Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 (PNSS 2030) è un importante documento programmatico che intende, attraverso successivi programmi di attuazione, ridurre in modo significativo il tasso di incidentialità stradale, compreso quello dei ciclisti.
Il Piano deve dunque essere visto come uno strumento di programmazione, che, a sua volta, promuove azioni di pianificazione e implementazione di strategie di vario tipo per il miglioramento della sicurezza stradale. Lo strumento è rivolto a destinatari di diverso genere, proprietari o impegnati nella gestione di infrastrutture stradali e nella ricerca, il tutto in accordo con gli indirizzi dell’Unione Europea.
Cosa contiene il PNSS 2030
Il PNSS 2030 contiene i seguenti Documenti:
- Indirizzi generali e Linee guida di attuazione;
- Piano nazionale sicurezza stradale;
- Programmi di attuazione.
I pilastri
Il PNSS 2030 è composto di cinque pilastri:
- Gestione della sicurezza stradale;
- Maggiore sicurezza di strade e mobilità;
- Maggiore sicurezza dei veicoli;
- Maggiore sicurezza degli utenti della strada;
- Gestione della fase post-incidente.
Sicurezza stradale dei ciclisti
Nel 2018 e 2019 gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati circa 175 mila per anno. Nel 2019 la categoria di utenti con il maggior numero di vittime è quella dei conducenti e passeggeri di autovetture (1.411 vittime, 44%), seguita dalle due- ruote a motore (786 vittime, 25%), dai pedoni (534 vittime, 17%), dai ciclisti (253 vittime, 8%), dagli occupanti di veicoli merci, autocarri e motrici (137 vittime, 4%), dai passeggeri di autobus (5 vittime, 0,2%) e da altre modalità di trasporto che includono macchine agricole, motocarri e quadricicli (52 vittime; 1,5%).
L’obiettivo specifico del Piano Sicurezza Stradale per la categoria dei ciclisti è una riduzione del 45% delle vittime al 2030 e il dimezzamento dei feriti gravi.
I timori per la sicurezza tra i fattori più rilevanti tra quelli che limitando l’uso massivo della bicicletta, specie in città e in ambiti urbanizzati dove il traffico veicolare è più intenso. In tali contesti, le intersezioni sono molto più numerose e i comportamenti pericolosi dei conducenti dei veicoli sono più diffusi.
I ciclisti devono necessariamente essere considerati, in termini di sicurezza stradale, come categoria da tutelare. Questo ancora di più in un contesto, quale quello post pandemia, in cui i sistemi di mobilità cercheranno sempre più di favorire l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto.
Safety in numbers
Nei prossimi anni ci si attende un incremento dell’uso della bicicletta, che in una prima fase peserà inevitabilmente sui dati d’incidentalità, almeno fino al raggiungimento, di un elevato numero di utilizzatori abituali della bici tale da poter affermare il pieno compimento del principio del safety in numbers. I dati statistici mostrano infatti che la mortalità da incidenti stradali diminuisce all’aumentare della percentuale degli spostamenti su due ruote sul totale, e che il tasso di mortalità dei ciclisti è inversamente proporzionale al tasso di utilizzo della bicicletta.

L’aumento dell’uso della bicicletta, perseguito come obiettivo strategico dal Piano Generale della Mobilità Ciclistica, costituisce perciò un fattore fondamentale anche per il miglioramento della sicurezza stradale dei ciclisti stessi e generale.
Infrastrutture
È importante ricordare che nel caso di ciclisti circa il 23% degli incidenti è avvenuto a intersezioni regolate da stop o precedenza, rispetto al valore del 15% riferito a tutti gli incidenti con lesioni. In questo senso si possono riepilogare alcuni degli obiettivi strategici fissati dal Piano per la sicurezza stradale 2030 a tutela dei ciclisti:
- rendere più sicure le intersezioni per gli utilizzatori di mezzi a due ruote attraverso opportuni interventi alle intersezioni a raso;
- attuare interventi di gestione delle velocità (zone 30 km/h, ecc.) ed enforcement nei programmi di attuazione;
- aumentare la visibilità e la protezione dei ciclisti;
- avviare programmi e attività di informazione per promuovere i modelli di veicoli con dotazioni più sicure in caso di impatto con ciclisti;
- cooperare con le forze di polizia per definire una strategia comune per il controllo e la repressione dei comportamenti a rischio dei conducenti dei veicoli e dei ciclisti.
Il PNSS 2030 mira infatti ad una riqualificazione generale della sicurezza nelle strade con interventi sulle infrastrutture per le quali si stimano interventi per 14 miliardi da realizzare anche tramite il PNRR.
Attuazione del PNSS 2030
Il PNSS 2030 verrà attuato a livello nazionale attraverso Cinque Programmi di attuazione. A livello locale invece verrà realizzata attraverso tre fasi, in cui verranno articolati i cinque Programmi di attuazione, tesi a promuovere sul territorio la diffusione di interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale.
Il CIPE stima che per l’attuazione sarà necessario un fabbisogno pari a circa 1,4 miliardi di euro che però andrà verificato anche in un contesto più ampio di interventi manutentivi, volto ad accrescere il livello di sicurezza della rete viaria, nazionale e secondaria riferiti ad ulteriori finanziamenti per la sicurezza nel settore stradale e autostradale stanziati con vari provvedimenti normativi per il 2021-2030.