Il ruolo della comunicazione nel settore turistico

«Comunico ergo sum. Letto al contrario si può interpretare con: se non comunico, non sono. E il turismo ha diritto ad ‘essere’ uno degli attori principali della ripresa di questo Paese. Ma deve saperlo comunicare». 

Sono queste le parole di apertura del ministro Massimo Garavaglia in occasione della presentazione dell’indagine “Comunicazione, Media e Turismo” condotta dall’UniversitàCattolica e Publitalia ’80

La crisi è costata al settore turistico, che rappresentava prima della pandemia il 13% del PIL nazionale (233 miliardi di euro), circa 28 miliardi di euro. Il comparto turistico è quindi un caposaldo per la ripartenza dell’economia italiana, ma il Green Pass non basta, bisogna comunicare a tutti i turisti che in Italia si può viaggiare in sicurezza e senza restrizioni.

Gli investimenti in comunicazione nel settore turistico

Secondo la ricerca “Comunicazione, Media e Turismo” condotta su un panel rappresentativo di circa 300 milioni di europei, per il 70% di essi l’Italia è la destinazione turistica preferita
Ma il dato più interessante dell’indagine è che media e comunicazione contribuiscono per oltre il 70% nello sviluppo e nel mantenimento della notorietà e attrattività delle destinazioni turistiche. Tuttavia, attualmente il comparto turistico è uno dei settori che meno investe in comunicazione: lo 0,07% contro lo 0,5% di media dei comparti. Difatti, circa il 50% degli italiani conosce le regioni solo di nome e ignora l’esistenza di siti di interesse storico-culturali del luogo.  La percentuale si abbassa se si prendono in considerazione gli operatori turistici che investono all’estero: fra lo 0,03% e lo 0,05% in spesa di comunicazione.

Quali sono i migliori canali di comunicazione?

Ormai il mondo è visual e anche il turismo è stato travolto da questo trend sempre più in crescita. Nel turismo, le immagini e i video rivestono un ruolo di primaria importanza per pubblicizzare un luogo. Alcune destinazioni oltreoceano hanno già percepito l’enorme potenzialità del visual e dei social come Instagram e lo sfruttano non solo per distribuire immagini del proprio territorio, ma anche per fornire consigli utili, informazioni per l’organizzazione del viaggio e possibilità di fare delle domande.

Attenzione però a non sottovalutare l’enorme importanza dei tradizionali canali di comunicazione!

La tv, il cinema, la stampa e la radio hanno contribuito per anni ad incentivare il turismo nelle regioni italiane.

La prima grande iniziativa arriva dall’Agenzia Nazionale del Turismo che ha dato vita alla “Visit Italy Web Radio“, la prima radio internazionale per la promozione e il rilancio del turismo italiano.
Il programma prevede la diffusione giornaliera di notiziari turistici multilingua in 23 paesi del mondo. Si tratterà di travel talk show, rubriche su viaggi, lettura e tanta musica italiana. Sarà ascoltabile attraverso il player sul sito ufficiale dell’Italia (Italia.it), sul sito di Enit, e su tutte le piattaforme online.

Anche il colosso Mediaset ha deciso di impegnarsi nel lancio di una campagna sociale «Mediaset ha a cuore il futuro – per il turismo in italia». Da giugno andrà in onda il “Viaggio nella Grande Bellezza”, un programma televisivo trasmesso su canale 5 che promuoverà alcune delle più belle destinazioni italiane.

Ma i ricercatori che hanno condotto l’indagine sottolineano che per ottenere dei risultati serve un approccio comunicativo a 360°, nel quale media tradizionali e media digitali siano in grado di operare sinergicamente.


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