Magazine Ciclismo Trentino 2023 | Presentazione ufficiale
Con l’inizio della stagione del pedale, domenica 26 marzo nelle edicole, in omaggio con il quotidiano L’Adige, è stato distribuito il Magazine del Ciclismo Trentino 2023.
Un’edizione di 64 pagine realizzata da MediaAlpi con il coordinamento del giornalista Marco Fontana e la collaborazione delle società ciclistiche trentine è stata presentata giovedì scorso alla Sala Rusconi del Coni Trentino, a a SanbàPolis di Trento.
Il programma della presentazione
A fare gli onori di casa ed aprire la mattinata, la presidente del Comitato trentino della FCIGiovannina Collanega e il direttore del quotidiano L’Adige Pierluigi Depentori.
Per noi il Magazine è fondamentale perché dà la meritata visibilità a società ed eventi della nostra Federazione, composta per lo più da volontari che lavorano 365 giorni all’anno
GiovanINna Collanega, presidente FCI Trentino
da sinistra Demozzi, Kaswalder, Mora, Panetta, Castelli, Collanega, Depentori, Corradini, Zanardi e Casagranda
Le autorità presenti
La presidente del Coni Trentino Paola Mora, l’assessore allo sport del Comune di Trento Salvatore Panetta e il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder.
Gli argomenti più discussi
“Io ci provo”. Challenge multidisciplinare che dopo il felice esordio del 2022 è pronta ad allargare gli orizzonti verso gli esordienti e la bmx, nella convinzione che l’acquisizione di sempre maggiori abilità nelle varie discipline sia sempre più fondamentale.
In tema di sicurezza, il vicepresidente della FCI trentina Roberto Corradini ha elencato le iniziative della Federazione per sensibilizzare i vari attori sul tema. Il consigliere Paolo Castelli ha invece sottolineato l’esigenza di avere quanto prima un circuito protetto a Trento, attribuendo alla sinergia tra Comune, Provincia e Federazione la responsabilità di tale progetto di cui si parla da 15 anni.
Eventi. Sergio Battistini per la presentazione della Coppa del Mondo MTB che si terrà in Val di Sole dal 30 giugno al 2 luglio. Maurizio Evangelista con il Tour of the Alps e i Campionati italiani a Comano Terme. Per concludere con le Tappe del Giro d’Italia che il 23 e il 24 maggio toccheranno il Trentino tra l’arrivo del Bondone e la partenza da Pergine Valsugana.
Il mio ruolo più difficile nel mondo del ciclismo? Quello di organizzatore, perché ti espone a tante responsabilità regalandoti però tante soddisfazioni
Stefano Casagranda, ex professionista e ora presidente del Veloce Club Borgo
Prese interbloccate sulle colonnine di ricarica ebike
L’abbiamo detto più volte, le colonnine di ricarica Zeus sono dotate di prese interbloccate per la ricarica delle bici e dei veicoli elettrici leggeri: ma cosa si intende per presa interbloccata? Una presa interbloccata, chiamata anche presa di sicurezza interbloccata, è un dispositivo di sicurezza utilizzato per prevenire l’accesso a prese in tensione.
Si tratta di una presa che funziona attraverso un sistema di interblocco che impedisce l’apertura della porta o del coperchio di accesso alla zona pericolosa quando la macchina è in funzione o quando c’è ancora energia presente nell’impianto. In questo modo, la presa interbloccata aiuta a prevenire incidenti causati da accessi non autorizzati.
Le prese interbloccate possono essere inoltre utilizzate in combinazione con altri dispositivi di sicurezza come sensori di movimento, interruttori di emergenza e sistemi di controllo automatico per migliorare ulteriormente la sicurezza delle macchine e degli impianti.
Prese interbloccate | Zeus Charging Station
I diversi tipi di prese interbloccate
Sul mercato si possono trovare diverse tipologie di prese interbloccate, come ad esempio quelle a leva, quelle a pulsante oppure quelle a chiave. La scelta di quale utilizzare dipende dalle specifiche esigenze dell’applicazione e dalle normative di sicurezza applicabili.
Le prese utilizzate sulle colonnine di ricarica Zeus
Tutte le colonnine di ricarica Zeus montano prese interbloccate prodotte da Scame della serie 200.4007B. Si tratta di prese con diverse caratteristiche che rendono la ricarica in luoghi pubblici particolarmente sicura.
Oltre ad essere certificate IP54, queste prese sono dotate di 3 sensori che ne monitorano lo stato. Si tratta di tre sensori di posizione che lavorano sullo stato di apertura/chiusura di:
porta di accesso alla presa schuko
motore dotato di interblocco
inserimento della spina nella presa
Il sistema proprietario di Zeus grazie ad una scheda appositamente creata è in grado di rilevare e gestire lo stato della presa erogando o meno energia. Questo si traduce in una grande sicurezza perchè la presa non viene mai alimentata quando lo sportello è aperto, l’interblocco non è in posizione di chiusura e la presa non è inserita.
Per poter accedere alla presa di corrente sarà sufficiente utilizzare una scheda RFID compatibile oppure utilizzare Zeus App, l’applicazione di ricarica del mondo Zeus. Attraverso il controllo dell’utente, il sistema attiverà la ricarica solo quando necessario, azzerando dunque i rischi di contatto.
In ambienti pubblici l’utilizzo di questi accorgimenti rende sicuro l’accesso alle prese e impedisce il distacco del carico durante la ricarica. Per poter estrarre il caricabatterie l’utente dovrà infatti utilizzare il metodo di sblocco usato per attivare la ricarica, aprire lo sportello ed estrarre la spina.
Una volta richiuso lo sportello il sistema sarà pronto per una nuova ricarica.
Sistema di controllo dell’erogazione di energia | Zeus Charging Station
La sicurezza sulle colonnine Zeus non si ferma qui, la stazione infatti è dotata di protezioni magnetotermiche e differenziali a norma di legge che prevengono qualsiasi schock elettrico. Il sistema restart utilizzato, prodotto da Gewiss, oltre a monitorare in ogni momento eventuali perdite di corrente a terra esegue verifiche periodiche sullo stato del sistema e, in caso di malfunzionamento, toglie corrente all’intera stazione.
Lombardia | Incentivi per stazioni di ricarica veicoli elettrici
In attuazione della d.G.R n. 4323 del 15 febbraio 2021, n. 4373 del 3 marzo 2021 e n. 5427 del 25/10/2021, Regione Lombardia ha emanato il bando “Infrastrutture di ricarica elettrica per enti pubblici 2022”: si tratta di incentivi a sostegno dello sviluppo della mobilità sostenibile attraverso la diffusione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, incluse quelle per e-bike.
Il bando, destinato alle Pubbliche Amministrazioni e ai soggetti pubblici singoli e associati, finanzia la realizzazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici e prevede due linee di finanziamento:
Linea A – Punti di ricarica per uso esclusivo delle flotte di veicoli elettrici del soggetto pubblico richiedente (veicoli in proprietà o con altri contratti di utilizzo)
Linea B – Punti di ricarica collocati in aree pubbliche destinati al servizio pubblico di ricarica dei veicoli
Soggetti beneficiari
Possono presentare domanda di partecipazione le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti pubblici singoli e associati – con sede in Regione Lombardia – quali Consorzi di Comuni, Comunità montane, Autorità di bacino e qualsiasi altro soggetto pubblico risultante da associazione o organizzazione in conformità all’ordinamento giuridico di cui alla legge regionale 9 del 2020 e d.G.R. attuativa n. 3749 del 30.10.2020. Tali soggetti pubblici e le pubbliche Amministrazioni beneficiari sono:
Province
Comuni e Unioni di Comuni
Città metropolitana
Comunità Montane
Camere di Commercio
Università pubbliche
Agenzie di Tutela della Salute (ATS)
Aziende ospedaliere e Aziende ospedaliere universitarie integrate con il SSN Policlinici
Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pubblici
Enti Parco
Autorità Portuali
Consorzi di enti locali
Fondazioni e istituzioni liriche locali e Teatri stabili di iniziativa pubblica
Dotazione finanziaria
Gli incentivi che Regione Lombardia ha inserito nel presente bando a favore della diffusione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, ammontano a € 12.100.000 riferite all’annualità 2022 e sono così ripartite sulle due linee di finanziamento:
Linea A: € 2.000.000
Linea B: € 10.100.000
In caso di economie o mancata assegnazione dell’intera dotazione, le risorse destinate ad una linea saranno utilizzate sull’altra linea, per assegnazione completa o scorrimento della graduatoria di eventuali progetti ammessi e non finanziati.
Caratteristiche dell’agevolazione
Il contributo è finalizzato all’acquisto e all’installazione di nuovi dispositivi di ricarica per veicoli elettrici (ai sensi dell’art. 47 del Codice della strada e quindi anche le colonnine per la ricarica di bici elettriche) e per la mobilità lacuale e fluviale.
Il bando prevede due accessi, con relative finestre utili per presentare le domande:
un PRIMO ACCESSO al bando relativo alla misura 2022 – Linea B), è destinato ai soggetti che hanno già presentato domanda sul bando 2021, e che sono stati ammessi nella graduatoria della Linea B) ma che non hanno potuto beneficiare del finanziamento per esaurimento delle risorse. In questa prima finestra tali soggetti potranno pertanto ripresentare la domanda ad invarianza di progetto allegando il cronoprogramma aggiornato relativamente alla realizzazione degli interventi finanziati e un nuovo atto di approvazione/adozione del progetto da parte dell’Ente;
un SECONDO ACCESSO al bando 2022 aperta a tutti i soggetti destinatari della nuova misura che prevede due linee di finanziamento A) e B) qui di seguito descritte:
Linea A – Punti di ricarica destinati in via esclusiva alle flotte di veicoli elettrici del soggetto pubblico richiedente (veicoli in proprietà o con altri contratti di utilizzo);
Linea B – Punti di ricarica accessibili al pubblico, collocati in aree pubbliche e che forniscono un accesso non discriminatorio agli utenti, anche in relazione alle tariffe, ai metodi di autenticazione e di pagamento e ad altri termini e condizioni d’uso;
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a copertura anche del 100% delle spese ammissibili fino a un massimo di 200.000 € per ciascuna delle due linee di finanziamento. A valere sulla presente misura, ogni soggetto beneficiario può presentare una domanda di contributo per una o entrambe le linee di finanziamento A e B.
Requisiti di ammissibilità
I requisiti generali di ammissibilità al contributo, validi sia per il primo che per il secondo accesso, sono:
le aree sede degli interventi ammissibili devono essere comprese nel territorio della Regione Lombardia;
le aree sede degli interventi devono essere di proprietà o in disponibilità del soggetto pubblico richiedente, in virtù di titolo ammesso dall’ordinamento giuridico, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al bando;
deve essere garantita l’interoperabilità dei punti di ricarica rispetto agli operatori di fornitura dei servizi di ricarica;
gli interventi devono concludersi con esito positivo del collaudo finale e messa in esercizio effettiva da rendicontare entro il 31/12/2022.
Spese ammissibili e soglie massime
Nell’ambito delle linee di intervento sono considerate ammissibili al finanziamento, fino a un massimo complessivo di 200.000 € per ciascuna linea di intervento, le seguenti voci di costo:
l’acquisto e l’installazione di nuovi dispositivi di ricarica per veicoli elettrici (ai sensi dell’art. 47 del Codice della strada) e per unità nautiche da diporto in ambito lacuale e fluviale;
le relative attività di progettazione, fino ad un massimo del 10% del valore dell’importo delle opere
gli ulteriori costi strettamente funzionali alla realizzazione delle opere;
l’IVA qualora non recuperabile o compensabile da parte del beneficiario
L’ammissibilità delle spese sarà valutata a fronte di istruttoria formale e tecnica effettuata da Regione Lombardia per la verifica della completezza e della regolarità formale e sostanziale dei dati e della documentazione prodotta e per la verifica del rispetto di tutti i requisiti richiesti dal bando.
Presentazione delle domande
La domanda di partecipazione al presente bando deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bandionline all’indirizzo: www.bandi.regione.lombardia.it . Accedendo esclusivamente con proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Linea A – Codice bando su Bandionline: RLT12021022664
Linea B – Codice bando su Bandionline: RLT12021022665
dalle ore 10:00 del 15/02/2022 ed entro le ore 12:00 del 29/03/2022.
Ti ricordiamo che Dolomeet ha sviluppato e realizzato una linea di colonnine di ricarica e-bike pensata proprio per le pubbliche amministrazioni, scoprila qui! Contattaci per maggiori informazioni al 0463 901272 oppure scrivici a hub@dolomeet.com.
ZEUS CHARGING STATION
BIM Adige, contributi ai Comuni per colonnine di ricarica bici
Con Deliberazione nr.38 del 22 luglio 2020 il Consorzio dei Comuni compresi nel bacino dell’Adige aumenta il contributo destinato ai Comuni consorziati per l’installazione di colonnine per la ricarica di bici elettriche, per un totale di risorse disponibili di 800.000 euro. Ogni Comune ha tempo fino al 30.09.2022 per rendicontare una spesa per l’acquisto di infrastrutture di ricarica per le e-bike fino a 7.000 €, concessi all’amministrazione attraverso un contributo in conto capitale.
L’obiettivo è quello di creare sul territorio una rete virtuosa e collegata per favorire una mobilità sostenibile
Come ottenerlo
I passaggi per accedere al finanziamento sono pochi e semplici:
impegno di spesa
acquisto diretto o tramite piattaforma e-procurement
conclusione dell’attività di installazione entro il 30.06.2022
presentazione rendicontazione finalizzata alla liquidazione del contributo concesso entro il 30.09.2022
Offerta per uno standard unico sul territorio provinciale
In collaborazione con Dolomiti Energia Solutions, società leader in Trentino nel campo delle energie rinnovabli e dell’efficienza energetica, ci siamo impegnati per elaborare un’offerta dedicata destinata ai Comuni idonei a ricevere il finanziamento.
La offerta proposta è dunque rivolta a tutti i Comuni consorziati al BIM dell’Adige e si articola in due soluzioni distinte:
1 – fornitura e installazione di n. 2 colonnine di ricarica Zeus One al costo di 5.730,00 € + IVA
oppure
2 – fornitura e installazione di n. 1 stazione di ricarica Zeus SZKA2al costo di 5.730,00 € + IVA
Importante specificare che entrambe le opzioni sono tra le poche presenti sul mercato a rispettare le norme CEI per l’installazione in ambienti pubblici, grazie all’erogazione di energia in Modo 3 e alla possibilità di telegestione.
L’offerta nel dettaglio
1. Fornitura e installazione di n. 2 Zeus One
Zeus One è una colonnina che offre 4 punti ricarica: 2 prese Schuko interbloccate, 2 prese USB sempre attive con la possibilità di aggiungere fino a 4 plugin opzionali per attacco diretto al mezzo.
Anche One come tutta la gamma Zeus è dotata di 2 sostegni – utilizzabili a sella per la bici oppure a manubrio per il monopattino – e blocco antifurto per lo stallo durante la ricarica. I due sostegni possono essere utilizzati inoltre durante la manutenzione del mezzo sfruttando i 24 utensili presenti nel vano riparazione.
2. Fornitura e installazione di n. 1 stazione SZKA2
Una stazione di ricarica dotata di 3 prese Schuko interbloccate, 3 prese USB e con la possibilità di aggiungere fino a 6 plugin opzionali per attacco diretto del mezzo.
Caratteristica unica di questa versione è la possibilità di parcheggiare il mezzo durante la ricarica assicurandolo con l’antifurto presente nei vani. I vani, con una capienza di 27 litri ciascuno fungono da deposito oggetti. SZKA2 è dotata di 3 sostegni – utilizzabili a sella per la bici oppure a manubrio per il monopattino – e blocco antifurto per lo stallo durante la ricarica. I sostegni possono essere utilizzati inoltre durante la manutenzione del mezzo sfruttando i 24 utensili presenti nel vano riparazione.
Entrambe le soluzioni sono predisposte per l’integrazione con Zeus App, permettendo all’utilizzatore l’attivazione della stazione direttamente da smartphone e un’integrazione con un unico gestionale centralizzato. Il sistema consente inoltre il telecontrollo, l’assistenza da remoto, la geolocalizzazione e la gestione dell’eventuale pagamento.
Normativa per gli ambienti pubblici
Le colonnine di ricarica bici offerte da Dolomiti Energia Solutions hanno tutte le caratteristiche tecniche e funzionali per poter ricevere il contributo. In particolare, sono le uniche infrastrutture di ricarica bike presenti sul mercato a rispettare la normativa CEI EN 61851-1 ed erogare corrente in Modo 3 per l’installazione in ambienti pubblici aperti a terzi.
Le soluzioni proposte garantiscono resistenza agli urti (grado IK08) e la componentistica presente è certificata IP55.
Aderire all’offerta
Come aderire all’offerta? Semplice, a fronte dell’impegno di spesa potrai acquistare una delle due soluzioni proposte, in diversi modi:
Acquisto diretto
contattando Dolomiti Energia Solutions
contattando la nostra sede (+39 0463 901272) oppure i nostri esperti di mobilità elettrica (Aldo Bordati +39 329 362 7427)
Acquisto su MePAT
Le soluzioni proposte sono disponibili per l’acquisto sulla piattaforma per gli acquisti telematici della Provincia di Trento nel seguente bandi di abilitazione del fornitore Dolomiti Energia Solutions Srl apparecchiature e materiali elettrici ed elettronici.
Possono essere identificate con i seguenti codici: 1. Fornitura e installazione di n. 2 Zeus One con il codice BIM1_Zeus ONE Charging Station
2. Fornitura e installazione di n. 1 stazione SZKA2 con il codice BIM2_Zeus SZKA2
E-bike: quanto è importante l’assistenza post vendita?
Per gli spostamenti quotidiani, per tenersi in forma e anche solo per semplice svago la bici elettrica è passata dall’essere un fenomeno avanguardista a fenomeno di massa. A dimostrarlo, come già discusso nell’articolo “2020 l’anno del boom di bici elettriche”, sono i dati di Confindustria Ancma che evidenziano come la vendita di e-bike sia aumentata del 44% rispetto al 2019. Tuttavia, come tutte le evoluzioni, anche questa porta con sé non solo numerosi vantaggi ma anche nuove sfide da affrontare, una di queste è l’assistenza post vendita per e-bike.
Perchè è così importante l’assistenza post vendita per le e-bike?
Le e-bike dispongono di una serie di componenti meccanici ed elettronici che per svariati motivi potrebbero essere soggetti a guasti o usura, più di una bici normale. In quest’ottica il servizio post vendita assume una rilevanza di non poco conto per i bikers che potrebbero necessitare di riparazioni o risoluzioni di problemi.
Un tempo l’assistenza era gestita direttamente dall’azienda produttrice. Questo garantiva ai consumatori affidabilità e qualità del servizio, ma anche tempi molto lunghi. Oggi invece, i produttori hanno sviluppato delle applicazioni che sono in grado di comunicare con la parte hardware e software della e-bike, risolvendo alcuni problemi di base a distanza. Tuttavia, non tutti i problemi possono essere risolti da un’app e i tempi di spedizione per i pezzi di ricambio dalle case madri ai distributori potrebbero rendere l’assistenza non così rapida.
Difatti, per ovviare a questo problema e colmare i bisogni dei consumatori, molte aziende produttrici stanno investendo in corsi di formazione per i distributori. Tutto questo per avere a disposizione una rete capillare di operatori che siano in grado di fornire un servizio di assistenza rapido e di qualità.
E se l’acquisto avviene online chi pensa all’assistenza post-vendita?
Non pochi problemi ci sono anche per l’acquisto online. Alcuni operatori dell’e-commerce in caso di guasto, sono loro stessi ad effettuare il ritiro, la manutenzione e la riconsegna. Questo, per quanto possa essere vantaggioso per gli acquirenti, comporta tempi molto lunghi.
Una soluzione alternativa potrebbe essere individuare un punto fisico che possa effettuare un servizio di assistenza per conto dei venditori online. A tal proposito, bicilive.it ha svolto un’indagine, chiedendo agli acquirenti quanto è importante per loro che una realtà e-commerce offra assistenza presso un punto fisico. Di seguito le risposte:
Quello dell’assistenza post vendita è quindi un fattore critico di successo che aziende produttrici, rivenditori fisici e online non possono più sottovalutare.
Stimare il costo per l’acquisto di una bici elettrica non è sicuramente semplice, ci sono infatti parecchie incognite per chi non è esperto del settore. Ruote, freni, trasmissione, manubrio: la bicicletta elettrica sembra apparentemente uguale alla tradizionale. Ci sono in realtà diversi elementi di differenza, che ne cambiano considerevolmente performance, peso e prezzo: parliamo in particolare di motore e batteria, sono proprio questi, uniti alla tipologia di modello, che rappresentano le variabili per stimarne il costo.
Il motore
La bici elettrica si differenzia dalla muscolare principalmente per la presenza del motore, il quale va ad incidere pesantemente sul suo costo: per un modello base ci aggiriamo almeno sui 300 €.
Ne esistono di diversi tipi: solitamente quelli montati sulle MTB sono più potenti di quelli delle bici da città, in quanto nascono per affrontare percorsi sterrati e in salita, mentre le batterie delle bici da corsa hanno una capacità minore per essere più leggeri e perché servono solo come un supporto durante le salite più faticose. Il motore può essere posizionato o nel mozzo (posteriore o anteriore) o nelmovimento centrale. Nel primo caso, la potenza viene trasmessa direttamente alla ruota; nel secondo invece, la potenza è trasmessa ai pedali.
Le batterie
Altro parametro fondamentale che va ad incidere sul costo della bici elettrica è la tipologia di batteria montata: quelle migliori infatti costano parecchio, specialmente se sono agli ioni di litio (ormai la maggioranza), un po’ meno se sono al piombo.
Come per il motore, anche la batteria la possiamo trovare posizionata in punti diversi del mezzo: può essere integrata nel telaio o esterna. Nel primo caso lo spazio occupato è il minimo e la batteria non visibile; nel secondo caso, bisogna trasportarla, ad esempio sul portapacchi.
Attenzione agli standard di sicurezza europei
Come vedremo, le biciclette elettriche possono essere acquistate con poche centinaia di euro fino ad arrivare a diverse migliaia. Ma attenzione, quando acquistate una bici elettrica dal prezzo contenuto, abbiate l’accortezza di verificare sia la qualità delle batteria che ai materiali utilizzati.
I componenti montanti infatti devono rispettare gli standard di sicurezza europei, altrimenti rischiamo di trovarci con telai di leghe di bassa qualità che possono rompersi o piegarsi facilmente oppure, viceversa, con telai di acciaio ad alta resistenza che fanno aumentare notevolmente il peso del mezzo. Prima di acquistare una bici elettrica verificate dunque che non sia troppo pesante, che sia certificata EN15194 e che le batterie siano dotate di certificazione UN38.3.
Tipologie e costo di una bici elettrica
Per scegliere la bici elettrica e poterne stimare il costo, bisogna innanzitutto partire dall’utilizzo che se ne vuole fare:
MTB, per chi usa la bici in montagna, su terreni sterrati, fangosi, accidentati ed in salita. Uno dei modelli più costosi, a partire da 3.000 € per un modello di media gamma.
BICI DA CORSA, per chi usa la e-bike su asfalto, per lunghe pedalate e cerca un mezzo leggero e scattante. Partiamo dal 4.000 € in su per l’acquisto di questa tipologia.
BICI DA CITTÀ, per chi si sposta principalmente all’interno del contesto urbano per tragitti tendenzialmente brevi. Qui la quota si abbassa e troviamo modelli di qualità a partire da 1.000 €.
BICI DA TREKKING, un ibrido tra bici da città e mountain bike. A partire da 2.500 €.
BICI PIEGHEVOLE, per chi deve trasportare l’e-bike in treno o su altri mezzi di trasporto. La tipologia più economica: a partire da 600 € per un modello di medio-bassa gamma.
Fasce di prezzo
Meno di 600 €
Sul mercato troviamo diversi modelli di e-bike che si aggirano attorno a questa fascia di prezzo: sono adatte a chi percorre brevi distanze, sul piano e con il bel tempo. Si tratta principalmente di bici pieghevoli e di qualche modello di bici da città. Attenzione però, agli standard di sicurezza europea!
1.000 € circa
Un fascia di prezzo ancora economica, dove le e-bike sono pensate per l’utilizzo quotidiano. Non aspettiamoci dunque modelli superleggeri da atleti agonisti o telai realizzati con le tecnologie più innovative. Tuttavia queste bici elettriche risultano ottime per la maggior parte delle persone, sono affidabili e composte da materiali di buona qualità.
Tra i 1.000 € e i 2.000 €
È la cifra che di solito le persone che vogliono acquistare una bici elettrica prevedono di spendere: si tratta infatti del segmento più competitivo del mercato. All’interno di questa fascia solitamente vengono montate batterie con ioni di litio da 36V utilizzando celle di Sony, Panasonic o Samsung: questo dovrebbe consentirvi di pedalare senza problemi per circa 40/90 km. Tutto dipende ovviamente dalla capacità e dall’uso che ne viene fatto.
Sopra i 1.500 euro cominciano a farsi vedere i grandi brand con sistemi motore Bosch, Yamaha e Shimano.
Da 2.000 € a 5.000 €
Qui cominciamo a trovare e-MTB e bici da corsa elettriche, tutti modelli di qualità che solitamente montano freni a disco idraulici, sospensioni complete e telai più leggeri o più resistenti.
Oltre i 5.000 €
Da un lato ci sono delle bici elettriche artigianali che costano più di 30.000 euro. Dall’altra parte ci sono le e-bike personalizzate che utilizzano sistemi di conversione elettrici di fascia alta e li montano su biciclette di fascia alta. Queste biciclette elettriche di solito arrivano a costare tra 5000 euro e qualsiasi numero si possa immaginare a seconda del sistema.
Costi di manutenzione
Niente paura, l’e-bike, al contrario di quanto sei portato a credere, non ha particolari costi per il mantenimento. La sua manutenzione deve solamente essere effettuata più di frequente rispetto a quella di una bici tradizionale: il peso maggiore, infatti, comporta un maggior consumo di freni, trasmissione e di tutti i componenti sollecitati che devono quindi essere cambiati e regolati più spesso.
Parliamo dunque di pulizia e ingrassaggio della catena e del sistema frenante e il controllo del funzionamento dei diversi elementi come pressione dei pneumatici, stato di usura delle gomme e delle pastiglie dei freni. Va poi prestata attenzione al controllo del serraggio dei bulloni del telaio visto che su queste bici è maggiormente sotto stress a causa del peso superiore dipeso dalla presenza del motore e della batteria.
Per quanto riguarda invece i motori, questi non hanno bisogno di controlli, come del resto tutte le unità elettriche. Parlando della batteria, i produttori dichiarano un rendimento per un certo numeri di cicli. Nel caso l’accumulatore dovesse usurarsi si può tranquillamente cambiare a patto che sia lo stesso modello. In tal senso, però, i costi non sono contenuti: una batteria può costare diverse centinaia di euro. Per questo tipo di manutenzione, meno facile da effettuare a casa, bisogna spesso rivolgersi a meccanici specializzati: quando comprate una bici elettrica, considerate anche la presenza di un meccanico che sappia ripararle nelle vostre vicinanze.
Tutto chiaro? Prima di acquistare la tua prossima bici elettrica valuta anche il costo della sua ricarica: rimarrai stupito!
2020 l’anno del boom di bici elettriche
Il 2020 avrà un altro motivo per farsi ricordare: il boom delle bici elettriche. L’avvento della pandemia, la necessità del distanziamento sociale e soprattutto il bonus mobilità hanno agevolato l’acquisto di biciclette, con risultati sorprendenti per il mercato delle e-bike.
Secondo quanto dichiarato da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), su un totale di 2.010.000 di bici vendute nel 2020, in Italia le bici elettriche hanno raggiunto le 280.000 unità (+44% rispetto al 2019) e rappresentano il 13,93% della cifra complessiva.
Il dato è confermato anche da un’altra ricerca condotta sul sito Trovaprezzi.it che ha messo in evidenza come a maggio 2020 ci sia stato un incremento di acquisto e-bike pari al +668% rispetto a maggio 2019.
In soli cinque anni le bici elettriche hanno quintuplicato i dati di vendita, passando da poco più di 50.000 pezzi annui ai 280.000 nel 2020.
Ad oggi, secondo quanto emerge dal sondaggio condotto da Shimano, oltre il 30% degli Italiani sono interessati all’acquisto di una bici elettrica. Tuttavia, non è solo l’Italia ad aver registrato un sensazionale boom della vendita di bici elettriche. Secondo una ricerca condotta dalla Confederation of the European Bicycle Industry nel 2020 la vendita delle ebike in Europa è cresciuta del 52% con un valore di mercato pari a 10,6 miliardi di euro.
Complice dell’aumento di vendite e-bike è stato anche il turismo e la necessità di distanziamento sociale durante le vacanze. Come evidenziato nell’articolo “Il 2020: anno di mutamenti turistici e boom del cicloturismo”, il cicloturismo ha conquistato 5 milioni di italiani e il 34% preferisce utilizzare e-bike durante le vacanze.
I canali di vendita preferiti dai biker
Gli acquirenti di bici elettriche, nonostante si facciano travolgere dall’innovazione delle e-bike, per l’acquisto preferiscono i tradizionali canali di vendita. Una ricerca condotta da ANCMA ha confermato la preferenza dei consumatori verso i negozi specializzati. Difatti, si stima che più del 70%del fatturato generato nel 2020 sia transitato dai negozi di biciclette di quartiere.
L’aumento della produzione e dei prezzi
La crescente domanda di bici elettriche ha comportato un aumento della produzione a livello nazionale pari al 29%.
Gli effetti dell’aumento di vendite sono riscontrabili all’interno di tutta la filiera produttiva del settore bici e e-bike. La produzione di parti e accessori in Europa ha raggiungo un valore economico pari a 3 miliardi di euro. Tuttavia, l’industria dei componenti e dei semilavorati ha fortemente subito gli effetti della crisi provocando un drastico innalzamento dei prezzi. I mesi di fermo di produzione, l’incremento delle quotazioni delle materie prime, ma anche l’aumento dei costi di trasporto e l’attuazione dei protocolli anti-Covid hanno fatto lievitare i costi aziendali che si sono inevitabilmente riversati sul prezzo finale.
Nonostante ciò, gli investimenti nel settore bike e e-bike hanno superato 1,5 miliardi di euro (rispetto a 1 miliardo nel 2019) e come mostra la tabella qui di seguito, nel complesso il 2020 è stato un anno vantaggioso per l’industria italiana del settore bike.
L’incremento delle esportazioni ed importazioni delle-bike si son tradotte rispettivamente in una generazione di valore economico pari a 80 milioni di euro e 118 milioni di euro.
In generale, 3,6 dei 4,5 milioni di e-bike vendute in UE e Regno Unito sono state prodotte in Europa che a livello percentuale corrisponde a circa l’80%.
Un altro dato positivo legato al mondo e-bike è che per ogni 1000 bici elettriche prodotte, vengono generati dai sei a nove posti di lavoro.
La composizione del mercato e-bike
Il mercato della ebike è molto frammentato, difatti per ogni tipologia di bici elettrica, primeggiano player differenti. Tra questi, quelli che detengono le più grandi fette di mercato sono Giant Bicycles, Merida, Trek Bikes, Riese & Muller.
Per quanto riguarda invece la diffusione dei brand di motori, Bosch si posiziona come leader indiscusso del mercato con una quota superiore al 40%.
Vuoi scoprire quali sono i brandi di motori e-bike più diffusi? Continua a seguirci sul nostro sito web e sui canali social, a breve pubblicheremo un contenuto che ti potrebbe interessare!
Trasporto aereo e biciclette: la guida alle tariffe 2021
Il trasporto aereo spesso non va d’accordo con le nostre amate biciclette, per questo abbiamo voluto approfondire il tema con una ricerca e proporvi la nostra guida alle tariffe 2021
Trasportare la bicicletta in aereo potrebbe trasformarsi in una sfida ardua, ma per fortuna non così impossibile da affrontare.
La maggior parte delle compagnie aeree attualmente segue le raccomandazioni dettate dall’International Air Transport Association per il trasporto delle bici.
Tuttavia, dalla nostra analisi, è emerso che le compagnie gestiscono il trasporto delle bike in maniera arbitraria, modellando il prezzo in base al periodo, alla destinazione ed al peso della bicicletta.
Un’altra complicazione è rappresentata dai bike boxes, che le compagnie aeree non considerano “bagagli standard” obbligando quindi i viaggiatori a pagare costi extra.
Trasporto aereo e biciclette: compagnie di linea vs compagnie low-cost
Le compagnie aeree low–cost hanno rivoluzionato il modo di viaggiare, dando la possibilità a molte più categorie di turisti di prenotare un volo a prezzi accessibili. Le “low-cost” rimangono però un’opzione conveniente solo quando si decide di viaggiare zaino in spalla.
Quando invece si ha l’esigenza di portare al seguito bagagli, parlando di convenienza le low-cost perdono terreno soprattutto se si ha l’esigenza di portar la bici a bordo.
Trasporto aereo e biciclette: le compagnie di linea più vantaggiose
Le compagnie di linea presentano tariffe molto più alte rispetto alle low cost, ma spesso comprendono nel costo del biglietto anche altri servizi, tra cui il trasporto della bici.
Tra le compagnie aeree migliori e più economiche per il trasporto dellabike troviamo: British Airways, Swiss Air e Lufthansa.
Queste ultime gestiscono il trasporto della bike come la spedizione di un bagaglio standard. Se il peso non supera i 23 kg e i 158 cm (altezza + larghezza + spessore) non si dovranno quindi sostenere oneri aggiuntivi.
Al biker sarà richiesto un costo extra solo se il peso della bicicletta sarà maggiore di 23 kg e fino ad un massimale di 32 kg.
Ci sono tante altre compagnie aeree di linea che non rendono molto conveniente il trasporto della propria bike. Alitalia applica un prezzo di 70€ per voli domestici e internazionali (per l’acquisto al banco del check-in) e di 55€ se viene acquistato su altri canali.
Per i voli intercontinentali il prezzo si alza a 125€ (acquisto in aeroporto), 100€ se viene acquistato online o in agenzia.
Anche Air France e Tap Portugal non considerano i bike box come un normale bagaglio e hanno previsto un extra costo che oscilla tra i 55-125€ variabile in base alla stagione, paese di partenza o destinazione e peso.
Attenzione al peso della bicicletta!
Fate attenzione al peso! Se alcune compagnie aeree consentono il trasporto della bici fino ad un massimo di 32 kg, la Norwegian accetta bike con un peso massimo di 25 kg.
Per quanto riguarda le compagnie aeree low cost, tra le più care troviamo Ryanair. Quest’ultima richiede un pagamento extra che oscilla tra le 60-75€ fino a un massimo di 30 kg trasportabili. Anche TUI Fly non scherza: il regolamento prevede che per il deposito in stiva è necessario sostenere un extra costo di 65€ fino ad un massimo di 32 kg.
Trasporto aereo e biciclette: le compagnie low cost più vantaggiose
Tra le più vantaggiose troviamo invece BlueAir che permette di trasportare la propria bici alla modica cifra di 25€.
Al secondo posto c’è EasyJet, low cost britannica, che permette il trasporto pagando circa 50€ fino ad un massimale di 32 kg.
Wizz air invece non presenta delle tariffe fisse e varia il prezzo in base alla destinazione, la data di viaggio, canali di acquisto e peso del bagaglio.
Dalla ricerca si evince come anche all’interno delle stesse categorie (di linea e low cost), i prezzi e i regolamenti siano molto eterogenei e strettamente legati al periodo di riferimento e la meta di partenza/arrivo.
Il trucco del mestiere: prenotare per tempo
Di una cosa siamo certi: è fondamentale prenotare in anticipo il bagaglio per la bike.
Aggiungere la bicicletta al check-in è molto più costoso e alcune compagnie come ad esempio Air France richiedono la prenotazione almeno 48 ore prima.
Inoltre, dato lo spazio limitato nella stiva, potrebbe non esserci più posto per la bici, rischiando quindi di doverla lasciare a casa.
Trasporto aereo e biciclette: il trasporto delle e-bike?
Se il peso potrebbe non essere un problema, visto che molte e-bike non superano i 32 kg, il sistema elettrico di cui sono dotate invece si.
Da alcune ricerche è emerso che generalmente le e-bike non sono consentitea bordo.
La batteria al litio è catalogata come un articolo pericoloso e quindi proibito da molte compagnie aeree.
Ne sono un esempio Air Berlin e Thai Airways che non ne consentono il trasporto; Air France ammette solo e-bike sprovvista di batteria, in quanto le batterie a litio di più di 160 Watt/ora sono rigorosamente vietate a bordo degli aerei francesi.
Brussels Airlines permette il trasporto di e-bike solo se vengono spedite come merce cargo.
Ma non è finita qui. Occhio all’imballaggio!
Un’altra variabile che il viaggiatore deve prendere assolutamente in considerazione quando decide di portarsi la bici in viaggio è l’imballaggio.
Le compagnia aeree consentono il trasporto della bicicletta solo se è confezionata e sistemata in una custodia omologata. In alcuni casi, l’involucro necessario per racchiudere e proteggere la bicicletta è disponibile in aeroporto presso il check in della compagnia aerea. Tuttavia, il più delle volte invece bisogna provvedere al tutto prima della partenza.
Se vuoi scoprire di più su come imballare la bici per il trasporto in aereo, continua a seguirci sul nostro sito web e sui canali social, a breve pubblicheremo una guida per preparare la tua bicicletta ad affrontare il viaggio!
Tour spettacolare che vi porterà al famosissimo Passo del Mortirolo con un rientro in Aprica tutto da scoprire…
Si sale dalla strada asfaltata che conduce a Pian di Gembro, dove si gode della bellissima vista sulla piana della torbiera. Da qui si prosegue in direzione Trivigno fino alla strada militare sterrata. La salita ha pendenze abbastanza contenute, che non superano il 12%. Superato Trivigno si prosegue su asfalto fino al lago Lagazzuolo e poi fino a raggiungere il Passo del Mortirolo.
Al ritorno si ripercorre lo stesso itinerario fino al valico Salena. Da qui si scende in direzione Doverio (frazione di Corteno Golgi): una discesa su asfalto a tratti anche ripida (pendenze del 15-20%) ma molto bella e panoramica.
Prima di raggiungere l’abitato, all’altezza di un tornante verso sinistra, si lascia la strada asfaltata per imboccare una sterrata/ cementata che porta a Prena. Attenzione però: la salita non è finita! Si dovranno superare circa 250 metri di dislivello in un tratto di percorso caratterizzato da continui saliscendi.
Gli ultimi 5 km dell’itinerario sono su strada asfaltata.
Palabione Valsorda Flow
Il sentiero parte all’altezza della cabinovia Palabione e scende verso Aprica immerso nei boschi di conifere.
La prima parte è pianeggiante, molto piacevole e divertente, le curve con un ampio raggio permettono a tutti di godersi la discesa, ma attenzione agli scoli dell’acqua e ad alcuni tratti sassosi: possono essere molto insidiosi soprattutto con fondo bagnato/umido. La parte centrale prosegue tortuosa ,qui alcune curve sono più ripide, anche se la pendenza non supera mai il 20%.
Il rientro in paese si effettua su strada bianca.
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