Ricarica veicoli elettrici e normativa: la guida

04/02/2021

La ricarica di veicoli elettrici è un argomento delicato: proviamo quindi a riassumere in questa guida la normativa di settore.

Quali sono le modalità di ricarica nelle aree pubbliche previste dalla normativa?

In totale, sono attualmente disponibili 4 modi di carica differenziati in funzione del regime (AC, CC), della corrente massima, del tipo di connettore, presa/spina, delle caratteristiche dell’eventuale comunicazione/controllo tra il veicolo e la stazione di carica.

Secondo la norma CEI EN 61851- 1, di questi in Italia sono ammessi preferenzialmente il modo 1 in luogo privato e il modo 3 per luoghi aperto al pubblico.

Diverse le implicazioni dal punto di vista della sicurezza, e naturalmente ciascun modo di carica ha specifici vantaggi e svantaggi, vediamoli qui di seguito.

Ricarica veicoli elettrici e normativa: Modo 1

Il Modo 1 di carica si riferisce al collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione AC utilizzando prese e spine normate fino a 16 A, ovvero ordinarie prese e spine per uso domestico (In Italia CEI 23-50) o industriale (CEI EN 60309-2) oppure prese e spine speciali ma comunque conformi ad una (qualsiasi) norma internazionale IEC.

Questo tipo di ricarica in Italia, non è ammesso nelle aree pubbliche e private accessibili al pubblico in quanto presenta potenziali problemi di sicurezza.

Il funzionamento sicuro di un punto di carica di Modo 1 dipende infatti dalla presenza di adeguate protezioni dal lato impianto: protezione contro le sovraccorrenti, impianto di terra, protezione contro i contatti.

Il Modo 1 “…è consentito solamente in ambiti strettamente privati non aperti a terzi, quali, ad esempio, ambienti il cui l’accesso necessiti di chiavi, attrezzi particolari, ecc., in possesso solo del relativo proprietario”. 

Premessa nazionale della Norma CEI EN 61851-1

Ricarica veicoli elettrici e normativa: Modo 2

Come per il Modo1, anche il Modo2 in Italia non è consentito nelle areee pubbliche. Scopriamo il perchè.

Anche il Modo di carica 2 per il collegamento del veicolo elettrico alla rete di alimentazione prevede prese e spine conformi ad uno standard IEC (ordinarie o ad hoc) ma con corrente nominale fino a 32 A. È prevista una protezione supplementare garantita da un box di controllo collocato sul cavo tra il veicolo elettrico e la stazione di ricarica.

Oltre agli ovvi svantaggi di avere un dispositivo di controllo posizionato sul cavo, lo svantaggio principale del Modo 2 è che il box di controllo protegge il cavo a valle e il veicolo, ma non la spina stessa, che in realtà risulta essere uno dei componenti più soggetti ad usura.

Ricarica veicoli elettrici e normativa: Modo 3

Il Modo di carica 3 (AC) consiste nel fornire alimentazione al caricabatterie interno al veicolo. La colonnina è quindi un “semplice” erogatore, il caricabatterie vero e proprio è quello integrato nel veicolo; per le auto la presa è uguale in tutta Europa e si chiama “Tipo 2” – in Italia spesso viene chiamata Mennekes. Dalla norma è richiesto un contatto pilota di controllo tra il sistema di alimentazione e il veicolo elettrico con le seguenti funzioni:

  • inserimento dei connettori
  • continuità del conduttore di protezione
  • funzione di controllo attiva.

«con riferimento ai Modi di carica in corrente alternata adottati in Italia… in ambiente aperto a terzi deve essere adottato il Modo di carica 3». 

Premessa nazionale della Norma CEI EN 61851-1

Ricarica veicoli elettrici e normativa: Modo 4

Il modo di carica 4 consiste invece nel fornire alimentazione in corrente continua direttamente alla batteria del veicolo elettrico. Con il modo di carica 4 il carica batterie non è più a bordo del veicolo ma nella stazione di carica. Questa diventa un vero e proprio caricabatterie esterno al veicolo, che la rende più voluminosa, pesante e costosa rispetto a quelle AC Modo3.

Anche il Modo 4 attualmente in Italia è permesso in ambiente pubblico. Per questioni di sicurezza la norma dispone che quando la ricarica viene eseguita in ambienti aperti a terzi va adottato il Modo di carica 3.


Riassumiamo quindi il tutto citando la norma CEI EN 61851-1  “con riferimento ai modi di carica in corrente alternata adottati in Italia, al fine di garantire la necessaria sicurezza durante la carica conduttiva dei veicoli elettrici, quando questa viene eseguita in ambienti aperti a terzi deve essere adottato il Modo di carica 3 . […] in Italia, il Modo di carica 1 è consentito solamente in ambiti strettamente privati non aperti a terzi, quali ad esempio ambienti il cui accesso necessiti di chiavi, attrezzi particolari, ecc. in possesso del solo relativo proprietario”

Ora che conosci la normativa sulla ricarica dei veicoli elettrici, segui alcuni dei nostri consigli per l’acquisto di una stazione di ricarica nelle aree pubbliche.

L'AUTORE
Andrea Tomaselli
Product manager
Il polivalente di Dolomeet, si divide tra sport e tecnologia. Andrea è tecnico bike e organizzatore di eventi sportivi ma anche product manager.