Oggi vogliamo parlarvi del nostro attrezzo da lavoro preferito: lo zaino del tecnico bike.
Allo zaino dedichiamo un approfondimento specifico perché lo zaino del tecnico bike è veramente un misto tra una 24ore e un set da bushcraft.
Deve essere comodo, pronto ad ogni evenienza e deve comodamente ospitare attrezzatura tecnologica quale iPad, GPS, GoPro, cartine e documenti tecnici.
Ma vediamo ora nel dettaglio la cosa più importante: come abbiamo scelto lo zaino.
Lo zaino del tecnico bike
Chi va in montagna è abituato a dedicare particolare attenzione alla scelta dello zaino così come altrettanta attenzione la dedicherà alla quotidiana preparazione dei materiali da portare in sopralluogo.
Durante i corsi di Soccorso Alpino ho imparato l’importanza di avere attrezzatura sempre efficiente ed organizzata.
In quel contesto fare e disfare lo zaino in situazioni tranquille, permette di accedere all’attrezzatura in maniera rapida durante un’emergenza.
Dedichiamo questo stesso approccio alla preparazione dei nostri zaini di lavoro, unendo l’organizzazione estrema alla qualità dei materiali scelti ed alla loro organizzazione.
E’ con questi presupposti che, dopo vari test, abbiamo dirottato le nostre preferenze su un backpack molto completo e capiente: lo zaino Evoc FR Trail E-Ride.
Una caratteristica molto importante di questo modello è l’alloggiamento specifico per una batteria di scorta, un caricabatterie, una tasca riservata al display e uno spazio specifico per la chiave del sistema e-bike.
Quando si è in ambiente per sopralluoghi infatti preferiamo sempre muoverci con una doppia batteria, per poter girare comodamente tutto il giorno e muoverci anche per oltre 100 Km senza avere il patema di rimanere appiedati.
Con questo zaino abbiamo inoltre ridotto il rischio che la batteria, oltre che energia, consumi per sfregamento anche le costole e le vertebre dei nostri tecnici bike.
Dal peso di 1500 gr con una capacità totale di 20 litri, lo zaino dispone di un paraschiena traspirante e della predisposizione per sacca idrica fino a 3L.
Cosa mette nello zaino un tecnico bike?
Ci sono ben cinque elementi essenziali da tenere in considerazione nella preparazione dello zaino di un tecnico bike, ognuna di queste di pari importanza:
- abbigliamento;
- alimentazione e scorta d’acqua;
- dotazione tecnica di base e kit di manutenzione;
- attrezzatura tecnica specialistica;
- kit di emergenza.
Vediamo ora nel dettaglio l’attrezzatura tecnica che ha scelto Dolomeet.
Abbigliamento tecnico
La dotazione Dolomeet, fornita da Montura per i capi di abbigliamento e da Crispi Sport per le calzature, comprende capi estivi e invernali indispensabili per uscite in bici di tipo professionale.
Inutile dire che l’abbigliamento varia a seconda della stagione ma in generale portiamo con noi una giacca in Gore-tex antivento e antipioggia di ottima fattura e traspirante, uno smanicato specie in stagione invernale per prevenire abbassamenti di temperatura repentini ed una maglietta tecnica di ricambio.
Quali sono i capi di abbigliamento scelti da Dolomeet per sopralluoghi in ambiente?
- T shirt manica corta – Montura Rock T-Shirt
- T shirt manica lunga – Montura Rock maglia
- Bermuda – Montura Wild Bermuda
- Fondello – Montura Dacite Ciclista 90
- Pantalone lungo – MonturaVertigo MTB Pants
- Maglia manica lunga pesante – Montura Cobalto Jacket
- Giacca invernale – Montura Air Action Hybrid Jacket
- Calzatura tecnica da sopralluogo – Crispi Crossover MID Pro Light GTX
- Calzatura casual per attività di tutti i giorni – Crispi Addict Unica MID GTX
Sistemato l’abbigliamento, in caso di pioggia è importante pensare anche allo zaino ed al casco.
In questo l’Evoc FR Trail E-Ride ci viene incontro fornendo di serie la raincover sleeve mentre è una buona idea procurarsene una anche per il casco.
Non dimentichiamoci gli occhiali da sole: se si devono mappare boschi o tratti in cui la visibilità varia repentinamente è meglio che non siano polarizzati, preferendo lenti fotocromatiche.
Alimentazione e scorte d’acqua
É importante avere a disposizione scorte d’acqua parametrate sulla base delle temperature eterne (stagionalità) e del territorio che si va ad affrontare, magari stipata in un prodotto per l’idratazione tipo Camelback.
Dopo vari esperimento noi consigliamo questo modello: completo e performante.
La quantità d’acqua da portare varia quindi tra il litro ed i tre litri.
Consideriamo sempre che un po’ d’acqua può servire anche in caso di riparazione forature, per scovare il foro, e magari per pulire occhiali o attrezzatura specie in territori dove non sono presenti corsi d’acqua o fontane.
Per quanto riguarda l’alimentazione, questa dipende molto dalle preferenze e dal metabolismo di chi va in bici: deve essere sufficiente per prevenire crisi di fame e parametrica sull’escursione che si sta per affrontare.
Ciò detto una barretta energetica ed un gel d’emergenza non devono mai mancare.
La dotazione tecnica di base ed il kit di manutenzione
Essenziale e immancabile il kit di manutenzione.
Nonostante i tecnici Dolomeet utilizzino sempre camere d’aria trattate con liquido autosigillante, portiamo sempre con noi un minimo di 2 camere d’aria di scorta.
Un paio di bombolette CO2 per il gonfiaggio rapido e pompa a mano di buona qualità.
La dotazione di base include inoltre due levagomme, un Kit di riparazione camere d’aria, un multitool, una serie di brugole, del nastro isolante, una pinza multiuso, una catena di scorta o almeno qualche maglia e … un bel coltello da sopravvivenza perché quando falliscono gli attrezzi specifici e serve aguzzare l’ingegno, il migliore attrezzo rimane sempre lui.

Possono risultare utili dei pezzi di camera d’aria, in caso di taglio/strappo della spalla del copertone può essere utile per tamponare.
Il kit di attrezzi può sembrare sovradimensionato ma va ribadito che è importante essere in grado di operare sulla propria bici ma anche su altre.
Non è raro infatti che durante i sopralluoghi in ambiente ci si faccia accompagnare da local biker più o meno esperti ed in questo senso è opportuno applicare le buone norme della Guida MTB.
Sempre pronti grazie all’officina mobile.
La dotazione sopra elencata non è proprio completa, perché è importante sapere che quando usciamo in sopralluogo utilizziamo il furgone come base.
Ovviamente è dotato di tutto:
- cavalletto rapido per riparazioni;
- pompa a due mani con manometro per camere d’aria;
- catene, camere d’aria, copertoni, e pastiglie dei freni di scorta;
- pompa con manometro per sospensioni;
- caricatori per batteria di ogni ordine e tipo;
- un kit di attrezzi professionale completo;
- tanica d’acqua di scorta da 10 litri;
- idropulitrice, cavalletto e prodotti per pulizia della bici.
Di recente infatti nella nostra dotazione si è aggiunto un sistema mobile per il lavaggio bici.
Spesso capita di non trovare alberghi o strutture ricettive dotate di bike wash, problema peraltro già affrontato con la nostra certificazione Bike Resort®, e come ben sappiamo lasciare una bicicletta sporca non è mai una bella idea.
Girando nel web abbiamo trovato una splendida idropulitrice compatta a batteria: Aqua2go Mod Kross.
Sempre disponibile sul furgone garantisce un’autonomia operativa di 30 minuti, una capacità di 35 litri ed una pressione di 70 bar.
Attrezzatura tecnica specialistica
Non può mancare, nello zaino del tecnico bike, una buona dotazione cartacea della zona da esplorare, la buona vecchia cartina non incorre nel rischio di rimanere a secco di batteria così come non può mancare la corrispondente elettronica ovvero il GPS.
Ultimamente il Device più gettonato, complice l’enorme offerta in termini di app presenti sugli store, è il telefono cellulare.
Con i più moderni, dotati di GPS, e con le app giuste si riesce veramente a lavorare molto bene a condizione che si riesca a scendere a patti con la batteria.
Proprio per questo motivo e per avere sempre un margine di sicurezza per chiamate di emergenza e simili, abbiamo scelto di affidarci a dispositivi esterni al cellulare, lasciando invece al telefono la funzione per la quale è stato concepito unitamente a quella di strumento di consultazione puntuale.
Quali sono i GPS Device che utilizzano i tecnici Dolomeet?
Spesso è necessario lavorare incrociando le funzioni di più dispositivi, ad esempio per seguire una traccia precedentemente caricata ed allo stesso tempo tracciare dei nuovi punti mappa.
In questo ci vengono incontri i nuovi Garmin Montana 700 e Montana 680t grazie all’ampio schermo ed alla possibilità di visualizzazione mappe ovviamente dotati dell’apposito supporto da manubrio.
Quando invece ci muoviamo in supporto di progettazioni esecutive di trail e tracciati bike nessun device è più preciso nella tracciatura del Bad Elf LLC GNSS Surveyor, un prodotto disponibile ad oggi solo sul mercato americano e che grazie alla connettività Apple permette scambi istantanei di dati con il cellulare.

Una buona borsa da telaio per consultare il cellulare!
Qui si apre un ulteriore argomento ovvero la necessità di avere sempre sottomano il cellulare, protetto da una borsa da fissare al telaio che permetta di utilizzare lo schermo touch e tutte le funzioni associate senza togliere il cellulare dalla custodia.
Questo argomento, sembra incredibile, non è ancora stato affrontato dalle più importanti aziende produttrici di accessori per biciclette intesi come borse e buffetteria.
Penso ad Evoc, Thule, Deuter, Ortlieb ecc.. In nessun catalogo siamo riusciti a trovare ciò che faceva al caso nostro. Al solito ci ha pensato la Cina e, con i dovuti compromessi, ci siamo accontentati.
Da ultimo ma non meno importante è la ripresa foto e video dei percorsi che si vanno ad esplorare, spesso infatti ci viene richiesta anche la mappatura delle diverse tipologie di fondo del terreno, cosa essenziale per una comunicazione turistica dettagliata.
È per questo che montiamo una GoPro grazie alla quale, sbobinando i video dei sopralluoghi, riusciamo a ricostruire metro per metro il fondo stradale ed a dare al cliente una vision precisa di ogni percorso.
Kit di emergenza
Per quanto riguarda il kit di emergenza portiamo sempre con noi un caricabatterie per il cellulare, un kit di primo soccorso integrato con una scorta di dispositivi anti Covid, una coperta termica riflettente ed i documenti di identità.
Nelle giornate invernali, note per essere corte e fredde, è molto importante dotarsi di una torcia, sia essa frontale sia essa da manubrio. Capita spesso di rientrare ben oltre l’ora del tramonto ed una torcia carica garantisce quel margine di sicurezza necessario.
Per le giornate estive importante portarsi della crema solare, sotto il solleone a farne le spese sono sempre polpacci e nuca. Altro piccolo tool raccomandato, un fischietto per le emergenze, ormai quasi tutti gli zaini bike ne sono dotati.
Ci sarebbero molti altri trick che varrebbe la pena di approfondire.
Pensando ai nostri sopralluoghi vengono in mente gli incontri più o meno ravvicinati con lupi, cinghiali e cani. I più impegnativi da affrontare sono proprio questi ultimi che, in totale confidenza e libertà, spesso si palesano a far valere le proprie ragioni.
L’unico modo sicuro per difenderci, che è diventata una regola aziendale, è quello di girare sempre almeno in due ed armarsi di coraggio e pazienza.
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NdA: nell’articolo sono menzionati alcuni prodotti commerciali: nessuno di questi è stato dato gratuitamente a Dolomeet. Abbiamo ritenuto di riportarli per l’enorme rispetto e stima nei confronti della aziende menzionate, della qualità dei prodotti, della ricerca e dello sviluppo.