La SEO, Search Engine Optimization, è l’insieme di tutte le attività che hanno l’obiettivo di migliorare la visibilità di un sito web all’interno delle pagine dei risultati dei motori di ricerca, ovvero nella SERP (Search Engine Results Page).
Nell’articolo seguente verrà presentata l’importanza della SEO ed alcuni strumenti utili per l’ottimizzazione.
La SEO, tradotta letteralmente, significa “Ottimizzazione per i motori di ricerca”. Serve a migliorare la visibilità si un sito web e a portare lettori, clienti e soldi. È un’attività lecita, riconosciuta da Google, e apprezzata fino a quando va nella direzione di portare beneficio ai lettori.
La SEO si differenzia dalla SEA (Search Engine Advertising) in quanto nel primo caso non c’è un pagamento diretto al motore di ricerca per comparire nei suoi risultati. I risultati non a pagamento sono detti “puri” o “organici”, per questo motivo la SEO viene chiamata anche posizionamento puro o organico. SEO e SEA compaiono nella SERP, la pagina di visualizzazione, e unite formano il SEM (Search Engine Marketing).
Con strumenti come SimilarWeb, si possono avere informazioni riguardanti l’ammontare e l’origine del traffico web del proprio sito o di siti concorrenti. Lo strumento consente di scoprire le migliori best practices in ambito SEO utilizzate dai competitor e di comprendere il mercato in cui si opera.
Ottimizzare per Google
Poiché Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo, la maggior parte delle attività SEO riguardano lo studio dell’algoritmo di Google e dei suoi periodici aggiornamenti, con le relative azioni per rendere i siti più “graditi” all’algoritmo.
È fondamentale ottimizzare per i motori di ricerca perché il 95% di chi cerca informazioni su Google non va oltre la prima pagina.
Google è stato il primo motore di ricerca a dare importanza, nella fase di valutazione di una risorsa, ai segnali antropici, cioè quelli che derivano da azioni degli utenti.
Ogni lettore web esprime i propri bisogni attraverso una ricerca (query) e Google risponde proponendo pagine che hanno la maggiore probabilità di soddisfare questi bisogni. Per questo, ottimizzare per Google significa ottimizzare per il lettore.
Dietro ogni query c’è un intento, un bisogno da soddisfare. Le query possono essere:
- Know query (informative), quando manifestano l’intenzione di avere informazioni
- Do query (transazionali), quando presuppongono la volontà di compiere un’azione
- Website query (navigazionali), quando esplicitano la volontà di navigare all’interno di un sito preciso
- Visit-in-person query, quando vengono digitate con lo scopo di trovare un posto preciso o ottenere informazioni prossime al luogo della ricerca.
Un bisogno specifico può essere associato a più query e ad una query possono essere associati anche più intenti di ricerca.
Keyword analysis
Data una query, è fondamentale studiare a fondo la SERP restituita per provare a intuire l’intento di ricerca. La keyword è l’astrazione della parola collegata alla query, in genere è un insieme di almeno 2 parole che identificano un ambito di ricerca circoscritto.
Per capire chi sono e cosa cercano gli utenti, bisogna rispondere a 4 domande:
- A cosa sono realmente interessati?
- Che problemi vogliono risolvere cercando nel web?
- Che tipo di linguaggio usano?
- Chi sono i competitor?
A questo punto, si avrà una lista iniziale di termini di ricerca ed un elenco di siti web competitor dai quali trovare nuove parole chiave.
La ricerca delle parole chiave è fondamentale: qualunque attività SEO risulta essere priva di senso se non è preceduta da un’analisi accurata delle parole chiave. La ricerca e l’analisi delle keyword è il primo passo per un’analisi SEO perché aiuta a capire cosa e come cercano gli utenti online. Bisogna sempre pensare a quali termini potrebbe cercare un fruitore per trovare i contenuti. Bisogna considerare per esempio che gli utenti che sanno molto sull’argomento potrebbero utilizzare nelle loro query di ricerca parole chiave diverse rispetto ai neofiti. La cosa importante è scoprire cosa vogliono i lettori per poterglielo poi offrire.
L’analisi delle parole chiave può essere effettuata con software specifici, interviste agli utenti, analisi della concorrenza e utilizzando il motore di ricerca stesso.
Gli strumenti più utili per trovare argomenti e parole chiave sono: Google Search, Google Trends, Google Keyword Planner e Ubersuggest.
Un altro strumento molto utilizzato è SEOZoom, utile per individuare le keyword mancanti e per analizzare i siti dei maggiori competitor per capire punti di forza e keyword vincenti. Questo strumento restituisce anche una panoramica dell’andamento delle parole chiave.
La teoria della coda lunga, Anderson
Nella scelta delle keyword è applicabile la teoria della “Long Tail” di Anderson, secondo la quale i prodotti di nicchia avranno più possibilità di profitto. Per applicare questa teoria in ottica SEO è quindi meglio scegliere molte parole chiave specifiche (con volume di ricerca e concorrenza minore e tasso di conversione maggiore) piuttosto che poche generiche (con molta concorrenza e basso tasso di conversione).
Content is King
I contenuti sono la parte più importante della SEO.
“Content is King”, disse Bill Gates nel 1996, letteralmente “Il contenuto è Re”.
È opportuno che un sito abbia contenuti utili e interessanti, che creino valore per gli utenti per ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca. Un sito povero di contenuti non potrà essere ben posizionato, o comunque sarà difficile che lo sia per un lungo periodo. Per questo, aprire un blog, un “giornale online” aziendale integrato al proprio sito è il miglior modo per ottenere un buon posizionamento duraturo nel tempo.
Caratteristiche degli articoli del blog
Un articolo o una pagina web si posiziona in alto nelle “classifiche” di Google se:
- è di qualità per contenuti, forma, struttura e metadati
- risponde e soddisfa precise domande e necessità dei lettori
- usa le parole chiave più note, ricercate e coerenti
- usa immagini adeguate con testi appropriati
- è pubblicato su un sito autorevole e stimato dal web
- presenta molti link interni
- riceve link da altri articoli o pagine su altri siti
- soddisfa i lettori, che quindi lo leggono a lungo
La lunghezza consigliata da Google per la visibilità di un buon articolo è di 10.000 – 20.000 caratteri, divisi in 3 paragrafi.
I criteri di attribuzione dei punti per la classifica su una SERP sono dati dalla qualità intrinseca del contenuto, dalla popolarità dell’autore e del sito. La qualità del contenuto è determinata dalla somma della qualità delle sue singole parti: title, URL, titolo, foto e testo.
Contenuti degli articoli del blog
Per creare i migliori contenuti all’interno del proprio blog la soluzione è principalmente una: bisogna rispondere alle domande delle persone.
Uno strumento utile per individuare i bisogni degli utenti è Google Trends. Infatti, permette di capire quali sono i temi “caldi” e di conseguenza scrivere in base a quello che le persone vogliono leggere in quel momento.
Anche Ahrefs è molto utile per trovare argomenti virali di cui parlare. Ahrefs Content Explorer Tool è uno strumento di content research che permette di scoprire i contenuti più popolari relativi ad uno specifico argomento. Per iniziare basta inserisce il topic che si vuole ricercare e apparirà una report che mostra quante volte quell’argomento è stato inserito nelle pagine sul web nei vari periodi dell’anno. Per affinare la ricerca è possibile aggiungere o modificare i filtri per ottenere diversi risultati. Per esempio si può selezionare la lingua oppure l’intervallo di data in cui la pagina è stata pubblicata o ripubblicata, selezionando qualsiasi periodo di tempo. Potendo vedere quali contenuti hanno ottenuto più visualizzazioni nelle ultime 24 ore, è un ottimo strumento per essere i primi a parlare di contenuto “fresco”. Per l’ordine è interessante utilizzare rilevanza con condivisioni totali. È possibile infine esportare i dati in un file Excel con il numero di condivisioni.
In alternativa, con funzionalità simili si può utilizzare BuzzSumo. È un tool fondamentale per il Content Marketing e per le campagne SEO. È in grado infatti di identificare rapidamente quale contenuto sta funzionando in un dato settore. È possibile filtrare i risultati sulla base del tempo di riferimento e del tipo di contenuto.
URL, Title e Meta description
L’URL ha un ruolo molto importante per il posizionamento della pagina stessa e dell’intero sito web. Dovrebbe avere una lunghezza inferiore ai 90 caratteri ed essere composto da keyword principali.
Il title dovrebbe avere una lunghezza inferiore ai 65 caratteri ed essere stimolante, intrigante, ricco di keyword principali e coerente con il contenuto. Il title è il tag più importante della pagina, secondo le teorie SEO: può essere uguale al titolo dell’articolo oppure diverso. Il title è il titolo che effettivamente compare nelle pagine dei risultati di ricerca.
La meta description dovrebbe avere una lunghezza tra i 100 e 155 caratteri e descrive il contenuto della pagina completando, arricchendo o approfondendo il title. Compare nei risultati di ricerca sotto il title: da desktop sono visibili fino a 156 caratteri, mentre per mobile è meglio stare entro i 100.Il contenuto della meta description deve rafforzare il title e aiutarlo nello stimolare l’utente al click. Una delle tecniche più usate è quello della domanda: lasciare un dubbio per incentivare la lettura.
Le immagini
Le immagini inserite negli articoli devono essere di qualità elevata per contenuto, tecnica, dimensioni e definizione.
Il nome del file deve essere comprensibile ed il testo alternativo (ALT) che descrive l’immagine dovrebbe essere sempre presente. La didascalia è utile solo quando arricchisce l’immagine. La didascalia serve a descrivere l’immagine o ad aggiungere informazioni per intrattenere il lettore e inserire notizie correlate non presenti nel testo. La funzione principale del testo alternativo invece è quella di consentire la piena accessibilità di una pagina web anche da parte di utenti con problemi di vista, mediante gli screen reader. In questo modo i contenuti visuali potranno essere fruibili (in modo alternativo) anche a chi non li può vedere. Il software di navigazione leggerà, per descrivere l’immagine, il contenuto del testo alternativo. Inoltre, serve anche per dare certezze ai motori di ricerca sui contenuti dell’immagine.
I link
Anche i link sono molto importanti; possono essere di diversi tipi:
- link interni (internal links), ovvero link dal proprio sito al proprio sito. Sono indispensabili per la navigazione del sito, ne determinano la struttura e aiutano i motori di ricerca a capire la gerarchia dei contenuti;
- link in uscita (outbound links), ovvero link dal proprio sito verso altri siti. Sono utili per segnalare pagine di valore ai propri lettori, ad avvicinarsi a fonti autorevoli e a siti forti e consolidati, a creare una “relazione”. Rappresentano un vero e proprio “voto di stima” verso gli altri siti;
- link in ingresso (inbound links), ovvero link da altri siti verso il proprio sito. Sono utili per ricevere traffico, aiutano i motori di ricerca a stabilire il tipo di contenuti di un sito web e la loro qualità. Rappresentano un “voto di stima” nei confronti del proprio sito.
È fondamentale utilizzare periodicamente degli strumenti automatici per verificare le anomalie (link rotti). I link rotti sono i link che puntano verso risorse non più disponibili, ad esempio verso siti web chiusi o pagine web spostate o cancellate. È importante trovare e correggere i broken link, in quanto possono influire in modo negativo sul posizionamento della pagina web che li ospita.
Sono molti gli strumenti utili a monitorare i link rotti, ad esempio Ahrefs e Screaming Frog, ma sul web ce ne sono molti altri.
Un ottimo consiglio è quello di svolgere quest’operazione almeno una volta al mese.
Ottimizzare il proprio sito per i dispositivi mobili
Un’altra pratica fondamentale è ottimizzare il sito per i dispositivi mobili. La maggior parte delle persone che effettua ricerche su Google oggi utilizza un dispositivo mobile e non un desktop. Bisogna accertarsi di avere un sito ed un blog responsive, la cui visualizzazione si adatta in automatico a seconda del dispositivo utilizzato per la ricerca.
Posizionamento
È molto importante capire innanzitutto che il posizionamento non c’entra con l’indicizzazione. Il posizionamento è quello che determina la visibilità della pagina, una pagina inserita nell’indice Google potrebbe trovarsi, per la stessa parola chiave, in centesima posizione così come in prima posizione. Ad esempio, attualmente chi si trova al primo posto è un sito online da 950 giorni, il secondo da 850 giorni, perciò per il posizionamento ci vuole tempo. Se analizziamo una top 10 il risultato è il seguente: il 60% è online da 3 anni, il 20% da 2 e solo il 20% da 1 anno.
Dopo un anno solo il 5% finisce nella top 10, il 19% nella top 100, mentre gli altri risultano addirittura fuori dalla top 100.
I siti vecchi sono quindi più forti e hanno il doppio delle probabilità; con un nuovo sito si lavora per il posizionamento da adesso ai prossimi 3 anni.
SEO in sintesi
Un sito con una buona reputazione è un sito affidabile. Sviluppare una reputazione fatta di competenza e affidabilità in un’area specifica metterà a proprio agio gli utenti che si sentiranno sicuri nel visitare il sito.
Il ciclo della SEO quindi può essere riassunto così: si cercano argomenti che soddisfino i lettori, ovvero i clienti o potenziali tali, si prosegue selezionando le migliori parole chiave legate a questi argomenti, per poi creare ed ottimizzare i contenuti per le keyword scelte.
In conclusione si può quindi dire che ottimizzare i propri siti in ottica SEO è fondamentale per raggiungere una posizione competitiva sui motori di ricerca. Questo è importante per accrescere il flusso di visitatori del proprio sito e per farsi conoscere a più persone possibili, che potrebbero essere potenziali clienti.
Strumenti utili
SimilarWeb
Questo strumento permette di avere informazioni dai competitor e di comprendere il mercato in cui si opera.
Il report che si ottiene mostra l’ammontare e l’origine del traffico web del proprio sito o dei siti concorrenti. È possibile accedere a vari dati come la durata media delle visite, quante pagine vede in media ogni visitatore, quante persone vanno via, quali sono le fonti di traffico (organiche, social o motori di ricerca).
Si tratta di dati stimati, quando invece è presente la voce “Google Analytics”, allora sono certi.
SEMrush
Semrush restituisce una panoramica completa, se si vuole una panoramica delle fonti dei traffico derivanti dai soli motori di ricerca. Questo strumento permette di scoprire come Google indicizza il proprio sito, ovvero dove lo posiziona all’interno della SERP. Consente di analizzare le keyword più digitate, vedere quali siti indirizzano i loro link verso altri siti e se un sito sta comprando traffico e in quali termini.
Screaming Frog
Si tratta di uno strumento gratuito nella versione base o a pagamento (149£ all’anno) per quella premium, che restituisce una scansione molto dettagliata del proprio sito web e di quello dei competitor. Fa un check completo restituendo una serie di informazioni, tra cui:
- Meta title e meta description
- Tag title
- Velocità di risposta delle pagine
- Alt delle immagini
- Broken link sia interni che in uscita, pagine di errore e redirect
- Pagine duplicate
- Lunghezza dei contenuti.
Pingdom
Con questo strumento è possibile sapere se un sito è in salute oppure no. Verifica e analizza la velocità di caricamento di pagine web e siti restituendo un dato interessante come il peso di ogni pagina in megabyte.
È importante inoltre sapere, soprattutto per un e-commerce, se il proprio sito è online e se e quando ci sono stati dei down time. Con down time si indica il periodo di inattività di un servizio web.
Controllare il sito manualmente 24 ore al giorno è impossibile, ma esistono software per monitorare costantemente un sito e avvisare in caso di problemi.
Pingdom offre diversi piani di monitoraggio. Oltre ad allertare il cliente con un sms o con un’email, effettua un’analisi del problema trovato, fornendo le possibili soluzioni.
Siteliner
Questo tool è utile per evitare i contenuti duplicati nel sito, restituendo un report in cui indica le pagine duplicate e la percentuale di duplicazione. Dice anche da dove è stato copiato il contenuto.
È uno strumento importantissimo in quanto Google ammette fino al 30% totale di contenuti duplicati, comprese le citazioni; in caso contrario il sito rischia di non essere più indicizzato da Google.
Searchmetrics
Searchmetrics dispone di una versione gratuita, molto completa.
Questo strumento offre la valutazione di componenti come le keywords, il PageRank, il monitoraggio delle campagne e l’analisi dei competitor diretti.
Non restituisce dettagli specifici ma indica, tramite un grafico, l’andamento di un sito: se il grafico aumenta il sito è visto bene dai motori di ricerca, se invece diminuisce significa che bisogna intervenire.
Si tratta di uno strumento usato molto dai “grandi” anche come “confronto”, infatti ogni settimana questo strumento pubblica una vera e propria classifica dei siti web.
Ahrefs
Tra le principali funzionalità di Ahrefs c’è l’analisi dei backlinks, la keyword research, l’analisi dei contenuti e dei competitor, SEO audit, statistiche social e rating e il controllo del posizionamento organico.
Ahrefs Site Explorer è il tool originario di ricerca e analisi dei backlink. Permette di analizzare il profilo backlink ed il traffico organico di uno specifico URL o di un intero sito web.
Ahrefs Content Explorer è uno strumento di content research per scoprire i contenuti più popolari relativi ad uno specifico argomento.
Ahrefs Keyword Explorer invece è un tool specifico per le parole chiave, analizzando le keyword per cui posizionarsi.
Ahrefs Rank Tracker permette di monitorare il posizionamento di un sito web nel tempo e in rapporto ai competitor, sia su desktop che su mobile.
Ahrefs Site Audit permette infine di realizzare un esaustivo SEO audit di un sito web, che può riguardare aree diverse o una specifica area.
Ubersuggest
Ubersuggest è un tool SEO che permette di trovare le parole chiave riguardo una certa tematica. Si focalizza molto sulle keyword a coda lunga, ovvero parole chiave composte da più termini, tendenzialmente più specifiche e mirate alla conversione.
Lo strumento offre una panoramica sulla keyword cercata con volume di ricerca, difficoltà SEO e paid ed il costo per clic (CPC). Visualizza inoltre il trend della parola chiave durante gli ultimi 12 mesi, interessante per i termini che hanno una stagionalità.
AnswerThePublic
Answer The Public è un SEO tool che, come Ubersuggest, presenta sia la versione gratuita, che quella a pagamento.
Questo strumento, diversamente dagli altri, mostra come esito della ricerca le domande poste dagli utenti a Google quando si digitano le keyword che si cercano. Presenta anche un elenco di keyword correlate, anche se la funzione principale è far vedere il contesto in cui vengono cercate determinate parole. Conoscendo quali sono le risposte che la nostra audience necessita, si possono creare dei testi fatti su misura.
SEOZoom
Grazie a questo strumento è possibile monitorare un numero enorme di keyword su Google, studiare la concorrenza, definire le migliori strategie per ottimizzare i contenuti del sito e ottenere indicazioni per correggere eventuali problemi.
BuzzSumo
BuzzSumo è uno strumento di ricerca e monitoraggio per individuare i contenuti più condivisi sui social network, identificare i principali influencer in relazione a particolari argomenti, analizzare i siti concorrenti. È un tool fondamentale per il Content Marketing e per le campagne SEO. Infatti è in grado di identificare rapidamente quale contenuto e quali personalità stanno funzionando in un dato settore.
Google Analytics
Google Analytics è uno strumento gratuito di analisi web che fornisce statistiche e strumenti analitici per valutare le performance del sito web. Dice inoltre per quali parole chiave è posizionato il sito e la tipologia di pubblico. È possibile sapere quanto tempo trascorre su una pagina, cosa guarda all’interno del sito, il canale da cui proviene.
Majestic
Majestic è un SEO tool utile per l’analisi dei backlink di un sito web. È uno degli strumenti più utilizzati per visualizzare l’elenco dei link in ingresso per un dato dominio. È possibile effettuare un’analisi approfondita del profilo di link dei competitor, individuando così i loro link partner e di conseguenza la loro strategia. Infine, può essere utilizzato anche per individuare link provenienti da fonti di bassa qualità, come link spam ed attività di negative SEO.
Google Search Console
Google Search Console è un servizio gratuito che consente di monitorare e gestire la presenza del proprio sito nei risultati della Ricerca Google. Con questo tool è possibile analizzare le query più interessanti per posizionarsi su Google e aumentare le visite intervenendo su tag title e meta description.
Moz
Moz è uno strumento utile per ispezionare il proprio sito, verificare il rating per parole chiave e scoprire cosa fanno i competitor.
Permette di monitorare il rating di keyword in oltre 200 paesi. Con questo tool è possibile anche trovare numerose fonti per link building di qualità, in modo da aumentare il traffico sul proprio sito.
Moz offre anche strumenti gratuiti per identificare le opportunità di link building, eseguire ricerche di keyword e analisi delle pagine e monitorare i cambiamenti nelle ricerche Google.
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