su dove e come migliorare ascoltando anche i pareri dei corridori, dei team manager, dei giudici, del pubblico e in generale delle vostre impressioni.
Mi raccomando ascoltate tutti e poi tirate le vostre somme cercando di fare una media e senza farsi condizionare troppo dalle parti.
Cercate di essere il più possibile obbiettivi e oggettivi nella seconda analisi, a freddo, che continuerete a fare successivamente.
Affidarsi a chi vi può aiutare
Dolomeet ha un largo trascorso di organizzazione di eventi ed ha a disposizione uno staff di 10 persone che vi può aiutare e affiancare nell’organizzazione di eventi bike in tutta Italia. Scopri come possiamo aiutarvi.
Buone gare a tutti voi e a grazie a tutti gli organizzatori che si mettono in gioco ogni weekend per fare divertire nuove generazioni di bikers!
Aprire un noleggio di biciclette
“Cosa serve per aprire un noleggio di biciclette?”, ecco una delle tante domande che mi vengono spesso poste durante le nostre consulenze bike. Con questo articolo voglio dare la risposta agli interrogativi più comuni che ci si pone nel momento in cui si vuole fare partire un’attività imprenditoriale di noleggio bici.
Andiamo per punti.
Che spazi servono?
La gestione degli spazi in un noleggio bici.
Per cominciare ad aprire un noleggio biciclette è fondamentale trovare un locale che abbia tutti gli spazi minimi necessari.
Spazio accoglienza.
Dimensioni: Min 7mq
Punto di accoglienza dove posizionare un bancone della larghezza minima di 2 metri dove ci possano lavorare almeno due persone, preferibilmente andrà collocato in prossimità dell’ingresso. In questo spazio si riceveranno i clienti, verrà posizionata la cassa, il computer con il gestionale e tutti i programmi e i b2b necessari per l’eventuale vendita e ordini di prodotti. Nelle immediate prossimità va individuata una posizione per affiggere il listino prezzi che dovrà essere chiaro e ben visibile dal cliente. Avrete necessità anche di uno spazio di lavoro al computer per voi: tenete in considerazione questo perché se volete farvi conoscere e mantenere il contatto costante con i vostri clienti ci sarà del lavoro anche in questo senso.
Spazio esposizione/magazzino prodotti.
Dimensioni: Min 2mq
Zona dove potere esporre i prodotti che venderete: dovrà essere sia visibile dalla clientela e che funzionale al lavoro dell’officina in quanto il meccanico dovrà rifornirsi di pezzi di ricambio durante il proprio lavoro. In questa zona potrete esporre sia prodotti di consumo quali camere d’aria, copertoni, pastiglie dei freni, pezzi di ricambio che prodotti destinati alla vendita come caschi, guanti, abbigliamento, gadget etc
Locale deposito bici.
Dimensioni: Min 50mq
Partendo dal presupposto che il posto non sarà mai abbastanza, se il locale è particolarmente piccolo si cerca di fare necessità virtù, anche perchè in un secondo momento diventerete degli architetti specializzati per inventarvi il modo migliore di stoccare più bici possibile nel minor spazio possibile. Tenete sempre conto del fatto che se avete un noleggio dovrete essere in grado di consegnare la bici e riposizionarla velocemente e possibilmente senza spostare le altre bici o incorrere nel rischio di danneggiarle. Tenete in considerazione inoltre di destinare uno scaffale per lo stoccaggio dei caschi: consigliate sempre di utilizzare il casco sia agli adulti che ai bambini, anche per una questione di responsabilità anche se sappiamo che molti adulti ancora non ne percepiscono l’importanza.
Spazio officina.
Dimensioni: Min 10mq
L’officina è molto importante in quanto dovrete controllare tutte le bici al rientro e fare l’assistenza necessaria al fine di noleggiare i mezzi sempre in efficienza, aspetto molto importante anche ai fini della responsabilità del noleggiatore. Nell’officina servirà un bancone dove posizionare tutti gli attrezzi appesi sulla parete, una morsa per i lavori di concetto e sotto il bancone, uno spazio per lo stoccaggio di tutti i pezzi e attrezzi specifici. Servirà almeno un braccio di manutenzione bike per tenere sollevata la bici e consentire al meccanico di effettuare la manutenzione comodamente – attenzione che se la famiglia e il business si allargano serviranno due supporti per la manutenzione.
Servizi igenici
Nel locale non devono mancare i servizi igenici. Sarà il vostro rifugio per lavare le mani dopo le attività di manutenzione bici. È sempre molto importante avere a disposizione tutto l’occorrente per il primo soccorso, potrà capitare che entri qualcuno che ha bisogno di aiuto: bende, acqua ossigenata, garze sterili, ghiaccio istantaneo etc.
Spazio magazzino
Dimensioni: Min 6 mq
Un locale dove depositare attezzi vari, bici che non vengono ritirate dai proprietari, merce, cartoni, pacchi appena arrivati, sarà molto comodo. Uno spazio di questo tipo di consente di avere un noleggio sempre ordinato e pulito.
Quanto devo investire?
L’organizzazione degli spazi in un noleggio bici
L’investimento iniziale dipende da diversi fattori, sicuramente se non siete 100% convinti della risposta che avrete, c’è la possibilità di fare per la prima stagione un investimento misurato. In questo modo si riusciranno a capire le aspettative dei potenziali clienti, cosa preferiscono e i prodotti che funzionano meglio. Le voci di spesa più importanti da tenere in considerazione quando ci si appresta ad aprire un noleggio sono:
acquisto biciclette
affitto locale
allestimento locale ed officina
promozione
La prima voce che è sicuramente quella più onerosa: negli ultimi anni molti brand propongono il noleggio con possibilità di riscatto a fine stagione, solitamente con un minimo di 5 mesi di affitto. Questa soluzione può essere di aiuto a molti futuri noleggiatori che non hanno possibilità di investire un elevato budget durante la prima stagione.
Quante bici prendere e dove puntare?
In base al territorio dove siete si andranno a predilidere tipologie di biciclette diverse, di seguito qualche esempio:
ai piedi di un bike park: vi serviranno bike enduro e downhill;
nei pressi di una pista ciclabile: da preferire bike con selle comode e posizione di guida confortevole;
Quando vi avvicinate ad aprire per la prima volta un noleggio, se non siete convinti del profilo del vostro potenziale cliente è importante diversificare in termini di equipaggiamento e biciclette durante il primo periodo per poi capire la seconda stagione dove puntare. I feedback da parte della clientela sono molto importanti per capire i vostri prossimi passi.
Quali taglie di biciclette scegliere?
La gamma di biciclette all’interno di un noleggio
Nonostante il primo anno vorrete cercare di contenere l’investimento vi renderete conto che non sarà prorio una passaggiata in quanto è necessario coprire le diverse taglie, di seguito un esempio delle taglie sul mercato:
Bici Adulto
Taglie disponibili: XS – S – M – L – XL – XXL
Solo per gli adulti esistono almeno 6 taglie, quindi se per ogni taglia compreremo almeno 4 bici in totale partiamo già con un investimento minimo di 24 bici. Generalmente comunque si può affermare che le donne utilizzano XS, S o M invece i maschi M, L o XL, ma ovviamente dipende molto da chi abbiamo davanti.
Solitamente i bambini che usano la 24 pollici e alcuni la 20 pollici, iniziano ad essere autonomi e riescono a coprire alcuni chilometri di percorrenza. Gli altri invece si limiteranno a fare dei piccoli giretti nelle vicinanze insieme ai genitori.
Accessori
Non dimentichiamo gli accessori per le famiglie e non solo: seggiolini da montare sulle bike per portare i bambini piccoli, carrettini porta bambino e alcuni specifici per il trasporto dei nostri amici a quattro zampe, caschi, lucchetti e kit riparazione forature.
Che corsi di formazione devo fare?
Esempio di officina bike
È sicuramente determinante che nel vostro noleggio sia presente un buon meccanico: se siete alle prime armi dotatevi di buona volontà e iscrivetevi a dei corsi di formazione per meccanico bici.
Successivamente se vi piace questo campo potrete dedicarvi a degli approfondimenti tramite i vostri fornitori che organizzano corsi di formazione per assistenza sulle forcelle, sui motori delle e-bike come Shimano e Bosch e molto molto altro.
Solitamente se avete una buona manualità e siete predisposti ad imparare avrete difronte a voi una lunga strada piena di sfide e soddisfazioni.
Le scelte fondamentali per un noleggio bici di successo
Esempio di noleggio bici
I punti chiave per gestire un noleggio bici che abbia successo sono:
La posizione: una posizione strategica è determinante;
I brand: acquistare bici con brand di qualità vi aiuteranno a tenere alto il livello;
L’atteggiamento con i clienti: gentilezza e disponibilità aiutano sempre e sono sempre premiate;
I rapporti con altri stakeholders: cercare di fare sistema con altri operatori della filiera turistico-sportiva del vostro territorio.
Come farsi ri-conoscere
Val di Sole Bike Land Merchandising
Ormai il web è focale in questo ambito: avere un sito web ben strutturato e ben posizionato è indispensabile per farsi conoscere e per farsi trovare. Non risparmiate su questa voce di spesa, il sito web sarà la vostra vetrina sul mondo. Aiuta inoltre moltissimo essere presenti su siti di riferimento per il turismo della vostra zona, e in tutti quelle piattaforme online (google maps compreso) che aiuteranno il vostro sito ad essere indicizzato.
Creare uno spazio esterno
Se avete spazio verde a disposizione nelle vicinanze del vostro noleggio potreste farvi promotori della realizzazione di un campo pratica per l’utilizzo della biciclette ed aprire uno skill Park oppure un piccolo bike park o una pump track. Questo può essere un ottimo motivo per farsi riconoscere tra altre attività simili alle vostre, ottenere visibilità e offrire alle famiglie e alle scuole bike un importantissimo punto di incontro dove imparare ad usare la bicicletta in sicurezza.
È da diversi anni che ci imbattiamo in diversi sistemi di parcheggio per biciclette che siano bike parking, ganci bici, supporti, spirali, rastrelliere, ne abbiamo davvero visti davvero di tutti i tipi.
Quando abbiamo scoperto Parkis abbiamo proprio pensato “è lui“. Un prodotto nato da una Startup in Lituania che ci ha stupito per diversi aspetti ma soprattutto perchè soddisfa le esigenze di un ampio pubblico: privati, aziende, enti pubblici e sistemi di trasporto.
Dove si utilizza
Per privati.
In casa sul terrazzo, in garage o in cantina per avere locali sempre ordinati e puliti, ottimizzare al massimo gli spazi ed avere a disposizione un sistema pratico e veloce per depositare la propria bici.
Per aziende.
Inseriscilo nella reception della tua azienda: gli darà un tocco di originalità e darà risalto alla tua attenzione per il mondo outdoor e per uno stile di vita sano. Nei luoghi più all’avanguardia Parkis viene montato anche direttamente in ufficio per incentivare l’utilizzo della bicicletta nel raggiungere il luogo di lavoro.
Per enti pubblici e sistemi di trasporto.
L’ideale per luoghi ricercati che necessitano di cura degli spazi; presso stazioni di autobus e treni nonchè per i sistemi di trasporto urbano.
Per Bike Hotel.
Per allestire un deposito bici nei bike hotel che sarà di sicuro un successo. Con Parkis si ottimizzano al massimo gli spazi senza perdere in praticità e comodità per l’utilizzatore. Grazie ai vari accessori i porta bici possono essere montati in vari modi per adattarsi a qualsiasi situazione.
Per officine di biciclette.
È un ottima soluzione per officine con spazi sono limitati, adatto per lo stazionamento delle biciclette in attesa di essere riparate e per il successivo posizionamento dopo la sistemazione. Parkis può inoltre garantire supporto all’interno delle officine mobili nei furgoni.
I punti di forza.
Universale. Supporta biciclette dai 24″ fino ai 3.0″: vedi qui tutti i parametri. Si possono parcheggiare biciclette da corsa, montainbike, ebike, bici da bambino, citybike e non solo.
Salvaspazio. Con Parkis è stato stimato che si risparmia fino al 40% di spazio rispetto ai sistemi di supporto bici abituali. Sono inoltre disponibili due adattatori che danno la possibilità di montare i porta bici sfalsati evitando che i manubri si tocchino oppure a 45° adattandosi facilmente a qualsiasi spazio.
Facilita la vita. Grazie ad un sistema a molla automatico che non richiede allacciamento alla corrente elettrica, è sufficiente appoggiare la ruota sul supporto anteriore, accompagnarla con una leggera spinta e il sistema a molla scatta sollevando la bicicletta. In questo modo senza sforzo la bici viene depositata con facilità.
Facilità di montaggio. Con solo 4 viti fornite nella confezione si fissa il supporto a muro. Il sistema arriva già pronto, basterà tagliare una fascetta, avvitare le viti e il gioco è fatto.
Design. Uno degli aspetti più importanti di questo deposito bici: la sua linea elegante e il suo design semplice ma attraente. Disponibile in diverse versioni: basic, mtb, stainless stell, exlusive per soddisfare le esigenze dei bikers più stilosi.
Bike parking stiloso
Sicuro. Grazie all’accessorio locking gates facilmente applicabile a tutti i modelli, gli utenti saranno in grado di assicurare le proprie biciclette al supporto. Suggerito in spazi aperti e non costuditi.
Agevolazione quantitativi. Per ordini superiori ai 5 pezzi siamo in grado di fare preventivi personalizzati per agevolare gli investimenti delle aziende e degli enti pubblici.
Packaging
I punti di debolezza.
Il prezzo. Dobbiamo ammettere che il prezzo non è decisamente il pezzo forte di questo sistema di parcheggio bici. È vero comunque che la qualità ha un suo costo e si tratta di un investimento duraturo nel tempo. Vengono praticate scontistiche rilevanti oltre i 5 pezzi.
Scegliere una pump track da acquistare o realizzare, per chi non è particolarmente esperto in questo settore, è una questione che richiede un approfondimento specifico. Per questo motivo con questo articolo vi andrò a dare delle informazioni importanti che vi serviranno per capire bene di cosa stiamo parlando.
Prima di tutto è importante definire 3 aspetti importanti:
trovare una location;
inquadrare gli obiettivi che si vogliono ottenere;
identificare un budget di investimento che si intendende destinare a questo impianto.
PUMP TRACK MODULARI E COMPONIBILI
Una delle prime importanti scelte da fare è se orientarsi su una pump track modulare e componibile oppure su una struttura definitiva in asfalto o cls ecologico.
Modulari
Si tratta di strutture componibili a blocchi che si possono montare su superfici pianeggianti tipo asfalto, prato, terra. Queste strutture sono da considerarsi strutture amovibili e non sono vincolate al terreno, verranno solo appoggiate e fissate tra loro attraverso appositi sistemi. Solitamente vengono realizzati dei blocchi standard che in base alla geometria proposta e allo sviluppo metrico verranno collegate tra loro ottenendo un layout specifico.
Pro e contro delle pump track modulari.
PRO: leggerezza, possibilità di spostarla, indicata per eventi, il prezzo;
CONTRO: dimensioni ridotte dell’impianto, le geometrie sono limitate e standard, la larghezza è di 1mt rispetto ai 2mt della definitiva, contemporaneamente possono utilizzarla meno persone.
Quanto costa una pump track modulare?
Indicativamente il costo di una piccola pump track occupa una superficie di 410m2 con sviluppo metrico lineare del percorso di 36 metri è di 20.000€. Il costo invece di una pump track di buone dimensioni che occupa una superficie di 750m2 e ha uno sviluppo metrico di 70 metri in percorrenza è di circa 33.000€.
Pump track componibili a moduli in legno
Le pump track componibili possono essere realizzate anche con il legno, purtroppo indipendentemente dal materiale e dal trattamento fatto sappiamo benissimo che il legno, se esposto tutto l’anno agli agenti atmosferici, avrà un decadimento e un deterioramento nel tempo. Di seguito un esempio di una pump track realizzata artigianalmente:
Pumptrack in legno realizzata artigianalmentePump track modulare in legnoParticolari di una pump track in legno
Molto importante accertarsi che la superficie di scorrimento sia in materiale specifico che permetta un buon grip del pneumatico.
Modular pump track
Pump track componibili a moduli in materiale di derivazione nautica
L’evoluzione rispetto al legno è stata l’introduzione di nuovi materiali nella realizzazione delle pump track in materiale di derivazione nautica, una sorta di vetroresina che è assolutamente immune agli agenti atmosferici. Altri due benefici sono la leggerezza in quanto ogni modulo pesa circa 22kg e la totale assenza di elementi sporgenti e/o parti che possono essere soggette a vandalismo.
Pump track modulare in materiale di derivazione nautica
Grazie alla possibilità di scegliere colori RAL personalizzati le aziende possono declinare la pump track secondo i colori prescelti, come vediamo nelle immagini questo tipo di strutture hanno un notevole successo anche durante gli eventi.
Pump track componibile
Particolarmente indicate per utenti di tutte le età e per scopi ludici e didattici nelle località turistiche e nei Comuni.
Pump track per bambini
Una struttura adatta sia ai principianti che ai bikers più esperti per mettersi alla prova e migliorare le doti tecniche di guida.
Se si è veramente determinati a realizzare un’impianto ludico sportivo e didattico di una certa entità questa è sicuramente la scelta migliore. Per gli enti pubblici questi investimenti sono da considerarsi dei veri e propri impianti sportivi. Su queste strutture possono divertirsi grandi e piccini non solo in bici ma anche con monopattini, rollerblade, skateboard. Le pump track diventano dei veri e propri centri di aggregazione e inclusione sociale.
Pro e contro delle pump track definitive
PRO: soddisfa un’ampia utenza, bassi costi di manutenzione, pluridisciplinare, possibilità di layout specifici in base alla location;
CONTRO: il prezzo;
Quanto costa una pump track in asfalto?
Indicativamente il costo di una piccola pump track in asfalto che occupa una superficie di 620m2 e con sviluppo metrico lineare del percorso di 65 metri è di 44.000€. Il costo invece di una pump track in asfalto di buone dimensioni che occupa una superficie di 1050m2 con uno sviluppo metrico del percorso di 120 metri in percorrenza è di circa 78.000€.
Pump track in terra
Nell’immaginario il primo pensiero è quello di orientarsi su pump track in terra, sappiamo però benissimo che una volta realizzata la struttura poi sarà necessario effettuare una manutenzione ordinaria e straordinaria del fondo. L’azione dell’acqua va lavorare nel tempo sul fondo ed è facile che le geometrie delle gobbe e delle paraboliche cambino drasticamente. Inoltre la natura tende a riprendersi i propri spazi e la vegetazione tenderà a ricrescere velocemente.
Di seguito una pump track in terra realizzata da poco e molto ben tenuta.
Pump track in terra
Di seguito invece la cruda realtà e quello che vediamo più spesso a distanza di qualche mese se la pump track non viene costantemente mantenuta da un team locale con un ingente investimento in termini di lavoro.
Pump track con scarsa manutenzione
Pump track in cemento prefabbricato
Abbiamo preso in considerazione anche come struttura fissa una proposta di pump track in cemento realizzata con strutture modulari prefabbricate. A livello teorico sarebbe davvero fantastico avere una soluzione di questo tipo che sia davvero funzionale.
Pump track a moduli in cemento
In termini di sicurezza purtroppo vediamo quanto gli angoli indicati dalla freccia gialla siano esposti e pericolosi in caso di caduta.
Pump track pericolosa
Se questo aspetto probabilmente in qualche modo si può risolvere, la cosa che invece si nota maggiormente è la mancanza di linearità tra un modulo curva e l’altro. Questa caratteristica farà sicuramente saltellare la bici tra un modulo e l’altro annullando l’effetto accelerazione e il piacere di guida.
Parabolica pump track
Pump track in asfalto
Questa è decisamente la soluzione definitiva se siete orientati ad avere un impianto ludico sportivo vincente che ospiti un ampio target di utenti. Può ospitare un numero elevato di utenti di tutte le età che possono utilizzare l’impianto contemporaneamente. Dal 2018 inoltre l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e la Federazione Ciclistica Italiana (FCI) ha normato e definito uno format di gara denominato “Redbull UCI Pump Track World Cup” che sta facendo conoscere ad un ampio pubblico le pump track di tutto il mondo.
Pump track in asfalto
La pump track è progettata per fare in modo che l’acqua piovana defluisca in punti di raccolta e non si accumuli sul percorso. La manutenzione è veramente minima.
Pumptrack in asfalto
Pump track in CLS ecologico
Questa soluzione è l’ultima frontiera delle pump track definitive, si tratta di un materiale drenante con certificazione ambientale. Mantiene tutte le caratteristiche tecniche e funzionali della pump track in asfalto, ha un colore bianco e si innesta molto bene in zone verdi.
Pump track in materiale ecologicoPumptrack in cls in realizzazione
Investire in una pump track è un investimento che può portare molteplici soddisfazioni ad investitori privati, enti pubblici e aziende.
Pumptrack in famiglia
PER CONCLUDERE
Come potete vedere l’argomento pump track non è per niente banale, ci sono da fare delle scelte mirate che necessitano i dovuti approfondimenti. Il mio consiglio è quello di affidarvi a esperti di settore e farvi seguire passo passo nelle scelte da effettuare.
Dolomeet progetta e realizza pump track e bike park in tutta Italia sia modulari che in asfalto e cls.
COME SI COSTRUISCE UN BIKE PARK
Come vi avevo promesso nell’articolo precedente gli errori comuni nel costruire percorsi bike, è arrivato ora il momento di farvi vedere come si costruisce un bike park. In questo articolo vi mostrerò alcuni esempi positivi di sentieri realizzati per le biciclette (trails) e di alcune strutture bike friendly che mi hanno fatto sentire in una località attenta alle esigenze di noi bikers.
Meno freni meno fai danni
PARABOLICA
Beh che dire quando sono sceso su questa sezione di trail mi sono girato e ho detto “QUESTA È UNA PARABOLICA PERFETTA“. Da questa fotografia possiamo estrapolare alcuni concetti importantissimi:
L’ingresso della parabolica manda in salita: in questo modo la nostra velocità diminuisce anche ad alte velocità e non c’è bisogno di frenare molto, evitando in questo modo di rovinare il fondo creando delle braking bumps;
Il cambio di direzione della bici avviene prima: grazie alle geometrie di questa curva si anticipa molto il gesto tecnico di cambio direzione della nostra bici, grazie a questa accortezza non serviranno sponde enormi a fine parabolica;
Il raggio di curva è ampio: questo permette un ampio margine di errore per correggere la traettoria da parte di tutti.
Signori si gira
FLOW TRAIL
Come possiamo vedere in un sentiero specifico per le bike quando realizzato exnovo o quando si ha la possibilità di modificare la linea di un sentiero esistente, la stessa sarà ricca di movimento.
Quello che ci fa divertire è guidare la bici possibilmente senza essere sempre aggrappati al manubrio e soprattutto ai freni e dare sfogo alle nostre skills sui nostri mezzi.
L’effetto roller coaster
ENDURO TRAIL
Eccolo qui nel suo splendore signori e signore l’effetto Roller Coaster! Realizzare sentieri bike è un’attività molto specialistica e la definizione della linea è determinante per il successo di un progetto di trailbuilding. Mi vengono in mente al volo un sacco di esempi dove un traverso del versante di questa entità è diventato un semplice e noioso sentiero dritto che attraversa.
In questo caso invece la linea è movimentata e questo diventa importante per due aspetti: fare defluire l’acqua il prima possibile nella parte più bassa del sentiero e per rendere divertente la discesa in bici.
Nello specifico uno degli aspetti più determinanti per fare divertire i bikers è quello di ricreare l’effetto montagna russa (roller coaster)… Avete presente quel senso di vuoto (farfalle nello stomaco) che si avverte sulle montagne russe quando si scende? Ecco questo è uno degli elementi che rende un trail divertente.
Che biliardo ragazzi
SENTIERO BIKE PARK
Qui magari i puristi del DH non saranno d’accordo ma un flow trail come questo pettinato a dovere è veramente una goduria! Come possiamo vedere il materiale che caratterizza il fondo è frutto di un’ottima miscela, ben compattato e mantenuto in perfetto stato dalla squadra locale che effetta la manutenzione del bike park.
La progressione didattica
SALTI PER BICICLETTE
Nello specifico qui vediamo dei drop di varia dimensione dal più piccolo al più grande. Questo concetto deve essere sviluppato bene nella progettazione di un bike park o di una trail area. E’ molto importante dare la possibilità a tutti di migliorare le proprie doti di guida e questo lo rendiamo possibile se realizziamo trail con difficoltà crescente dal più facile al più difficile, stesso concetto identico per i salti/drop.
Signori si vola!
Chi di voi è avvezzo a staccare le ruote da terra avrà provato sulla pelle che in alcuni posti piuttosto ventosi quando si becca una folata in aria è facile essere spostati ed atterrare “male”… Un’accortezza importante dove viene realizzata un’area salti è sicuramente quella di posizionare una bandiera guardando la quale si riesce a percepire l’intensità del vento e soprattutto la direzione.
Pendenza trasversale
DEFLUSSO A VALLE
L’acqua è il peggiore nemico dei trail (insieme a chi blocca la ruota posteriore). L’obiettivo del trail builder è quello di fare in modo che l’acqua esca dal sentiero il più velocemente possibile e con la minore velocità possibile per evitare l’attività di erosione del fondo. Per questo motivo nel costruire un bike park è determinante considerare sempre il deflusso dell’acqua. L’accorgimento principale da tenere bene in mente come regola è quello di mantenere sempre una leggera pendenza trasverlale del sentiero. In questo modo l’acqua piovana defluisce subito dal percorso.
Scolo a monte
DEFLUSSO ACQUA
Sempre relativamente al deflusso dell’acqua può capitare di trovarsi su una sezione di versante dove vi è un accentuato e inevitabile flusso di acqua proveniente da monte. In questa situazione può essere preferibile mantenere la pendenza verso l’interno, raccogliere l’acqua in un canale di scolo e scaricarla più avanti realizzando un cambio di pendenza del sentiero bike.
Come si comporta l’acqua nel tuo bosco?
CANALINA SU SENTIERO
Per conoscere bene come si comporta l’acqua piovana lungo i tuoi trail il metodo più efficace è quello di farsi un giro quando piove forte. In questa situazione si può visionare come l’acqua scorre lungo il pendio e di conseguenza si possono mettere in atto delle azioni di prevenzione attraverso lavorazioni puntuali. Ah mi raccomando attenzione ai fulmini…
Spero di avervi dato degli spunti di riflessione interessanti e di avere stimolato la vostra creatività. Dolomeet con il team Trailgeneration oltre a realizzare bike park, pump tracks e trail da sogno organizza corsi di formazione per località o trailbuilder che vogliono approfondire le competenze in questo ambito. Scrivici o iscriviti alla newsletter di Trailgeneration per ricevere le nostre news e le date dei corsi.
Trail building: impariamo dagli errori
In questo articolo ho voluto riportarvi un po’ di foto che ho scattato in questi due ultimi anni girando in Italia dove possiamo vedere gli errori più comuni del trail building che vengono commessi nella realizzazione di bike park e trails.
Siamo abituati a vedere immagini di bike park strepitosi, trail da sogno e bikers che si divertono come dei pazzi. Ma l’esperienza reale è davvero questa in Italia?
È innegabile ormai tante località hanno delle realizzazioni di rilievo ma si vedono altresì degli interventi “discutibili”.
Braking Bumps
Braking bumps
Questo è il classico risultato derivante da uno dei tipici errori del trail building nella progettazione della geometria delle curve e della pendenza del terreno. A causa delle frenate ripetute il fondo si deteriora creando una serie di piccole gobbe ravvicinate che rendono l’esperienza di riding in quel punto poco piacevole. Il fenomeno si presenta soprattutto sui trail dove c’è un’affluenza di bikers non indifferente.
Sentieri sulla massima pendenza
Sentiero distrutto
Spesso nell’immaginario quando ci confrontiamo con persone che non sono proprio del mestiere troviamo difficoltà a fare passare il messaggio che anche in zone dove il terreno è buono non è la strada giusta segnalare un passaggio e fare in modo che i bikers lo percorrano. Agendo in questa maniera i danni che si ottengono sono veramente gravi, sopratutto se questi “passaggi” vengono individuati sulla massima pendenza: una volta che si è deteriorato il cotico erboso l’acqua piovana inizia a scavare e a fare grossi danni. Ovviamente più il sentiero è sulla massima pendenza più l’acqua acquista velocità e scava. In questo caso un’attenta progettazione a monte e una successiva realizzazione del sentiero con i giusti criteri sarebbe stata la soluzione migliore.
Attraversamenti pericolosi
Attraversamento pericoloso
Continuiamo con gli errori tipici nel trail building. Quando si progetta un bike park o una trail zone è determinante fare in modo di evitare al massimo incroci con altre piste e incroci con strade di viabilità ordinaria. Nel caso in cui non si può evitare è necessario realizzare un sottopasso oppure un ponte. Dove non è possibile percorrere nemmeno questa soluzione si possono individuare delle soluzioni per fare rallentare i bikers al fine di evitare assolutamente attraversamenti in direzione perpendicolare.
Scarsa manutenzione
Manutenzione sentieri bike
La manutenzione dei sentieri è la linfa vitale affinchè i bikers li percorrano in sicurezza, per renderli divertenti e per fare in modo che gli stessi durino a lungo regalando quindi esperienze positive ad un sacco di persone. Questo è determinante sia in bike park che al di fuori, dove viene individuata e pubblicizzata una rete di trail. Gli interventi di manutenzione ordinaria dovranno essere mirati anche e sopratutto a definire/pulire i canali di scolo per fare in modo che durante le piogge i sentieri non diventino ruscelli ma diano modo all’acqua di scaricarsi nei posti giusti.
Materiale di finitura troppo grosso
Materiale troppo grosso
Nelle situazioni dove c’è necessita di apportare materiale di finitura è molto importante scegliere il materiale giusto. Il materiale superficiale è il protagonista della nostra esperienza di riding è quella cosa che ci dà buone o cattive sensazioni in base a quanto grip (aderenza) il pneumatico ottiene della miscela del terreno che attraversa.
Drittoni
Sentiero dritto
Più il tracciato è dritto e pendente maggiore sarà l’ipotetica velocità di percorrenza da parte dei bikers. Soprattutto nei casi in cui il sentiero è promiscuo (utilizzato anche da pedoni) questo parametro è di fondamentale importanza per consentire una convivenza dei vari utenti ed evitare situazioni di pericolo. Il piacere di una discesa in bici è anche la possibilità di guidare la propria bici piuttosto che aggrapparsi al manubrio e mollare i freni sul dritto.
Regimentazione dell’acqua
Acqua che scorre nel sentiero
Quando si realizza un sentiero bike l’acqua deve essere un elemento da tenere sempre in considerazione. Un’attenta ed accurata realizzazione di un sentiero tiene sempre conto di ciò prevedendo pendenza laterale, grade rehearsal e in generale una regimentazione dell’acqua. L’acqua deve defluire il prima possibile dal trail.
Mancanza di vie di uscita
No way out
Quando ci troviamo in Bike Park ogni biker predilige una velocità di percorrenza in base ad aspetti soggettivi di piacere di riding. C’è chi si diverte ad andare veloce, ci sono i principianti che sono alle prime armi con le discese e ci sono coloro che si vogliono godere ogni piccolo passaggio del trail ad una velocità media. Ovviamente far convivere tutte queste esigenze su un sentiero stretto non è facile perchè diventa difficile sorpassare il biker che si ha davanti. Avete mai provato quella sensazione di avere qualcuno dietro che spinge?? È importante prevedere la possibilità, per chi vuole fermarsi, di uscire dal trail per fare passare oppure per riposarsi. Molto spesso questo aspetto non è preso in considerazione e ci si trova incanalati in un trail senza “wayout”.
Geometrie da rivedere
Parabolica ripida
Sembra facile ma non lo è! Spesso nell’immaginario comune si pensa che basta avere a disposizione un mezzo meccanico e dando delle indicazioni allo scavatorista chiunque sia in grado di costruire un bike trail di successo. Non c’è nulla di più sbagliato, di esempi di esperienze negative di trail building ne abbiamo viste molte. Realizzare un trail, una parabolica, una jump-line, uno skill park, un bike park è un lavoro molto specialistico. Il motto al quale ci avviciniamo maggiormente è “build it right to build it once“: è determinante costruire il trail una volta e per fare il modo di non doverlo rifare è importante farlo bene. Vediamo spesso lavori discutibili da rifare e purtroppo lavorare su lavori fatti male è più difficile che realizzare un sentiero da zero.
Ghiaione come piovesse
La ghiaia uccide il piacere
Sassi smossi, ghiaia grossa o fine: tutte tipologie di materiali che non restituiscono aderenza, e che sono dunque assolutamente da evitare. Vi è mai successo di alzare qualche sasso e di beccarlo nello caviglia o nel forcellino? Brutti momenti.. Oltre ad aumentare esponenzialmente il rischio di infortuni il piacere di guida viene proprio annullato.
Le cose giuste nel posto sbagliato
Gli scoli dell’acqua sono molto importanti, ma devono essere fatti nei punti giusti altrimenti diventano molto pericolosi. Un salto lungo il trail è sempre ben accetto ma possibilmente non in curva.. un rockgarden fatto bene è sempre bello da affrontare ma non in piano… Ogni elemento deve essere messo nel posto giusto dove la velocità per affrontarlo sia quella giusta e dove si riesce a mantenere il flow lungo la discesa. Per realizzare un trail di successo è necessario attenersi ad un corretto dosaggio dei seguenti ingredienti:
linee
pendenze
raggi di curva
lunghezze
dimenisioni
altezze
flow
e molto altro
Prendersi cura del verde
Povero bosco
Quando si ha il privilegio di realizzare un sentiero bike con mezzi meccanici è molto importante che lo stesso si sposi bene con l’ambiente circostante. Questo implica anche una cura del verde, del sottobosco, degli alberi, delle radici e di tutti gli elementi naturali che troviamo. È importante entrare nel bosco in punta di piedi ed uscirne con qualcosa di bello lasciato alla nostre spalle.
Concludiamo così la nostra carrellata dei principali errori quando si parla di trail building, contattaci per scoprirne molti di più!
Cos’è un trail?
Spesso i bikers parlano con termini tecnici o di comune utilizzo all’interno della “family”: la parola trail è un termine ormai comunemente utilizzato anche in Italia ma ovviamente non tutti sanno cos’è e di cosa si tratta.
COME STA CAMBIANDO LA MOUNTAINBIKE
Partiamo dal fatto che la mountainbike negli ultimi anni sta cambiando molto velocemente sia nei mezzi che nelle aspettative di chi la utilizza. Se fino a qualche anno fa ci si fregiava di essere dotati di migliaia di chilometri di percorsi dedicati alle mountain bike individuando strade secondarie, strade sterrate e mulattiere oggi i bikers sono sempre più alla ricerca di trails. Scopriamo quindi assieme che cos’è un trail.
IL TERMINE TRAIL
I trails in parole semplici sono sentieri chiamati anche “single tracks”. Possiamo trovare sentieri costruiti appositamente per i bikers oppure sentieri che, per natura sono destinati al trekking, ma che in alcune circostanze possono essere condivisi con i bikers:
dove la frequentazione di pedoni non è elevata
su sentieri che per le loro caratteristiche evitano sezioni dove i ciclisti acquistano molta velocità
in zone dove vi è un’elevata attenzione alla convivenza pacifica tra le parti.
VECCHI TRAILS
In molte località si stanno “aprendo” nuovi trails semplicemente andando a recuperare e sistemare vecchi sentieri ormai dismessi particolarmente chiusi in termine di vegetazione.
NUOVI TRAILS
Diversamente, in altre località i trails stanno nascendo ex novo. Dove si costruiscono nuovi sentieri spesso di assiste a un incremento della frequentazione bike e quindi ad opere di successo: un sentiero nuovo è un sentiero disegnato e tracciato appositamente per i bikers. Verranno poste al centro dell’attenzione questioni costruttive specifiche come pendenze e raggi di curva, con l’obiettivo di creare trails per un divertimento assicurato
IL FUTURO DEI TRAILS
Abbiamo fin ora parlato di costruzione e fruizione dei trails, ma e la loro manutenzione? Se realizzati con le tecniche costruttive giuste, i sentieri sono in grado i prevenire da sè il lavoro di deteriorarmento dato dall’acqua; è necessario comunque avere sempre a disposizione un team locale che si occupi della loro manutenzione ordinaria.
Grazie dunque ai nostri esperti trail builiders (tecnici specializzati nella costruzioni di bike parks e trails) per prendersi cura del nostro territorio e dei nostri sentieri!
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