
Rubaix 2021: il mondiale dell’Italia
A Rubaix, un’Italia che, nonostante i suoi scarsi rapporti con velodromi e infrastrutture sportive, è stata la protagonista di questi mondiali 2021 di ciclismo su pista che ci ricorderemo per sempre.
Da un lato la conferma della qualità del ciclismo su pista italiano maschile dopo gli straordinari risultati olimpici, dall’altra una rinascita del settore femminile che si riscatta dopo Tokyo 2020. Ecco così che gli azzurri del 2021 scrivono il nuovo record di medaglie conquistate al Mondiali su pista.
Le medaglie dell’Italia a Rubaix 2021
Martina Fidanza | oro nello Scratch |
Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni, Francesco Lamon e Liam Bertazzo | oro nell’Inseguimento a squadre |
Letizia Paternoster | oro nella Corsa ad eliminazione |
Elia Viviani | oro nella Corsa ad eliminazione |
Martina Fidanza, Martina Alzini, Elisa Balsamo e Chiara Consonni | argento nell’Inseguimento a squadre |
Jonathan Milan | argento nell’Inseguimento individuale |
Michele Scartezzini e Simone Consonni | argento nella Madison |
Elia Viviani | bronzo nell’Omnium |
Elisa Balsamo | bronzo nell’Omnium |
Filippo Ganna | bronzo nell’Inseguimento individuale |
La situazione dei velodromi italiani
Ma attenzione, non dimentichiamoci che questi atleti sono stati in grado di essere lì, a giocarsi medaglie e a dare vita ad una squadra di corridori eccezionali nonostante lo stato comatoso in cui versano molti dei velodromi sul territorio italiano.
Un tempo sì, c’era il Vigorelli, dove Fausto Coppi nel 1942 aveva fatto registrare l’allora record dell’ora rimasto imbattuto per ben 14 anni, dove una volta furono ospitate più di 18.000 persone in occasione della sfida tra Coppi e Messina ma che poi piano piano ha perso popolarità ed è rimasto abbandonato.
Recentemente, grazie all’impegno di ciclisti, cittadini, volontari e del Comitato Velodromo Vigorelli è stato sistemato ed ha cominciato la sua rinascita. Per le sue caratteristiche tecniche, come tutti gli altri venticinque presenti in Italia, non è adatto ad ospitare eventi internazionali.
La vicenda Montichiari
Discorso a parte merita però il velodromo di Montichiari, l’unico che sarebbe adatto ad ospitare questo tipo di eventi. Chiuso dalla procura di Brescia nell’estate del 2018 per problemi strutturali e messo sotto sequestro, ha ricominciato la sua attività nel novembre 2019. Il prefetto ha dunque autorizzato gli atleti della nazionale ad accedere nuovamente alla struttura per farla tornare ad essere a tutti gli effetti la casa della Nazionale di ciclismo su posta. Ma con dei limiti. L’impianto si trova infatti ancora sotto sigilli pertanto vi possono accedervi solo 50 persone alla volta tra tecnici e atleti.
Nella speranza che la tradizione ciclistica del nostro Bel Paese e i suoi grandi risultati si portino con sé anche rinnovamenti strutturali, concludiamo con un grande del ciclismo…
“Un velodromo serve a formare la tenacia del giovane corridore”
Eddy Merckx