La bicicletta in città ai tempi de Covid-19
La bicicletta in città ai tempi de Covid-19

La bicicletta in città ai tempi del Covid-19

08/10/2020

Mentre il mondo lavora per fermare la diffusione della pandemia COVID-19, la bicicletta si è inserita sempre più nella quotidianità dei cittadini, andando a modificare strutture e filosofie delle grandi città.

La riduzione del servizio di trasporto pubblico, misura volta a limitare la diffusione del Coronavirus, ha rappresentato una sfida per chiunque si trovasse nelle condizioni di doversi spostare per motivi di lavoro o per altre cause essenziali.

Molte persone hanno ovviato a questo problema orientandosi verso l’utilizzo della bicicletta come un’opzione per colmare la carenza dei servizi pubblici. Evidenti i segni che questa nuova consuetudine di spostarsi sulle due ruote ha lasciato all’interno delle grandi città.

A Philadelphia ad esempio, l’uso della bicicletta è aumentato di oltre il 150% durante l’epidemia COVID-19 e in numerose altre città la frequentazione delle reti ciclabili urbane ha registrato una forte impennata. Un incremento della domanda al quale molti governi hanno risposto aprendo piste ciclabili di emergenza e agevolando i lavoratori essenziali all’utilizzo bike-sharing.

La bicicletta come mezzo di comunicazione in città ai tempi del Covid-19
La bicicletta come mezzo di comunicazione in città ai tempi del Covid-19

In bicicletta per rimanere connessi.

Durante i due mesi di isolamento nella città di Wuhan, i volontari hanno usato la bicicletta per consegnare i beni di prima necessità alla popolazione bloccata in casa. Alcune aziende di bike sharing hanno intensificato gli sforzi di igienizzazione e reso i loro servizi gratuiti per consentire l’accesso agli operatori sanitari e a coloro che ne avevano necessità urgenti.

Dal 23 gennaio al 12 marzo, Meituan Bikeshare, la startup cinese di bike sharing, ha permesso circa 2,3 milioni di viaggi a Wuhan, che rappresentano più della metà di tutti i viaggi non-a-piedi nella città durante l’epidemia:

  • persone che hanno utilizzato il servizio: 286.000
  • distanza totale percorsa sulle due ruote: oltre 2 milioni di chilometri, pari a 81 giri intorno all’equatore.

Tendenze simili anche in altre città del mondo. Il sistema pubblico di bike sharing di New York City, Citi Bike, ha visto un aumento della domanda del 67% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Chicago e Philadelphia hanno visto quasi raddoppiare la partecipazione al programma di bike sharing nel mese di marzo. Una delle principali piste ciclabili di Philadelphia ha registrato un aumento del traffico del 470%.

Nuove infrastrutture per supportare l’urban cycling

Bogotá ha sperimentato la chiusura alle auto della sua rete Ciclovía di 22 miglia durante tutta la settimana, invece che solo la domenica. La città ha inoltre condotto un progetto pilota con NUMO, l’alleanza per la Nuova Mobilità Urbana, creando un sistema di prestito e-bike per gli operatori sanitari.

Philadelphia ha risposto a una petizione pubblica per creare più spazio sicuro per ciclisti e pedoni, chiudendo un ampio segmento stradale di 4,4 miglia ai veicoli a motore.

Biking in Philadelphia

Città del Messico ha proposto piani per 80 miglia di infrastrutture ciclabili temporanee per alleviare i rischi dell’uso del trasporto pubblico e facilitare la mobilità nella megalopoli di oltre 21 milioni di persone. 

Berlino ha recentemente implementato una corsia ciclabile temporanea di 1 miglio lungo una strada principale. Non solo, ha anche in programma di espandere l’infrastruttura pop-up, insieme ad altre 133 città tedesche. 

New York City si è impegnata ad aggiungere quasi un chilometro e mezzo di piste ciclabili temporanee protette a segmenti di Manhattan e Brooklyn, e a testare la chiusura delle strade alle auto.

L’utilizzo della bicicletta nella fase di ripresa post-covid

La bicicletta sta fornendo un’ancora di salvezza a molte città in questo momento critico. Questo non rappresenta però l’unico aspetto positivo dell’utilizzo delle due ruote: esso potrebbe continuare a fornire preziosi benefici alle città anche in futuro, benefici che vanno oltre la mobilità.

1. Una migliore accessibilità alla ciclabilità può sostenere la ripresa economica dopo COVID-19

Molti governi stanno pensando a progetti infrastrutturali massicci in grado di generare posti di lavoro e attività economiche. Investire in infrastrutture a sostegno della bicicletta – dalle piste ciclabili protette, ai parcheggi di massa, ai programmi di bike sharing – è esattamente un tipo di investimento win-win. Questo aiuterà le economie a riprendersi, frenando il cambiamento climatico, riducendo l’inquinamento atmosferico e proteggendo la salute umana.

Ogni chilometro percorso in bicicletta evita 250 grammi di emissioni di CO2, rendendo le biciclette un’opzione chiave per il trasporto a basse emissioni di carbonio. Si stima che i ciclisti di Copenhagen evitino complessivamente 20.000 tonnellate di emissioni di carbonio all’anno, l’equivalente di 50 milioni di chilometri percorsi da veicoli privati per il trasporto di passeggeri.

Gli studi hanno dimostrato inoltre che:

  • i ciclisti spendono in media 3 volte di più dei conducenti di auto nelle imprese locali
  • le infrastrutture ciclistiche sono correlate a un aumento delle vendite al dettaglio.
2. La bicicletta può migliorare la salute pubblica e la qualità della vita

Il ciclismo ha un impatto positivo sulla salute di tutti migliorando la qualità dell’aria urbana. I ciclisti regolari godono dei benefici di un esercizio fisico costante. Hanno il 40% di probabilità in meno di contrarre il cancro e di morire prematuramente e hanno più del 50% in meno di malattie cardiache. Uno studio ha dimostrato un aumento del 15% del rischio di mortalità da COVID-19 in aree con livelli di inquinamento atmosferico più elevati. Questo dovuto probabilmente a causa di una salute polmonare più scarsa. Il ciclismo offre un modo per ridurre l’inquinamento atmosferico locale e aumentare l’attività fisica, che migliora la resilienza individuale.

3. Le infrastrutture ciclistiche possono aiutare le città a diventare più resistenti agli shock futuri

L’accesso alle biciclette si sta già dimostrando fondamentale per le persone che operano in condizioni economiche e di trasporto limitate. L’aumento della mobilità offerta dalla bicicletta durante i lockdown, i disastri naturali o altre perturbazioni dei sistemi di trasporto urbano è significativo. Garantendo allo stesso tempo accessibilità ad un’area di azione che può essere 15 volte più ampia rispetto a quella percorribile a piedi.

Abbracciare il ciclismo come risposta alle crisi

L’Olanda è una delle nazioni ciclistiche di maggior successo al mondo. Il paese ospita più di 23.000 miglia di piste ciclabili protette e più biciclette che persone. Un quarto di tutti i viaggi sono effettuati in bicicletta. I Paesi Bassi sono uno degli Stati più sicuri per i ciclisti, con un tasso di mortalità annuo di appena 1,1 per 100 milioni di km percorsi in bicicletta. Per capirci, lo stesso tasso misura 5,8% negli Stati Uniti.

Questo status di Nazione cycling-friendly non è mai stato scontato. Il cambiamento è nato in risposta a una crisi della sicurezza stradale, in particolare tra i bambini, e all’embargo petrolifero dell’OPEC negli anni Settanta. Il governo annunciò le domeniche senza auto nel 1973, e il Paese iniziò lentamente a rivalutare il suo rapporto con le auto.

Row of Bicycles parked next to Amsterdam City Center (Centrum).

Situazione simile, più recente in Messico dove, durante il terremoto del 2017, la bicicletta si è dimostrata un mezzo di trasporto resistente e affidabile. La devastazione di migliaia di edifici infatti ha lasciato molte strade inaccessibili ai veicoli a motore. La città ha così cominciato a dipendere fortemente dalle biciclette personali e dal suo sistema di bike sharing per i soccorritori e i volontari che portavano i primi soccorsi e i rifornimenti.

Verso un nuovo modo di pensare la mobilità urbana

Oggi è il Covid-19 che sfida le città di tutto il mondo a pensare a come le reti di trasporto urbano potrebbero funzionare in modo diverso, attraverso l’utilizzo della bicicletta. È il momento per le città di sperimentare, usando le loro strade come terreno di prova per il cambiamento. Il WRI Ross Center con NUMO e Populus, un’azienda che fornisce dati e strumenti di mobilità alle città, stanno lavorando proprio a questo. Il loro intento è quello di misurare il miglioramento dell’accesso alle opportunità di lavoro e ai servizi essenziali, come ospedali e negozi di alimentari, con reti di piste ciclabili temporanee di nuova espansione.

Gli odierni blocchi COVID-19 potrebbero dunque rivelare soluzioni con vantaggi a lungo termine e di vasta portata per le città. Indicando la strada verso un sistema di mobilità urbana più resistente, accessibile e sicuro. Una città con più biciclette è una città con persone più sane, strade più sicure, aria più pulita e migliore connettività.

L'AUTORE
Eleonora Ruatti
Account Manager
Eleonora, account manager di Dolomeet, collabora nello sviluppo progetti, affianca i senior partner e coordina le attività di graphic design.