Turismo sportivo, un’opportunità per il futuro

Turismo sportivo, un’opportunità per il futuro: spiegazione, dati, accessibilità e riflessioni generali e di valorizzazione del territorio.

Chi è un turista sportivo?

Innanzitutto precisiamo il fatto che un turista sportivo non è solo chi pratica sport in maniera agonistica o professionale ma il più delle volte si tratta di un appassionato di questo settore. Allo stesso modo di un viaggio intrapreso proprio con l’intenzione di fare sport anche uno spostamento per vedere una partita di calcio è considerato turismo sportivo. Semplicemente con una minima distinzione: si definisce un turista attivo colui che pratica sport, mentre turista passivo colui che segue sport dal vivo. Una tipologia di turismo che ha preso il sopravvento negli ultimi decenni anche grazie alla maggiore facilità di spostamento. Oggi giorno infatti non si viaggia più solamente per relax o per cultura, ma può essere anche un momento per praticare sport o seguirlo.

Un po’ di dati e curiosità

Il turismo sportivo rappresenta il 10% dell’industria turistica mondiale e genera un business da 9 miliardi di euro annui: un trend in continua crescita sia in termini di volume d’affari che di pernottamenti totali. La maggior parte dei turisti sportivi che arrivano in Italia provengono dal Regno Unito, Germania, Spagna, Danimarca, Svezia e dalla Finlandia.

E il turismo interno?

  • un italiano su quattro sceglie la propria destinazione di viaggio in base all’offerta sportiva che essa offre
  • oltre venti milioni di italiani praticano una o più attività sportive
  • oltre dodici milioni di italiani hanno effettuato un trasferimento turistico per questo motivo nell’ultimo anno. 

Turismo sportivo: un settore in continua crescita

Per la crescita del futuro sportivo in Italia, un investimento di un milione di euro.

Grazie ai 200 milioni di euro del Fondo Rilancio Startup istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2020, con l’obiettivo di supportare le piccole startup e le PMI innovative, Endu – la più grande digital company nel mondo dello sport di endurance – ha ottenuto un investimento di un milione di euro. L’obiettivo del finanziamento di ENDU è sostenere lo sviluppo della propria piattaforma attraverso il binomio che lega la promozione territoriale dell’Italia con gli eventi sportivi endurance.

Turismo sportivo ed accessibile

Al giorno d’oggi l’inclusività è un topic importantissimo, quindi la necessità di comfort e strutture adeguate che evitino (o eliminino) ostacoli e difficoltà è sempre più richiesta. Nonostante questo, non tutte le strutture ricettive e/o gli operatori turistici si sono attrezzati per rendere le proprie strutture ed eventi accessibili a chiunque. Questo non per mancanza di interesse, ma più per una mancanza di fondi, integrata ad un’incertezza per quanto riguarda l’andamento economico del settore nei prossimi anni. Come anticipato precedentemente, lo sport genera un flusso di attrazione enorme ma molte volte si sottovaluta il fatto che esso deve risultare accessibile a chiunque.

Nuove opportunità di valorizzazione del territorio grazie al turismo sportivo

Molte località hanno deciso di cavalcare l’onda di questo nuovo ed interessante trend così da poter estendere la stagione turistica tradizionale ed avviare il processo di destagionalizzazione attraendo nuovi flussi di visitatori. Una scelta supportata anche dai dati di mercato, come quelli diffusi da Eurosport, che sostiene che i viaggiatori che vogliono assistere ad eventi sportivi sono più propensi a coprire lunghe distanze e che i turisti sportivi si caratterizzano per la loro capacità di spesa elevata e per tempi di permanenza medi più lunghi rispetto ad altre categorie.


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L’evoluzione di Dolomeet: intervista ad Alessio Migazzi

Dolomeet intervista

La trasformazione di Dolomeet dalle sue origini ad oggi: intervista ad Alessio Migazzi, CEO presso l’azienda

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Che cosa ti ha fatto investire nel settore bike e Outdoor? 

Dolomeet non è nata solo da una attenta valutazione di mercato, è nata principalmente da un grande feeling operativo tra i soci fondatori. Dopo aver condiviso esperienze totalizzanti sul campo abbiamo capito che il nostro vero valore era saper fare squadra ed innovare il mondo bike così come in quegli anni stavamo facendo con i grandi eventi sportivi.

Le origini: come e perché è nata Dolomeet? 

Dolomeet è nata anche per una serie di coincidenze. Avevamo un po’ tutti voglia di cambiare lavoro e dedicarci a nuove sfide e così abbiamo fatto. Abbiamo scelto un settore che conoscevamo molto bene ma soprattutto abbiamo scelto di rimanere nella nostra Valle. Personalmente, dopo aver girato parecchio per lavoro ed aver vissuto fuori regione ho capito che la mia casa era qui dove sono nato e qui ho voluto creare qualcosa che fosse mio e indipendente. In quegli anni il boom delle bici elettriche non era neanche previsto e l’idea di base era essenzialmente romantica e coraggiosa. 

La Dolomeet di adesso, corrisponde alla tua visione dell’azienda nel 2016?

La Dolomeet di oggi non è ancora quella dell’idea originale del 2016. Abbiamo degli obiettivi di fatturato, di benessere interno e di crescita che non sono ancora stati raggiunti pur avendo sempre raddoppiato il bilancio. L’anno scorso abbiamo iniziato a sentire il Covid in maniera forte, sarebbe stato in prospettiva il nostro anno migliore ma si è rivelato quello con la crescita minore. Ho stimato che ci vorranno almeno altri due o tre anni per riprendere quel trend positivo e l’ondata di ottimismo che stava spingendo il settore. Credo comunque che sapremo tenere la barra dritta e portare l’azienda ai livelli che ci siamo posti.

Ci sono stati momenti di difficoltà, dove hai pensato di lasciar perdere tutto? Come hai fatto ad oltrepassarli?

Lasciare perdere mai. Magari vendere al giusto prezzo o fondersi con realtà più grandi per garantire benessere allo staff e crescita all’azienda. Lasciare perdere non può essere argomento di discussione quando si fa impresa perché quello che oggi è ricchezza, se non gestito con serietà ed un ottimismo realista e concreto diventa subito sofferenza. Devo dire che i momenti di difficoltà peggiori li abbiamo superati grazie alla coesione dello staff e ad una grande motivazione.

Una cosa senza la quale Dolomeet non sarebbe quello che è adesso.

Quello che noi chiamiamo il metodo Dolomeet. Una naturale propensione al coraggio nelle scelte supportato da sacrificio quotidiano, innovazione di prodotto e servizio e competenze trasversali.

Friluftsliv: dalla Norvegia la ricetta per la felicità

La ricetta per la felicità arriva dalla Norvegia. Ingredienti? Aria aperta, contatto con la natura, relax, pace e tranquillità. Friluftsliv significa letteralmente “vivere all’aria aperta”.  

Qual è l’origine del termine Friluftsliv?

E’ Henrik Ibsen a introdurre per la prima volta questo termine attorno al 1859 nel poema intitolato “On the Heights (Paa Vidderne)” che racconta il viaggio di un contadino nella natura selvaggia e di come, al termine del quale, decide di abbandonare definitivamente la civiltà. Questo poema è presente in lingua inglese.

Il termine Friluftsliv è quindi stato usato dallo scrittore per descrivere quanto sia fondamentale trascorrere del tempo in luoghi isolati per il benessere sia spirituale che fisico. 

Ibsen è stato un poeta, drammaturgo e uno dei maggiori autori teatrali norvegesi: nato a Skien nel 1828 da una famiglia facoltosa, conobbe presto la povertà, tant’è che, per contribuire alle finanze della famiglia, dovette accantonare gli studi per lavorare come apprendista nella farmacia di Grimstad. 

Fin da bambino fuggì la compagnia dei coetanei.. solitario, scontroso e appassionato di letteratura ha elaborato drammi centrati sull’impossibilità dell’uomo a raggiungere la sua aspirazione al sublime.
Ibsen è inoltre considerato il padre della drammaturgia moderna per aver portato in teatro analisi della dimensione più intima della borghesia evidenziandone le contraddizioni. 

Friluftsliv: cos’è e qual è l’obiettivo?

La Friluftsliv invita le persone a trascorrere il proprio tempo libero all’aria aperta mettendosi in contatto e rispettando la natura, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, dalla stagione, dalla condizione fisica o dall’età. 

Non si focalizza su un’attività in particolare ma ne racchiude numerose e diverse: dalle attività estreme a pratiche più tranquille come raccogliere frutti di bosco, portare a spasso il nostro amico a 4 zampe, rilassarsi su un’amaca in una bella giornata di sole. Insomma, l’importante è trovare del tempo per stare all’aria aperta.

Come ci racconta la storia dell’uomo, abbiamo vissuto milioni di anni come cacciatori e raccoglitori imparando a vivere prima all’esterno e solo successivamente all’interno: questo ci ha portato a sviluppare un corpo e una mente predisposti a vivere in mezzo alla natura.

Ad oggi questo concetto non è un trend o una moda passeggera ma piuttosto una filosofia e uno stile di vita radicato nella cultura norvegese. 

In Norvegia le attività all’aperto sono diventate talmente importanti che sono sancite per legge.
Il diritto di accesso dal 1957 fa parte della Legge sulle attività ricreative all’aperto e riguarda i terreni non coltivati. Esso consente a tutti di avere accesso alla natura, anche nelle grandi proprietà private, a patto di rispettare delle semplici regole: avere cura e rispetto dell’ambiente. 

In Norvegia è inoltre possibile prendere una laurea triennale in Friluftsliv.  

Obiettivi della Friluftsliv? Rilassarsi, riconnettersi con la natura e recuperare le energie.  

L’importanza della Friluftsliv come stile di vita: quali sono i benefici?

Vivere all’aria aperta ha numerosi benefici psicofisici, sia immediati che a lungo termine. 

Primo fra tutti il rilascio di serotonina, ormone della felicità, che porta a una riduzione di stress e ha un’azione antidepressiva. Come tutti noi sappiamo, “mens sana in corpore sano” quindi, rendendo di buonumore la mente, si favorisce la salute del corpo. 

Oltre a ciò, trascorrere del tempo all’aria aperta e in mezzo al verde ha molti altri vantaggi:

  • favorisce la concentrazione
  • aumenta la creatività
  • migliora la qualità del sonno
  • diminuisce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, allergie, asma, diabete
  • rafforza il sistema immunitario poiché cresce la quantità di globuli bianchi e quindi la risposta immunitaria del nostro organismo contro le minacce interne ed esterne. 

La Friluftsliv inoltre contribuisce anche a spiegare l’invidiabile posizione della Norvegia tra i paesi più felici del mondo. Infatti nel World Happiness Report 2020 delle Nazioni Unite la Norvegia si è posizionata all’8° posto, guadagnando poi due posizioni classificandosi al 6°posto nel World Happiness Report 2021 preceduta da Finlandia, Danimarca, Svizzera, Islanda e Paesi Bassi. 

Fonte: World Happiness Report

Vivere all’aria aperta: alcune modalità per connettersi con la natura

Nella società attuale la vita frenetica di tutti i giorni ha ridotto il tempo libero da poter trascorrere all’aria aperta, ma in questi ultimi anni in cui la pandemia ha segnato profondamente le nostre vite e cambiato le nostre abitudini, il concetto di Friluftsliv è forse più attuale che mai: abbiamo riscoperto il piacere di stare in mezzo alla natura e quanto questo sia di vitale importanza… speriamo di non dimenticarcelo mai e che sempre più persone adottino questo stile di vita anche in Italia. 

Ognuno di noi potrebbe far propria questa filosofia ritagliandosi dei momenti di tempo per disconnettersi dallo stress della vita quotidiana ricercando relax, benessere e natura. Sono numerose le modalità attraverso le quali immergersi nella natura ed è possibile farlo durante tutto l’arco della giornata e in qualsiasi stagione dell’anno… vediamone alcune.

Ammirare l’alba

Ammirare l’alba in alta quota o in riva al mare, stando in silenzio mentre il resto del mondo dorme, ripagherà sicuramente la fatica dovuta alla sveglia presto e permetterà di alleggerire i pensieri e ritrovare se stessi davanti a scorci di panorama mozzafiato. 

Foliage e bramito del cervo

L’autunno, si sa, è la stagione del foliage e questo permette di scoprire la bellezza dei colori della natura.
Inoltre in questo periodo dell’anno, in alcuni luoghi di montagna, è possibile vivere un’esperienza unica.
Infatti l’autunno è anche la stagione del corteggiamento in cui i cervi maschi si muovono nel bosco seguendo gli odori lasciati dalle femmine ed è possibile ascoltare il bramito del cervo maschio emesso per allontanare i maschi rivali nel periodo dell’accoppiamento. 

Bushcraft

Un’esperienza perfetta tramite la quale immergersi a 360° nella natura è il Bushcraft, attività che può essere svolta in qualsiasi stagione dell’anno.
In montagna l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e potrebbe essere utile sapersi destreggiare in caso di necessità.
Questa parola deriva dai termini inglesi bush (bosco) e craft (capacità) e consiste nell’insegnamento dei metodi di sopravvivenza in aree naturali usando solo le risorse disponibili in natura.
Costruire un riparo e accendere un fuoco usando solo quello che offre la natura sono alcuni dei metodi di sopravvivenza che si possono imparare.

Bike/trekking

Nessun mezzo consente grande libertà di movimento come la bicicletta. Ci sono luoghi, come laghi di montagna o spiagge isolate, raggiungibili solo a piedi o in sella alla propria bike. Inoltre queste attività hanno il vantaggio di avere un basso impatto ambientale e di conseguenza un maggior rispetto della natura.

Snow activities

Anche l’inverno è una stagione tutta da vivere. Ogni anno la neve è attesa da tutti, grandi e piccoli, perchè porta con sé magia e tranquillità. La bellezza di questa stagione si può scoprire in vari modi ad esempio praticando sci o snowboard in uno dei numerosi comprensori sciistici, sci di fondo, ma non solo. La loro chiusura forzata dovuta alla pandemia ci ha fatto riscoprire nuovi modi di vivere all’aria aperta in inverno. Infatti attività come lo sci d’alpinismo o semplici passeggiate con le ciaspole nel bosco permettono di vivere la montagna in maniera ecosostenibile

Ammirare le stelle

Adottare la Friluftsliv come stile di vita significa quindi vivere all’aria aperta entrando in contatto con la natura che ci circonda e questo può essere fatto durante tutto l’arco della giornata quindi anche di sera: non c’è niente di più bello di concludere la giornata ammirando la bellezza di un cielo stellato, magari anche in compagnia di una guida astronomica e di un telescopio. 


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La storia di Dolomeet: da tourism hub ad outdoor lab

La storia di Dolomeet coniuga la passione per lo sport ad un’impostazione imprenditoriale volta alla creazione di prodotti innovativi e progetti di crescita territoriale. In questo articolo vi racconto la storia di Dolomeet e le tappe che hanno segnato la crescita della nostra azienda. 

Dolomeet nasce come outdoor & Tourism hub il 17 febbraio 2016 dall’idea di 4 soci con in comune la passione per l’outdoor, lo sport ed il turismo: Alessio, Aldo, Sergio e Franco. 

Grazie alla varietà e alla differenza di competenze, esperienze e specializzazioni, Dolomeet è in grado di sviluppare progetti di R&D dall’ideazione al completo sviluppo, garantendo ai propri clienti le migliori performance aziendali possibili. 

Start-uppers: il Dolomeet hub

Il 1° maggio del 2016 l’azienda si insedia nei nuovi uffici di Croviana, in Val di Sole – Trentino, un hub creativo di 130 mq nato come spazio condiviso sia per abbattere i costi di affitto sia per aggregare professionalità locali, concetto che rimarrà tra le basi aziendali anche negli anni a venire.

Grazie al lavoro in team nasce subito la prima idea di Dolomeet: Bike Resort®, si tratta di un private label riconosciuto a livello europeo, prestigioso riconoscimento per hotel e strutture ricettive che premia attività meritevoli nell’erogazione di servizi per il mondo bike secondo un sistema univoco di valutazione requisiti.

Alla base del progetto un marchio registrato ed associato ad un disciplinare con l’obiettivo di dare valore alle strutture aderenti e garantire esperienze uniche al cliente finale.  

Val di Sole Terra Mondiale

Nel settembre del 2016 viene organizzato in Val di Sole il secondo Mondiale di Mountain Bike ed i soci di Dolomeet sono tra i protagonisti di questo grande successo, gestendo in prima persona il comitato organizzatore e curando ogni aspetto operativo sul campo. 

Un’esperienza ricca di soddisfazioni, che mette alla prova una squadra ben rodata e che proietta la Val di Sole nel gotha della mountain bike mondiale.

14 giorni di gara, 29 sponsor privati, 150 media accreditati, 650 volontari, 3.540 atleti totali, 18.000 pernottamenti, 20.000 spettatori al giorno, 115.000 accessi web durante l’evento ed un guadagno di 2,5 milioni per un’audience totale di 13,5 milioni.

Questi sono solo alcuni dei numeri che contraddistinguono la straordinaria edizione dei Mondiali del 2016 in Val di Sole.

Dolomeet e MomoSki per innovare la gestione delle scuole sci italiane

Con la chiusura della stagione estiva nasce MomoSki, il primo prodotto interamente concepito e sviluppato da Dolomeet e pronto per la stagione invernale 2016/2017.

MomoSki è un gestionale cloud semplice ed intuitivo, adatto a tutti i tipi di scuole sci, dalla più piccola fino alla più complessa.  MomoSki® semplifica la gestione dell’intera scuola sci, permette di coordinare il team maestri, emettere fatture, amministrare la contabilità.

Nel tempo si consoliderà fino a raggiungere ogni località dell’arco alpino espandendo nel contempo le funzionalità che oggi integrano tool legati al marketing operativo, gestione di coperture assicurative, newsletter e focus dem, trasporti da e per la scuola di sci e il dialogo diretto con il cliente finale.

Nel novembre 2016 Erica inizia a collaborare con Dolomeet e così nasce la divisione creativa, un’area strategica per la storia di Dolomeet che sarà completata nel maggio 2018 grazie all’ingresso di Piera in qualità di graphic designer. 

Tutti in pump track con Evolve®

Nel marzo 2017 inizia la progettazione di Evolve pump track, che vedrà la produzione del primo prototipo nel maggio 2018. Dopo più di un anno di ricerca e sviluppo e dopo una fase di test sul campo iniziano le prime consegne.

Evolve nasce per rivoluzionare il concetto di pump track. Tra i suoi elementi chiave il team di sviluppo ha voluto fortemente puntare su:

  • eccezionale leggerezza con dimezzamento del peso rispetto alle piste concorrenti;
  • eliminazione di ogni giunzione o corpo esterno contundente con conseguente aumento della sicurezza operativa e rispetto delle direttive UNI EN 1176 Attrezzature e superfici per aree da gioco e UNI EN 14974 Installazioni per gli utilizzatori di attrezzature per sport su rotelle;
  • possibilità di totale personalizzazione della scocca e del landing in ogni tonalità RAL;
  • modularità per essere smontata e rimontata ogni volta che si desidera senza l’utilizzo di strumenti particolari;
  • listini e sconti dedicati per Associazioni senza fini di lucro.

Evolve pumptrack è una pista ricca di dossi e curve, dove non si deve pedalare, ma entrare in contatto con la propria bike e muoversi nel modo corretto.

Nell’agosto 2017 prosegue l’impegno dei soci fondatori di Dolomeet, questa volta da consulenti, nell’organizzazione dei grandi eventi bike con le tappe di Coppa del Mondo XCO e DHI, il Mondiale Four Cross e la Coppa del Mondo di Trial

Dolomeet sempre più LAB: Nasce Zeus Charging Station

Dopo una attenta analisi di mercato e sulla spinta propulsiva di alcuni clienti direzionali a settembre 2017 Dolomeet raccoglie una nuova sfida nel settore ricerca e sviluppo: comincia l’esperienza Zeus Charging Station, colonnina ed accessori per la  ricarica di e-bike. Di li a sei mesi entreranno in produzione i primi prototipi ai quali seguiranno le prime consegne ai clienti. 

A gennaio del 2018 Eleonora si aggiunge allo Staff Dolomeet con la qualifica di Account e nell’agosto dello stesso anno inizia la collaborazione anche con Andrea, che entra in azienda come Bike Specialist, per affiancare lo sviluppo di Zeus e per l’assistenza di MomoSki. 

Dolomeet celebra il primo anno di produzione di Evolve Pump Track mentre al Ciocco Bike Circle, importante cliente Dolomeet, viene organizzata la prima edizione della “Pump Battle”, una competizione che consiste in una sfida ad eliminazione in pump track.

L’evento inaugura anche il pump track al coperto più grande d’Italia: 3 modelli pump uniti per una lunghezza complessiva di ben 200 metri, da percorrere in ogni stagione dell’anno. 

Dolomeet si dedica anche all’organizzazione di gare di ciclismo su strada affiancando lo staff della Top Dolomites Granfondo in qualità di consulente tecnico. 

Nell’autunno del 2018, grazie ad un’idea di Gazzetta dello Sport e Trentino Marketing, è organizzata a Trento la prima edizione del Festival dello Sport, una kermesse sportiva che porta nel capoluogo trentino alcuni tra i migliori e più famosi atleti nelle varie discipline dello sport mondiale.

In questa occasione, il comitato organizzatore investe su Dolomeet portando nella centralissima Piazza Dante i nostri prodotti e servizi che animeranno il Camp Ciclismo per tutto il week end.

Da novembre 2018, MomoSki inizia a consolidarsi come punto di riferimento per scuole sci da Cervinia a Cortina ed inizia una partnership con l’ex sciatore alpino italiano Giorgio Rocca per la promozione del prodotto. 

Consolidamento e determinazione: le parole chiave del nostro 2019

Il 2019 inizia con l’apertura di una nuova unità produttiva presso l’Innovation Center di Malè, uno spazio con 150 mq dedicati alla produzione di colonnine che in breve tempo diventeranno 300 mq.

L’Innovation Center di Malè è un polo inaugurato nel 2018 che ospita eccellenze dell’artigianato locale connesse in rete grazie al lavoro di Trentino Sviluppo. 

Il 2019 diventa un anno chiave per consolidare i business e sviluppare nuove sinergie:

eventi – prosegue la collaborazione per la Coppa del Mondo XCO e DHI, il Mondiale Four Cross e la Coppa del Mondo di Trial, per la prima volta si aggiunge un’importante gara a tappe: l’Appenninica MTB Stage Race, una competizione che si svolge lungo il crinale appenninico tra l’Emilia Romagna e la Toscana. Dolomeet diventa inoltre punto di riferimento per il Consorzio Skirama, per il quale organizza un innovativo format di evento per fiere bike: Trentino Bike Zone. Nello stand sono presenti una pump track, l’animazione, un dj set e gli strumenti per la promozione del prodotto turistico territoriale. A settembre vede infine la luce la prima edizione del Vallagarina Experience Festival e Dolomeet è tra i co-organizzatori. Si parla di un evento di riferimento per il Trentino per le attività outdoor, gourmet e per gli sport all’aria aperta.

Colonnine di ricarica – Nel marzo 2019 Dolomeet inizia un percorso importante di ricerca e sviluppo con Dolomiti Energia prima e con la neocostituita Neogy poi, per l’infrastrutturazione del Trentino Alto Adige con colonnine di ricarica per e-bike.  Il nome Dolomeet vola oltre confine ed arrivano i primi ordini dall’estero: va in produzione una colonnina Zeus con destinazione Crans-Montana, rinomata località turistica svizzera.

Evolve Pump Track – ai clienti Dolomeet si aggiunge un prestigioso villaggio turistico: il Voi Tanka Village di Villasimius. Evolve pump track fa il suo ingresso in una delle location più esclusive per vacanze in Sardegna. Evolve Pump Track è inoltre sponsor ufficiale della Coppa del Mondo in Val di Sole.

 – TV production – Nell’agosto 2019 nasce un nuovo e importante prodotto Dolomeet: Bike Stories Channel. Un format televisivo innovativo diffuso su oltre 60 emittenti locali che ha visto come protagoniste alcune tra le più importanti destinazioni bike italiane. 

Senza sentire la stanchezza per un’annata decisamente straordinaria, Dolomeet riparte con destinazione Toscana: al Ciocco Bike Circle è infatti in prima linea per l’organizzazione di un Campionato Europeo Trial e a seguire la prima Coppa del Mondo Trial.

 

Il Ciocco e Dolomeet consolidano così una partnership solida, un rapporto nato per ripercorrere i fasti del primo Mondiale Europeo MTB organizzato proprio nella località toscana nel lontano 1991, il cui trentennale sarà celebrato nel 2021 con una nuova edizione Mondiale questa volta nella disciplina Marathon Masters.

Open space, open mind: il nuovo “Dolomeet Lab”

Il 20 novembre 2019 viene infine creato il nuovo “Dolomeet Lab” presso l’Innovation Center di Malè, in Val di Sole | Trentino, realizzato e progettato internamente dall’unione delle idee dello staff la sede vanta una superficie di 600 mq suddivisi tra 200 metri di uffici e 400 di spazi produttivi per la ricerca & sviluppo e per la logistica. 

Molto più che semplici uffici: spazi ampi, postazioni di lavoro dinamiche e aree comuni per la condivisione di idee e progetti. 

Dolomeet ha fatto del suo team giovane, affiatato e dinamico e nel suo potere di fare la differenza il proprio punto di forza.

L’innovazione è alla base del lavoro dello staff, per creare prodotti su misura e studiati in ogni dettaglio, Dolomeet crede nella semplificazione come valore operativo, nella riduzione dei processi a schemi chiave e nella capacità di ogni membro del team di esprimere le proprie doti di leadership.

La storia di Dolomeet è riassunta in quella delle persone che la compongono e nel loro metodo di lavoro: il metodo Dolomeet.

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