N° 63 – Tour del Mortirolo

N° 63 – Tour del Mortirolo nella località Pontedilegno-Tonale è un interessante itinerario che permette di effettuare il periplo del Monte Pagano. L’impegnativa salita iniziale, lunga ma resa agevole dal fondo asfaltato, porta alla splendida località Pianaccio. Da qui inizia una panoramica traversata lungo un percorso tecnico e di notevole importanza storico-militare, che diventa poi una divertente discesa lungo le ex strade militari di Caret e della Pozza.

L’itinerario N° 63 – Tour del Mortirolo inizia da Monno dove si raggiunge la località Mostone. Si prosegue dritti lungo la Strada Vecchia del Mortirolo, fino a ricongiungersi alla nuova strada nel tratto pianeggiante che precede il Ponte Palù. Dopo averlo attraversato, si continua in decisa salita fino a oltrepassare gli alberghi delle località S. Giacomo, Belvedere e Pasarì. Giunti al bivio sovrastante le località, si gira nettamente a destra e si prosegue con percorso via via più gradevole e scenografico fino al culmine della strada asfaltata. Abbandonatala, si prosegue a destra lungo un percorso sterrato che in breve salita porta ai manufatti della Grande Guerra situati al Pianaccio, splendida balconata sulle montagne e sui ghiacciai del gruppo dell’Adamello.

Con un percorso sempre molto panoramico, si prosegue ora in falsopiano lungo l’ex mulattiera militare. Questa costeggia il fianco meridionale del Monte Pagano, sin nei pressi del Pian di Locher, altro suggestivo pianoro con splendida vista sulla conca del Mortirolo, sulle montagne della Valtellina e sul retrostante gruppo del Bernina. Proseguendo in discesa lungo la strada militare di Caret, con i suoi tornanti sopraelevati da muri a secco ottimamente conservati, si raggiunge la località omonima; in corrispondenza delle baite si gira a sinistra lungo la ex strada militare; la discesa diventa continua e con una serie di ampi tornanti porta alla strada del Mortirolo, lungo la quale si ritorna a Monno.

N° 62 – Benola

N° 62 – Benola nella località Pontedilegno-Tonale è un itinerario di medio impegno. Percorre la strada forestale che risale il versante “al vago” di Incudine sino alle amene località Cavallo e Plazza, per poi ridiscendere a Vezza d’Oglio. 

L’itinerario N° 62Benola parte dal Centro Eventi “Adamello” di Vezza d’Oglio si scende lungo il percorso ciclopedonale fino alla località Fontanacce. Attraversato il fiume Oglio, dopo poche decine di metri si gira a sinistra, imboccando la Antica Via Valleriana, (ora anche Ciclovia del fiume Oglio). Questa strada costeggia il fianco sinistro orografico della valle e che con qualche saliscendi, conduce al caratteristico Ponte del Salto del Lupo e poi a Incudine.

Continuando verso ovest, si attraversa il nucleo abitato Al Vago e si prosegue sempre lungo la Ciclovia dell’Oglio in direzione Edolo. Giunti all’intersezione con la Val Finale, non la si attraversa ma si gira a sinistra risalendo la lunga strada forestale. Questa strada conduce alle numerose baite del versante, facendo attenzione a mantenere la sinistra al bivio sul tornante della località Pontif.

Attraversata la Val Finale e i due rami della Valle Moriana, con qualche strappo ripido si raggiunge la scenografica località Cavallo dove, dopo un centinaio di metri, si abbandona la strada forestale e si gira a sinistra lungo un breve ma divertente single track che porta alla strada forestale di Plazza. Procedendo lungo la strada si attraversano i bei prati della località e si scende nuovamente a Vezza d’Oglio.

N° 73 – Adamello Super Marathon

N° 73 -Adamello Super Marathon nella località Pontedilegno-Tonale è il percorso che soddisferà anche i biker più esigenti. Più punti di partenza caratterizzano un percorso ad anello che tocca i luoghi di maggior pregio tra la Valle Camonica e la Val di Sole. Ponte di Legno, Case di Viso e il Rifugio Bozzi e i resti di numerosi forti austriaci sono solo alcuni dei luoghi che questo tracciato tanto bello quanto impegnativo ci porta a scoprire.

Descrizione del percorso

Il punto di partenza del percorso N° 73 – Adamello Super Marathon consigliato è quello di Vermiglio. Tuttavia l’utente potrà prediligere partenze diverse. La peculiarità del circuito è che si incrocia al Passo del Tonale creando così due anelli che possono essere fatti a piacere.
I due percorsi ad anello chiamati anche  “Mezze  marathon” sono composti dalle seguenti tappe: Ponte di Legno – Tonale – Ponte di Legno oppure Vermiglio – Tonale – Vermiglio.


Dai laghetti di Vermiglio si imbocca il ponte che porta alla strada sterrata che corre ai piedi del bosco e che va verso il Passo Tonale. Qui si oltrepassano i caratteristici Masi di Volpaia, Poia e Stavel e si costeggia per un breve tratto il Rio Presanella. Una volta raggiunta la strada principale, la variante dell’Adamello Super Marathon permette di non attraversarla facendo un piccolo tratto in salita. Questa ci porta a ridosso della partenza della teleferica a servizio del rifugio Denza. Dopo alcuni tratti in cui si costeggia il torrente Vermigliana comincia un lungo tratto in salita immersi in un suggestivo bosco di abeti. Mano a mano che ci si avvicina al Passo Tonale il bosco si dirada dando così la possibilità al ciclista di avere una veduta spettacolare sulla valle.

Seguendo il piacevole percorso vita si raggiunge il Passo Tonale. In prossimità del monumento ai caduti, si attraversa la strada principale e si scende verso Ponte di Legno lungo la pista denominata Pegrà. Questa ci condurrà fino all’area picnic. Per gli utenti provenienti da Vermiglio che vogliono effettuare la mezza Marathon da qui bisognerà proseguire in salita verso destra in direzione Malga Cadì – Ospizio San Bartolomeo.

Proseguendo invece sul percorso Pegrà si raggiunge il ristornate La Tana dell’Orso, a ridosso del quale si trova la colonnina di ricarica Zeus. Per chi intende proseguire verso il rifugio Bozzi con una E-bike è necessario ricarica la batteria. Il percorso entra a Ponte di legno, e seguendo le indicazioni ci si inoltra nella valle di Pezzo; in corrispondenza dell’omonimo abitato dove si trova il secondi punto di ricarica Zeus, si prosegue in direzione del magnifico alpeggio di Case di Viso. Da qui, una impegnativa ma bellissima strada militare conduce al rifugio Bozzi. Qui è doverosa una pausa ristoratrice con visita alle trincee e al piccolo museo della Guerra Bianca. Qui si trova il terzo punto di ricarica per bici elettriche.


Si imbocca poi il sentiero che porta verso il Passo del Tonale: tratti molto suggestivi con viste spettacolari su tutta la valle. Arrivati in fondo è possibile proseguire sulla pista Pegrà per chi  è partito da Ponte di Legno e vuole rientrare; chi vuole continuare invece, svolta a sinistra verso Malga Cad. Si segue la strada sterrata che porta all’Ospizio San Bartolomeo (La Mirandola).

Giunti al bivio per la Val di Strino si abbandona la strada Valbiolo e si scende a destra lungo le vaste e panoramiche praterie del pascolo del Tonale. In prossimità del Forte Mero si entra nel bosco.
Giunti con leggero saliscendi al bivio per il Forte Zaccarana, si scende a destra sino all’imbocco della Val di Strino, dove il bosco si dirada lasciando intravedere il suggestivo anfiteatro della valle. Attraversato il Rio Strino, si costeggiano brevemente i prati, per poi risalire nel bosco sino alla Maga Mezzolo, eccezionale punto panoramico sull’opposta dorsale Adamello – Presanella. La salita termina in corrispondenza di un piacevole scorcio della Val di Sole, dove ci si immette in un sentiero piuttosto impegnativo che in lieve discesa conduce in Val Verniana.

Attraversato il rio, e costeggiato l’esteso pascolo fino a oltrepassare i Masi di Verniana, si risale la strada forestale che porta in Val Saviana. Proseguendo poi in direzione Malga Boai, dove non si può non sostare ad ammirare la bellezza delle cime sul versante opposto. Una lunga discesa su strada forestale permette di raggiungere il fondovalle. Dopo aver superato il centro storico di Cortina e la strada statale, si attraversa il torrente Vermigliana e si risale sul versante opposto sino ai laghetti di Vermiglio.

N° 61 – Gipeto

N° 61 – Gipeto nella località Pontedilegno-Tonale è un bell’itinerario che permette di conoscere una delle più belle vallate del Parco Nazionale dello Stelvio; notevoli le opportunità di osservare animali selvatici.

Descrizione del percorso

Il percorso N° 61 – Gipeto parte da Vezza d’Oglio, si attraversa la frazione Grano e, poche ripide centinaia di metri dopo il termine della strada asfaltata, si giunge a Risulina. Mantenendo la destra, si procede in falsopiano lungo un folto bosco di abeti, terminato il quale il panorama si apre in modo improvviso sulla vallata.

Attraversato il torrente Val Bighera, si piega a sinistra e ci si inoltra lungo la strada principale di fondovalle. Con due decisi risalti si raggiunge la località Le Valli. Nella località è stato realizzato un ampio parcheggio raggiungibile in auto per chi vuole dimezzare il percorso (previo pagamento del permesso). Nella zona è presente un agriturismo per poi arrivare alla località di Caret.Immersi nel grandioso ambiente della Val Grande possiamo “tirare il fiato” sino alla malga Val Grande, dove ci attende l’ultimo ripido tratto di strada.


Pedalando tra rododendri, mucche al pascolo, fischi di marmotte e bramiti di cervi in autunno, si giunge alla meta. Il bivacco Saverio Occhi, posto ai 2040 m. del Plas de l’Asen, si trova ai piedi di uno stupendo scenario di montagne che ci avvolge a 360°. La discesa, molto divertente, avviene lungo lo stesso itinerario di salita sino nei pressi dell’agriturismo in località Cuciarei. Piegando a sinistra, si scende lungo un sentiero nei pascoli fino ad attraversare il torrente Val Grande, grazie a delle caratteristiche passerelle in legno.
Proseguendo in sinistra orografica della valle lungo caratteristiche mulattiere immerse tra boschi di larici e alpeggi isolati di Neola e Pil si giunge a Gussano. Da lì, riprendendo la strada principale della valle si raggiunge la frazione di Tù per poi ritornare a Vezza d’Oglio lungo la strada asfaltata.

Tour del Piz Tri – N° 70

Tour del Piz Tri – N° 70 nella località Pontedilegno-Tonale è un grandioso itinerario, impegnativo ma di grande soddisfazione, che raggiunge la panoramicissima vetta del Piz Tri (2310 m).

Dalla cima lo sguardo spazia a 360°, con magnifiche viste sui gruppi montuosi di Monte Rosa, Bernina, Ortles Cevedale, Adamello.

Il tracciato si snoda in buona parte su strade e mulattiere della Grande Guerra, lambendo anche alcune postazioni difensive recentemente riadattate; numerosi gli alpeggi, le malghe e le baite attraversate dal percorso ad anello intorno alla dorsale del Monte Faeto.

Descrizione del percorso

Partendo da Edolo, nei pressi del parcheggio della stazione ferroviaria e del polo scolastico, ci si dirige verso ovest. Poi si imbocca la via a fianco del Piazzale Brigata Alpina Orobica (piazza mercato coperta) alla volta della salita al Passo del Faet percorrendo una strada asfaltata all’ombra dei grossi castagni.

Giunti al passo a quota 1.200 m si prosegue in discesa verso la frazione di Loritto per circa 500 m fino alla prima deviazione sulla destra.

Da qui si abbandona definitivamente l’asfalto e attraversando gli alpeggi di:

  • Pra del Bis
  • Vederdei
  • Campaccio

Con l’alternarsi di un paio di salite impegnative e altrettante discese si taglia tutto il versante est della montagna sino a raggiungere la frazione di Lezza. 

Lasciandosi alle spalle il piccolo agglomerato di baite e villette di montagna, bisogna subito scalare marcia e a testa bassa iniziare la vera ascesa alla vetta.

Grazie al fondo cementato e con il giusto passo si raggiunge la magnifica conca dei Fienili di Vent. Qui è d’obbligo una sosta per recuperare un po’ di energie. Qui ci si ferma per fare l’ultimo rifornimento di acqua e per godere dello splendido panorama che si apre sulla media valle. 
Da qui il paesaggio inizia nuovamente a cambiare. Le foreste di conifere lasciano posto ai radi boschi d’alta quota, che ci accompagnano sino a Malga Campello di Landò.

Lasciandoci alla nostra sinistra la strada per la malga iniziamo la parte conclusiva della scalata. La strada diventa via via una vecchia mulattiera militare sempre più stretta, divorata dai ciuffi erbosi e dai rododendri, tipici dei pascoli d’alta quota.

A causa della presenza di pietre smosse e di tratti di sentiero scavato sarà difficile proseguire in sella per tutti i 300 metri di dislivello che conducono sulla cima. 
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La vista mozzafiato

ll suggestivo panorama, la pendenza non eccessiva della mulattiera militare e l’attenzione rivolta alla ricerca di qualche animale selvatico facile da avvistare rende il paesaggio unico. Parcheggiando la bici a poche decine di metri dalla vetta si guadagna a piedi la croce posta in sommità alla cima del Piz Tri (2.308 m).

Da qui si può godere di un panorama spettacolare su tutta l’alta Valle Camonica. Se la giornata è quella giusta la veduta a 360 gradi ci consente di spaziare dalle prealpi bresciane dalle Orobie, alla vicina Valtellina sino ai ghiacciai del Bernina. Si può ammirare la Concarena, il Badile Camuno, il gruppo dell’Adamello, il gruppo del Baitone e le cime del gruppo Ortles-Cevedale. 

Doveroso è osservare che anche su questa cima e lungo tutto il crinale di discesa i segni della storia sono molto evidenti per la presenza di trincee e resti della Terza Linea difensiva.
La discesa è un infinito single track, più di 10 km di puro divertimento. Per un primo tratto si ripercorre a ritroso la mulattiera militare di salita sino al primo incrocio. Proseguendo dritti si imbocca il sentiero CAI non troppo impegnativo. Questo ci permette di perdere quota velocemente attraverso ampie radure e stretti tornanti raggiungendo così la fascia boschiva.

In questo tratto bisogna prestare attenzione agli escursionisti che risalgono il sentiero e alla segnaletica vista la presenza di molte diramazioni sino ad intersecare in localita baite Brunò una prima strada sterrata. Quest’ultima proviene dal passo del Faet, che però abbandoniamo quasi subito girando a sinistra prima del gruppo di baite, continuando per il sentiero. 
Da qui il single track si fa più impegnativo. Le pendenze aumentano e la presenza di radici, foglie e il fondo a tratti pavimentato con grossi massi scivolosi richiedono buone capacità tecniche di guida. Bisogna stringere i denti fino a Edolo.

Queste ultime discese sono interrotte da brevi tratti su strade sterrate. Ma volendo rappresentano una ancora di salvezza per chi ha esaurito le energie. Si possonoabbandonare i duri sentieri ed imboccare in più punti la strada asfaltata percorsa in salita. 

Gardena – N° 60

Gardena – N° 60 nella località Pontedilegno-Tonale è un itinerario di medio impegno che permette di visitare due interessati vallate laterali sulla sinistra orografica dell’Alta Valle Camonica. La lunga salita iniziale è resa più gradevole dal buon fondo stradale.

Cominciando il percorso Gardena – N° 60 dal Centro Eventi “Adamello” Piazzale Flayosk a Vezza d’Oglio, si attraversa il Ponte Stella. Successivamente si prosegue lungo la strada della Val Paghera, asfaltata fino al rifugio Alla Cascata. Qui si svolta a sinistra e si imbocca la strada militare sterrata. 3 km con pendenza e fondo gradevoli che conducono alla panoramica radura in località Pornina.

Superato il tornante in località Roccolo, si giunge dopo un centinaio di metri a un bivio: proseguendo dritti è possibile effettuare un’impegnativa ma molto panoramica variante. In circa 3 Km e quasi 400m dislivello positivo, si possono raggiungere i resti militari della Piana dei Morei.

Il percorso prosegue invece a sinistra lungo la nuova pista forestale che, attraverso una folta abetaia, scende nel fondo della Val Vallaro. Svoltando a sinistra si costeggiano le case dell’amena località Paghera. Dopo un tratto in falsopiano con ottima vista sulle cime del versante opposto, si procede nuovamente in discesa lungo la bella strada acciottolata che conduce a Case Vallaro. Qui si imbocca la pista ciclabile che, in circa 3 Km., permette di ritornare al punto di partenza.

Corf – N° 59

Corf – N° 59 nella località di Pontedilegno-Tonale è un grandioso itinerario che abbraccia entrambi i fianchi dell’Alta Valle Camonica. Superata la salita iniziale di Garìo, il percorso non presenta difficoltà di rilievo e offre notevoli scorci scenografici.

Partendo da Ponte di Legno, in corrispondenza della Cappella del Buon Consiglio si imbocca la nuova strada panoramica che giunge nel centro di Villa Dalegno. Girando a destra si prosegue fino alla sommità del paese, dove si svolta a sinistra e, dopo aver brevemente ripreso fiato, si affronta la proibitiva strada acciottolata che porta alle baite di Garìo.

Questo breve tratto molto impegnativo non deve spaventare: da qui comincia una bellissima traversata lungo i piacevoli saliscendi del versante destro dell’Alta Valle Camonica. Procedendo in direzione ovest, si attraversa il centro abitato di Canè. Poi si oltrepassa lo scenografico alpeggio di Premia e si raggiunge Margine di Vione, incantevole località dove si potrà sostare e rifornirsi di freschissima acqua.

200 m dopo la fontana, si piega a sinistra e si entra nel bosco seguendo una bella mulattiera che conduce a Margine di Stadolina. In corrispondenza dell’ultima baita si imbocca a sinistra il ripido sentiero che, zigzagando, conduce sulla strada che a destra porta alla chiesetta di S. Clemente (di notevole interesse il campanile del XIII sec.). Continuando a ovest, si raggiunge la scenografica Val Grande, da attraversare su entrambi i fianchi lungo una stupenda strada forestale.

A Cormignano un ripido sentiero e mulattiera conducono poi a Grano; girando a destra fra le case si imbocca una strada erbosa che dopo 300 m, in prossimità di un crocifisso, permette di scendere a sinistra lungo una impegnativa ma divertente mulattiera sino all’incrocio che a sinistra porta a Vezza d’Oglio. Attraversata la SS 42 del Tonale e della Mendola si prosegue in discesa fino a raggiungere il Centro Eventi “Adamello”.

Attraversato il ponte sul fiume Oglio si passa sul fianco sinistro orografico dell’Alta Valle Camonica e, procedendo in direzione est, si torna verso Ponte di Legno.

In corrispondenza dell’imbocco della Val Paghera ci si inoltra lungo lo sterrato che, con piacevoli saliscendi, conduce a Case Vallaro. Proseguendo a destra fra recinti per cavalli si raggiunge la pista ciclabile che si imbocca a destra e si percorre fino a Temù alla partenza degli impianti di risalita, si svolta a sinistra e dopo circa 300 m si svolta a destra oltrepassando il Ristorante Traviolo fino a imboccare la strada forestale che, costeggiando tutto il versante, riporta a Ponte di Legno.

Aquila – N° 58

Aquila – N° 58 nella località di Pontedilegno-Tonale è un itinerario di grande impegno ma di enorme soddisfazione. Notevole l’interesse scenografico con splendide vedute dapprima su cime e ghiacciai che coronano la conca di Ponte di legno e poi sulle valli di Pezzo.

Partendo da Ponte di Legno, ci si porta nel centro di Precasaglio; con decisa svolta a sinistra, si raggiunge il margine ovest dell’abitato, ove si dà inizio al percorso off road vero e proprio.

Si prosegue su sterrato verso ovest fino a incrociare la bellissima strada militare che, con una pendenza regolare del 10-11%, porta all’affascinante radura attrezzata di Plas de Ves.

Continuando per circa 2 Km sulla strada forestale in direzione ovest, una breve ma ripidissima salita (25%) conduce a Case Prebalduino. Questo è un ottimo punto panoramico con possibilità di rifornimento idrico.

Svoltando a destra, si abbandona il percorso N.11 Stambèc e ci si inoltra lungo la durissima ma affascinante strada militare. Qui la pendenza media è del 16 %, ottimo fondo in buona parte lastricato, che conduce alla Malga Prisigai. Eccezionale balconata su cime e ghiacciai del gruppo Adamello – Presanella.

Ritornando per la stessa strada per soli 200 m circa, si devia a sinistra lungo un single track molto tecnico che porta alle scenografiche baite di Sommalbosco.

La discesa che segue verso S. Apollonia esalta le doti di guida anche dei freeriders più scatenati. Arrivati a S. Apollonia i più stanchi potranno scendere a Ponte di Legno per la strada del Gavia.

Il percorso prosegue invece in direzione opposta, risalendo la stessa strada per circa 1,5 Km fino al secondo tornante, dove si imbocca la mulattiera che ridiscende nell’abitato di Pezzo. Svoltando a sinistra, si prosegue su asfalto in direzione Case di Viso.

Quando la strada inizia a spianare, si tiene la sinistra abbandonando l’asfalto e imboccando la via sterrata che, passando per le “Cà dei Mùc”, porta con largo giro a Case di Viso. Attraversato il ponticello sul torrente Arcanello ci si porta sul versante sinistro della valle, che si scende fino a incrociare la strada pianeggiante della Tonalina.

In prossimità dell’incrocio si imbocca a destra la ripida discesa, nel primo tratto lastricata in porfido, che riporta al Ponte dei Buoi e quindi a Ponte di Legno. 

Sghirlat – N° 12

Sghirlat – N° 12 nella località di Pontedilegno-Tonale è una facile pedalata adatta a tutti, anche ai meno allenati; nel giro di pochi km si abbandonano le aree abitate per immergersi in un suggestivo scenario naturale.

Da Ponte di Legno si segue in discesa la pista ciclabile che conduce prima alla frazione di Poia e poi a Pontagna. Giunti in paese si prosegue dritti senza attraversare il ponte che conduce nel centro dell’abitato; dopo una cinquantina di metri si devia a sinistra e, superate un gruppo di costruzioni nuove, si percorre una bellissima stradina in mezzo ai prati.

Raggiunti i resti di quello che fu il trampolino di Pontagna, si entra brevemente nel bosco. Dopo aver attraversato la pista da sci di Temù, si piega a sinistra e si raggiunge una caratteristica casa con manto di copertura in erba. Sulla destra, si segue la carreggiabile che fiancheggia il ristorante Traviolo e, nei suoi pressi, si imbocca il viottolo che raggiunge il fondo della Val d’Avio.

Attraversato il torrente, lo si costeggia per quasi 2 Km risalendo il percorso vita che si inoltra nella vallata. Raggiunto il ponte si prosegue dritti per circa 600 m su strada sterrata superando un’area pic nic e parco giochi. Poi si attraversa nuovamente il torrente e si procede ancora per circa cento metri su strada sterrata fino ad una casa, poi si svolta a sinistra e si prosegue su una strada pianeggiante in parte sterrata e poi asfaltata sino a raggiungere ad un bivio la strada della Val d’Avio, per chi fosse stanco può decidere di scendere: alle prime case, mantenendo la destra, in breve si ricongiungerà all’itinerario principale.

Ritornando a quest’ultimo, al bivio con la strada per i laghi d’Avio, la si imbocca per poche decine di metri per poi girare a sinistra in corrispondenza di alcuni fabbricati.

Si affronta ora una bella discesa tra caratteristiche baite sino alla località Prevalè. Dopo aver attraversato la pista da sci, si procede lungo la strada forestale che, tagliando il bosco a mezza costa per circa 3 Km, in leggera salita conduce alla strada per Valbione, lungo la quale si fa ritorno al punto di partenza.

Cerf – N° 8

Cerf – N° 8 nella località di Pontedilegno-Tonale. Itinerario molto piacevole e di impegno contenuto, interamente ubicato sul versante sinistro orografico compreso tra Ponte di Legno e Temù; in poco tempo è possibile guadagnare la sommità del bosco e dominare buona parte dell’Alta Valle Camonica.

Il tratto iniziale percorre la facile strada militare che conduce alla piana di Valbione, 4 Km ideali per preparare le gambe alle difficoltà successive. È consigliabile una breve visita alla località costeggiando a sinistra il bel laghetto sino alle caratteristiche baite e all’esteso campo da golf. Ripreso il percorso e attraversate le piste di sci, si entra nuovamente nel bosco e si imbocca l’impegnativa strada per Casola.

I numerosi tornanti rendono piacevole il percorso e concedono attimi di respiro: dopo averne contati 14 si giunge all’intersezione con una pista di sci. Risalita per un centinaio di metri, si imbocca a destra la strada forestale che conduce prima alle baite e al ristoro della località Maralsina e poi, subito dopo aver attraversato l’omonima valle, alla località Casola.

È l’inizio di uno strepitoso tratto panoramico sulle cime del versante opposto; inoltre, in questo tratto, il bosco è particolarmente ricco di funghi e i più fortunati potranno trovarne qualcuno anche sul ciglio della strada. Dopo aver costeggiato il rifugio Roccolo Ventura e girato a sinistra al primo bivio, si giunge alla località Mesol. Oltrepassate le graziose baite, si prende a destra in discesa, facendo attenzione alla pendenza notevole.

Raggiunta la strada forestale per Temù, si gira a sinistra e si prosegue in discesa per circa 1 km.; si gira quindi a destra lungo la strada che conduce con divertente saliscendi alla località Petenec. Lasciata la baita sulla sinistra, si prosegue tuffandosi in discesa fino a raggiungere la strada che, al limite del bosco, collega Temù a Ponte di Legno. Ci si dirige a destra in salita fino a incrociare la strada di Valbione, per tornare poi al punto di partenza.