Il metodo antistronzi

Il metodo antistronzi è un opera pubblicata da Sutton nel 2007, un breve e convincente compendio che pone l’accento su costi, spesso trascurati, che alcuni atteggiamenti profondamente sbagliati rischiano di generare.

L’autore si impegna nel favorire la creazione di luoghi di lavoro civili attraverso un metodo, dal nome decisamente impattante, che punta ad individuare e neutralizzare i cosiddetti “stronzi patentati” (o seriali).

Le procedure enunciate da Sutton puntano a:

  • individuare quelle figure che, all’interno dell’azienda, agiscono sempre con arroganza e maleducazione, normalmente ossequiando i superiori e trattando con disprezzo i sottoposti;
  • neutralizzarli e smontarli utilizzando un decalogo appositamente costruito;
  • difinire al contempo un codice etico aziendale che indichi la necessità di comportamenti educati e corretti e funzionale a costruire una cultura del rispetto.

Perché liberarsi degli stronzi in azienda?

Come spesso accade la risposta è la più banale: questione di costi.

Siano essi costi economici o sociali la gestione degli stronzi in azienda costa parecchio, ma facciamo un passo indietro…

Ogni azienda che abbia un organico pari o superiore a due ULA ha la necessità di gestire rapporti umani.

Al di la delle scosse d’assestamento e dei necessari confronti tra colleghi, vi sono dei comportamenti che rischiano però di nuocere in proporzione crescente all’equilibrio ed alle casse dell’azienda.

Per dimostrarlo l’autore, che sul tema ha svolto attività di ricerca sul campo, ricorre all’esempio di tale Ethan: il migliore venditore in forze alla ditta.

Ethan si classifica sempre tra il 5% dei dipendenti in grado di produrre i migliori risultati in termini di vendite.

Ethan è considerato un valore aziendale da tutelare ma allo stesso tempo è anche una fonte di costo che l’autore, venuto a contatto con il problema, propone all’azienda di quantificare.

Vengono quindi ricostruite le 250 ore impiegate dal suo diretto superiore a gestire il suo carattere difficile e mediare i rapporti con lo staff e le 50 ore del personale delle risorse umane impiegato a gestire colloqui e assunzioni dei collaboratori in fuga.

Si contano poi le 15 ore in cui il caso è rimasto sulla scrivania dei dirigenti apicali oltre alla formazione ed all’assunzione delle segretarie di Ethan, sempre in fuga, ma anche i costi straordinari ed i seminari sul controllo della rabbia.

Sutton calcola, semplicemente, che la CTS (costo totale dello stronzo) in un anno ha creato all’azienda un danno di 160.000 dollari.

Dopo aver discusso la cosa con Ethan la storia si conclude con l’addebito al diretto interessato il 60% dei 160.000 dollari.

Qual’è il decalogo de “il metodo antistronzi”?

Una buona politica di gestione del personale richiede un’interazione che inneschi un circolo virtuoso tra la filosofia aziendale ufficiale, le norme scritte, la formazione, i premi ed i piccoli rapporti tra persone e colleghi che avvengono quotidianamente.

Sutton è infatti convinto che “tutte le filosofie di business e le pratiche manageriali del mondo sono inutili se non si tratta nel modo giusto la persona che ci sta davanti in questo momento”, con queste premesse ecco i dieci passi che troverete all’interno del libro:

  • enunciate il metodo, mettetelo per iscritto e applicatelo;
  • gli stronzi assumeranno altri stronzi;
  • liberatevi degli stronzi appena potete;
  • trattate gli strondi da incompetenti;
  • il potere genera stronzaggine;
  • adottate il paradosso potere-performance ridimensionando le differenze di rango tra i membri;
  • gestite i momenti, non solo i processi, le politiche e i sistemi;
  • mettete in pratica e insegnate il confrontocostruttivo;
  • adottate il metodo dello stronzo di rappresentanza;
  • in sintesi: unite piccoli gesti quotidiani a politiche di ampio respiro.

Il metodo antistronzi non è solo un manuale ad uso dei manager per tenere a bada gli stronzi aziendali, ma è un manuale utile a tutti, ad ogni livello, per sopravvivere quotidianamente alla vita d’ufficio.

Uno stimolo a tenere a bada il proprio stronzo interno che, a quanto pare, è sempre in agguato.

Robert I. Sutton, Il metodo antistronzi (orig. The No Asshole Rule), traduzione di Fabrizio Saulini, I ed., collana Antidoti, Elliot Edizioni, 2007, pp. 223, cap. 7

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