Il termine bikepacking deriva dal più conosciuto backpacking, ovvero la vacanza con lo zaino in spalla. Entrambe fanno parte del turismo sostenibile ed esperienziale, che ci permette di vivere la nostra avventura con un basso impatto ambientale. Difficile o quasi impossibile individuare un termine italiano in grado di tradurre il concetto. Backpacking è un’esperienza, un modo diverso di viaggiare e scoprire il mondo, un viaggio sulle due ruote caratterizzato da equipaggiamento minimo, leggero e poco ingombrante.
Bikepacking o cicloturismo?
La differenza con il cicloturismo la fa l’attrezzatura, caratterizzata da maggiore leggerezza e maneggevolezza, agganciata attraverso un assetto più snello e direttamente sul telaio.
Il vantaggio principale è l’assenza del portapacchi che consente dunque una diminuzione notevole del peso per avvicinarsi sempe più a quel concetto di minimalismo, ossia il fatto che la ridotta capacità di volume ci permette di portare solo l’essenziale ed evita di abbondare con l’equipaggiamento.
Inoltre, le borse bikepacking sono aerodinamiche, adattabili a qualunque tipo di bici e ci permetteranno dunque di scegliere qualsiasi itinerario, anche sentieri sterrati di montagna.

L’equipaggio per il bikepacking
Il bagaglio dev’essere minimo, indispensabile e consono al tipo di percorso che si sta per affrontare. Esso viene disposto sulla bicicletta in maniera lineare, attraverso borse da telaio, lasciando dunque il profilo invariato e senza problemi di ingombro. A questo a volte viene aggiunto l’utilizzo di uno zaino, spesso nei casi in cui siano previste frequenti discese dal mezzo.
La scelta del carico è soggettiva e varia in base alla durata del viaggio e al tipo di pernottamento che si vuole effettuare: tenda, camera, sacco a pelo etc.
Esistono svariate tipologie di borse adatte al bikepacking, ognuna studiata per una precisa collocazione. Tra quelle più utilizzate e consigliate troviamo:
– la borsa sottosella che viene agganciata al telaio della sella e al rispettivo tubo la cui capienza massima può raggiungere i 17 litri;
– la borsa da telaio, agganciata all’interno del triangolo, copre la parte alta lasciando lo spazio per il portaborracce. Solitamente è realizzata su misura e può contenere dai 3 ai 6 litri;
– la borsa da manubrio ha una forma cilindrica con due aperture laterali e il suo volume può raggiungere fino a 20 litri;
– il borsello anteriore e/o posteriore.
La nota negativa è che non sarà un viaggio economico, l’attrezzatura che questa avventura richiede ha un costo elevato rispetto a quello del cicloturismo. Infatti, per un buon equipaggiamento il costo si aggira attorno ai 300 euro per il solo set di borse.
Toscana: la patria dell’evento Bikepacking più importante al mondo
Viaggiare in sella della propria bike, come nel bikepacking, è un ottimo esempio di turismo sostenibile, pulito e slow. Molto praticato all’estero, in particolare in Inghilterra e Scozia, ma ancora poco conosciuto in Italia anche se con un notevole incremento negli ultimi anni.

Il nostro Paese ospita ormai da anni, precisamente dal lontano 2003, l‘evento più grande al mondo di bikepacking: la Tuscany Trail. Il percorso è ben studiato e mappato da esperti, lungo circa 500km e non composto da tappe poiché non rappresenta una gara competitiva. Ognuno può dunque gestire il propio tempo ed energie come meglio desidera. Infatti, lo scopo di questo trail è quello di promuovere il fenomeno del bikepacking e regalare agli appassionati di questo sport momenti unici, di piacevole solitudine immersi nella natura. L’equipaggio anche per l’evento bikepacking dovrà essere minimo, molti partecipanti decidono infatti di non pernottare in tenda bensì soggiornare in alberghi/osterie lungo il tragitto.