Secondo le disposizioni del nuovo Codice della Strada in Italia, il casco sulle bici, sia muscolari che a pedalata assistita, non è obbligatorio, ma raccomandato: una decisone presa dalla Commissione Trasporti che non sempre è condivisa all’estero. Neanche per i minori di 14 anni è scattato l’obbligo di casco, come invece si pensava sarebbe successo alla vigilia dell’approvazione del nuovo testo.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’obbligo di avere il casco per un ciclista non esiste e non indossarlo non fa incorrere in alcun reato né sanzione. Si tratta, però, di una accortezza che sarebbe bene avere, per una maggiore tutela e protezione della propria persona quando ci si mette in sella ad una due ruote.
Il nuovo Codice della Strada
Entrato in vigore ormai 2 anni fa con il 1 gennaio 2021, il nuovo Codice della Strada non prevede l’obbligo di indossare dispositivi per la protezione della testa, nemmeno per i minori di 14 anni. Il testo della riforma è frutto di diversi mesi di discussioni in Commissione Trasporti, dove si è voluta dare particolare rilevanza agli utenti della strada tipicamente più deboli o comunque esposti a maggiori rischi. La bozza del nuovo Codice della Strada inizialmente prevedeva l’obbligatorietà del caschetto protettivo per i bambini di età inferiore ai 14 anni, ma successivamente il legislatore ha preferito non fare rientrare la norma nel testo definitivo.
Quindi niente casco, sebbene resti un presidio consigliato, nessuna norma lo impone. Confermato invece l’obbligo di indossare giubbotto o bretelle riflettenti se si circola fuori dei centri abitati dopo il tramonto, fino all’alba, o in galleria.
Le regole principali
- utilizzare, se presente, la pista ciclabile;
- in mancanza di piste ciclabili, pedalare in strada, ma solo nel senso di marcia valido per tutti gli altri mezzi. È dunque vietato andare in bicicletta contromano;
- vietato usare il cellulare in bicicletta;
- non attraversare la strada restando in sella, ma scendere e passare sulle strisce pedonali accompagnando il mezzo a mano;
- se si va in bici in compagnia, procedere in fila indiana, fatti salvi i bambini sotto i 10 anni, che possono pedalare al fianco dei genitori, rimanendo sul lato destro della carreggiata;
- se si utilizza la bici al buio, indossare un giubbetto catarifrangente e attivare le luci di segnalazione, posizionate sia davanti che dietro al mezzo;
- vietato farsi trainare o attaccare rimorchi alla bici, onde evitare di comprometterne la stabilità;
- per il trasporto di bambini piccoli, sistemare sulla bici gli appositi seggiolini, da montare davanti o dietro a seconda di quanto indicato sul libretto di istruzioni dei diversi modelli.

E nel resto d’Europa?
Stando a quanto previsto dal Codice della Strada, per chi va in bici in Italia non è obbligatorio indossare il casco: vediamo cosa succede all’estero, dove spesso ci sono regole differenti.
- Austria e Francia: obbligatorio fino ai 12 anni
- Slovenia: obbligatorio fino ai 14 anni. Qui gli adulti che portano i bambini sulla bici elettrica devono astenersi dal consumare bevande alcoliche, infatti il limite del tasso alcolemico è fissato allo 0.0%.
- Svezia: obbligatorio fino ai 15 anni
- Croazia e Romania: obbligatorio fino ai 16 anni
- Bulgaria: obligatorio per i minori di 18 anni.
- Spagna: soltanto i ciclisti a partire dai 16 anni possono circolare senza casco nei centri urbani, mentre al di fuori di quest’ultimi è per tutti obbligatorio indossare il casco.
Al di là della capacità di condurre una bicicletta, la sicurezza dei ciclisti è particolarmente legata alla loro visibilità. Per questo, oltre all’obbligo di avere i fari, vige ad esempio in Germania, Belgio e Francia l’obbligo dei catarifrangenti.
Quanto viene usato il casco in Europa?
L’utilizzo del casco mentre si è alla guida di bici e monopattini elettrici differisce molto tra stati europei. Quasi assente nei Paesi Bassi, paese con il parcheggio sotterraneo per le bici di 17.000 mq, il casco diventa un accessorio molto diffuso a Londra dove quasi due terzi degli utenti lo indossano. L’uso della bici quindi non ha nulla a che vedere con l’abitudine di indossare il casco.
Per capire quanto sia importante l’utilizzo del casco e quanto questo venga usato ci viene in aiuto DEKRA, società tedesca che conduce test, ispezioni e ricerche sugli incidenti automobilistici. Nel 2020 ha redatto un report sulla mobilità: lo studio esamina i pericoli di chi si muove su due ruote, biciclette, e-bike, monopattini elettrici, descrivendoci la situazione ancora molto imperfetta in cui ci troviamo e permettendoci di comprendere meglio in quale direzione andare per viaggiare più sicuri e più consapevoli. Ci offre anche una panoramica su come il ciclismo evolve nel mondo e da quali problemi è maggiormente afflitto, approfondendo soprattutto il controverso tema del casco per biciclette.

Utilizzo del casco in bici nelle principali città europee.
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