Inaugurata la scorsa domenica la nuova pump track di Arma di Taggia

Concludiamo l’anno in bellezza con l’inaugurazione della pump track di Arma di Taggia: la struttura si trova in Via San Francesco, di fronte alla sede comunale ed inserita nel nuovo parco urbano Life Park.

Il Life Park in zona Levà, oltre alla pista per mountain bike, presenta una palestra a cielo aperto, un’ampia area giochi con un percorso avventura, un’area cani con attrezzatura per la dog agility e una pista di pattinaggio. In previsione poi l’implementazione di strutture per lo skateboard.

La pump track

Realizzata da Trail Generation, rete di imprese tra Dolomeet e Trail Zone, già nel mese di Luglio 2022, la pump track di Taggia è lunga circa 135 metri. Sinuosa e giocosa proprio come una pista di Formula 1, con interesezioni di corsia che permettono di creare traittorie sempre nuove. Facile da raggiungere, con una vista mozzafiato sulle Alpi Liguri e a sole due pedalate dalla spiaggia, d’obbligo un tuffo al mare dopo una session di riding.

L’inaugurazione

Domenica 18 dicembre, al taglio del nastro erano presenti il Sindaco Mario Conio, insieme al suo vice Espedito Longobardi, l’Amministrazione al completo e il Senatore Gianni Berrino. Presenti anche i campioni di mountain bike Loris Revelli (campione Italiano Downhill cat. Elite, 25° overall World Cup e 33° nel ranking mondiale), Sofia Priori (campionessa italiana Downhill cat. Junior e 15ˆ nel ranking mondiale di categoria), Filippo Murachelli (campione italiano Downhill Under 15) e Mattia Bianco (campione regionale Piemonte).

Dopo l’inaugurazione i campioni hanno anche deliziato i molti presenti con una serie di giri sulla pista di pump track che sarà poi aperta a tutti i cittadini.

Il ruolo del Consiglio Comunale Ragazzi (CCR)

All’inaugurazione presente anche il CCR, Consiglio Comunale dei Ragazzi di Taggia. L’idea del parco infatti nasce proprio da loro che, negli scorsi anni, avevano chiesto alla precedente amministrazione di realizzare una pista pump track nell’area in questione. L’amministrazione Conio ha voluto riprendere il progetto ampliandolo e andando a realizzare un vero e proprio parco urbano dedicato allo sport all’aria aperta.

Per dare sempre più importanza al volere e alla creatività dei bambini, l’amministrazione ha inoltre chiesto ai ragazzi del CCR di proporre e trovare un nome al parco. Tante le bellissime proposte giunte dagli alunni delle scuole secondarie di Arma, Taggia e Levà ma è stata quella del giovane Alessandro Lanteri, alunno della 3A dell’Istituto Comprensivo di Arma ad avere la meglio.

Il nome e la grafica del Parco Urbano sono stati creati dal giovanissimo Alessandro Lanteri della 3° A dell’Istituto Comprensivo Arma

Scopri le altre pump track inaugurate nel mese di novembre: Ozzano dell’Emilia, Monterotondo Marittimo e Corno di Rosazzo! Clicca qui: https://bit.ly/nuove-pump-track-italia

COME SI COSTRUISCE UN BIKE PARK

Come vi avevo promesso nell’articolo precedente gli errori comuni nel costruire percorsi bike, è arrivato ora il momento di farvi vedere come si costruisce un bike park. In questo articolo vi mostrerò alcuni esempi positivi di sentieri realizzati per le biciclette (trails) e di alcune strutture bike friendly che mi hanno fatto sentire in una località attenta alle esigenze di noi bikers.

Meno freni meno fai danni

PARABOLICA

Beh che dire quando sono sceso su questa sezione di trail mi sono girato e ho detto “QUESTA È UNA PARABOLICA PERFETTA“. Da questa fotografia possiamo estrapolare alcuni concetti importantissimi:

  • L’ingresso della parabolica manda in salita: in questo modo la nostra velocità diminuisce anche ad alte velocità e non c’è bisogno di frenare molto, evitando in questo modo di rovinare il fondo creando delle braking bumps;
  • Il cambio di direzione della bici avviene prima: grazie alle geometrie di questa curva si anticipa molto il gesto tecnico di cambio direzione della nostra bici, grazie a questa accortezza non serviranno sponde enormi a fine parabolica;
  • Il raggio di curva è ampio: questo permette un ampio margine di errore per correggere la traettoria da parte di tutti.

Signori si gira

FLOW TRAIL

Come possiamo vedere in un sentiero specifico per le bike quando realizzato exnovo o quando si ha la possibilità di modificare la linea di un sentiero esistente, la stessa sarà ricca di movimento.

Quello che ci fa divertire è guidare la bici possibilmente senza essere sempre aggrappati al manubrio e soprattutto ai freni e dare sfogo alle nostre skills sui nostri mezzi.

L’effetto roller coaster

ENDURO TRAIL

Eccolo qui nel suo splendore signori e signore l’effetto Roller Coaster! Realizzare sentieri bike è un’attività molto specialistica e la definizione della linea è determinante per il successo di un progetto di trailbuilding. Mi vengono in mente al volo un sacco di esempi dove un traverso del versante di questa entità è diventato un semplice e noioso sentiero dritto che attraversa.

In questo caso invece la linea è movimentata e questo diventa importante per due aspetti: fare defluire l’acqua il prima possibile nella parte più bassa del sentiero e per rendere divertente la discesa in bici.

Nello specifico uno degli aspetti più determinanti per fare divertire i bikers è quello di ricreare l’effetto montagna russa (roller coaster)… Avete presente quel senso di vuoto (farfalle nello stomaco) che si avverte sulle montagne russe quando si scende? Ecco questo è uno degli elementi che rende un trail divertente.

Che biliardo ragazzi

SENTIERO BIKE PARK

Qui magari i puristi del DH non saranno d’accordo ma un flow trail come questo pettinato a dovere è veramente una goduria! Come possiamo vedere il materiale che caratterizza il fondo è frutto di un’ottima miscela, ben compattato e mantenuto in perfetto stato dalla squadra locale che effetta la manutenzione del bike park.

La progressione didattica

SALTI PER BICICLETTE

Nello specifico qui vediamo dei drop di varia dimensione dal più piccolo al più grande. Questo concetto deve essere sviluppato bene nella progettazione di un bike park o di una trail area. E’ molto importante dare la possibilità a tutti di migliorare le proprie doti di guida e questo lo rendiamo possibile se realizziamo trail con difficoltà crescente dal più facile al più difficile, stesso concetto identico per i salti/drop.

Signori si vola!

Chi di voi è avvezzo a staccare le ruote da terra avrà provato sulla pelle che in alcuni posti piuttosto ventosi quando si becca una folata in aria è facile essere spostati ed atterrare “male”… Un’accortezza importante dove viene realizzata un’area salti è sicuramente quella di posizionare una bandiera guardando la quale si riesce a percepire l’intensità del vento e soprattutto la direzione.

Pendenza trasversale

DEFLUSSO A VALLE

L’acqua è il peggiore nemico dei trail (insieme a chi blocca la ruota posteriore). L’obiettivo del trail builder è quello di fare in modo che l’acqua esca dal sentiero il più velocemente possibile e con la minore velocità possibile per evitare l’attività di erosione del fondo. Per questo motivo nel costruire un bike park è determinante considerare sempre il deflusso dell’acqua. L’accorgimento principale da tenere bene in mente come regola è quello di mantenere sempre una leggera pendenza trasverlale del sentiero. In questo modo l’acqua piovana defluisce subito dal percorso.

Scolo a monte

DEFLUSSO ACQUA

Sempre relativamente al deflusso dell’acqua può capitare di trovarsi su una sezione di versante dove vi è un accentuato e inevitabile flusso di acqua proveniente da monte. In questa situazione può essere preferibile mantenere la pendenza verso l’interno, raccogliere l’acqua in un canale di scolo e scaricarla più avanti realizzando un cambio di pendenza del sentiero bike.

Come si comporta l’acqua nel tuo bosco?

CANALINA SU SENTIERO

Per conoscere bene come si comporta l’acqua piovana lungo i tuoi trail il metodo più efficace è quello di farsi un giro quando piove forte. In questa situazione si può visionare come l’acqua scorre lungo il pendio e di conseguenza si possono mettere in atto delle azioni di prevenzione attraverso lavorazioni puntuali. Ah mi raccomando attenzione ai fulmini…

Spero di avervi dato degli spunti di riflessione interessanti e di avere stimolato la vostra creatività. Dolomeet con il team Trailgeneration oltre a realizzare bike park, pump tracks e trail da sogno organizza corsi di formazione per località o trailbuilder che vogliono approfondire le competenze in questo ambito. Scrivici o iscriviti alla newsletter di Trailgeneration per ricevere le nostre news e le date dei corsi.

Trail building: impariamo dagli errori

In questo articolo ho voluto riportarvi un po’ di foto che ho scattato in questi due ultimi anni girando in Italia dove possiamo vedere gli errori più comuni del trail building che vengono commessi nella realizzazione di bike park e trails.

Siamo abituati a vedere immagini di bike park strepitosi, trail da sogno e bikers che si divertono come dei pazzi. Ma l’esperienza reale è davvero questa in Italia?

È innegabile ormai tante località hanno delle realizzazioni di rilievo ma si vedono altresì degli interventi “discutibili”.

Braking Bumps

Braking bumps

Questo è il classico risultato derivante da uno dei tipici errori del trail building nella progettazione della geometria delle curve e della pendenza del terreno. A causa delle frenate ripetute il fondo si deteriora creando una serie di piccole gobbe ravvicinate che rendono l’esperienza di riding in quel punto poco piacevole. Il fenomeno si presenta soprattutto sui trail dove c’è un’affluenza di bikers non indifferente.

Sentieri sulla massima pendenza

Sentiero distrutto

Spesso nell’immaginario quando ci confrontiamo con persone che non sono proprio del mestiere troviamo difficoltà a fare passare il messaggio che anche in zone dove il terreno è buono non è la strada giusta segnalare un passaggio e fare in modo che i bikers lo percorrano. Agendo in questa maniera i danni che si ottengono sono veramente gravi, sopratutto se questi “passaggi” vengono individuati sulla massima pendenza: una volta che si è deteriorato il cotico erboso l’acqua piovana inizia a scavare e a fare grossi danni. Ovviamente più il sentiero è sulla massima pendenza più l’acqua acquista velocità e scava. In questo caso un’attenta progettazione a monte e una successiva realizzazione del sentiero con i giusti criteri sarebbe stata la soluzione migliore.

Attraversamenti pericolosi

Attraversamento pericoloso

Continuiamo con gli errori tipici nel trail building. Quando si progetta un bike park o una trail zone è determinante fare in modo di evitare al massimo incroci con altre piste e incroci con strade di viabilità ordinaria. Nel caso in cui non si può evitare è necessario realizzare un sottopasso oppure un ponte. Dove non è possibile percorrere nemmeno questa soluzione si possono individuare delle soluzioni per fare rallentare i bikers al fine di evitare assolutamente attraversamenti in direzione perpendicolare.

Scarsa manutenzione

Manutenzione sentieri bike

La manutenzione dei sentieri è la linfa vitale affinchè i bikers li percorrano in sicurezza, per renderli divertenti e per fare in modo che gli stessi durino a lungo regalando quindi esperienze positive ad un sacco di persone. Questo è determinante sia in bike park che al di fuori, dove viene individuata e pubblicizzata una rete di trail. Gli interventi di manutenzione ordinaria dovranno essere mirati anche e sopratutto a definire/pulire i canali di scolo per fare in modo che durante le piogge i sentieri non diventino ruscelli ma diano modo all’acqua di scaricarsi nei posti giusti.

Materiale di finitura troppo grosso

Materiale troppo grosso

Nelle situazioni dove c’è necessita di apportare materiale di finitura è molto importante scegliere il materiale giusto. Il materiale superficiale è il protagonista della nostra esperienza di riding è quella cosa che ci dà buone o cattive sensazioni in base a quanto grip (aderenza) il pneumatico ottiene della miscela del terreno che attraversa.

Drittoni

Sentiero dritto

Più il tracciato è dritto e pendente maggiore sarà l’ipotetica velocità di percorrenza da parte dei bikers. Soprattutto nei casi in cui il sentiero è promiscuo (utilizzato anche da pedoni) questo parametro è di fondamentale importanza per consentire una convivenza dei vari utenti ed evitare situazioni di pericolo. Il piacere di una discesa in bici è anche la possibilità di guidare la propria bici piuttosto che aggrapparsi al manubrio e mollare i freni sul dritto.

Regimentazione dell’acqua

Acqua che scorre nel sentiero

Quando si realizza un sentiero bike l’acqua deve essere un elemento da tenere sempre in considerazione. Un’attenta ed accurata realizzazione di un sentiero tiene sempre conto di ciò prevedendo pendenza laterale, grade rehearsal e in generale una regimentazione dell’acqua. L’acqua deve defluire il prima possibile dal trail.

Mancanza di vie di uscita

No way out

Quando ci troviamo in Bike Park ogni biker predilige una velocità di percorrenza in base ad aspetti soggettivi di piacere di riding. C’è chi si diverte ad andare veloce, ci sono i principianti che sono alle prime armi con le discese e ci sono coloro che si vogliono godere ogni piccolo passaggio del trail ad una velocità media. Ovviamente far convivere tutte queste esigenze su un sentiero stretto non è facile perchè diventa difficile sorpassare il biker che si ha davanti. Avete mai provato quella sensazione di avere qualcuno dietro che spinge?? È importante prevedere la possibilità, per chi vuole fermarsi, di uscire dal trail per fare passare oppure per riposarsi. Molto spesso questo aspetto non è preso in considerazione e ci si trova incanalati in un trail senza “wayout”.

Geometrie da rivedere

Parabolica ripida

Sembra facile ma non lo è! Spesso nell’immaginario comune si pensa che basta avere a disposizione un mezzo meccanico e dando delle indicazioni allo scavatorista chiunque sia in grado di costruire un bike trail di successo. Non c’è nulla di più sbagliato, di esempi di esperienze negative di trail building ne abbiamo viste molte. Realizzare un trail, una parabolica, una jump-line, uno skill park, un bike park è un lavoro molto specialistico. Il motto al quale ci avviciniamo maggiormente è build it right to build it once: è determinante costruire il trail una volta e per fare il modo di non doverlo rifare è importante farlo bene. Vediamo spesso lavori discutibili da rifare e purtroppo lavorare su lavori fatti male è più difficile che realizzare un sentiero da zero.

Ghiaione come piovesse

La ghiaia uccide il piacere

Sassi smossi, ghiaia grossa o fine: tutte tipologie di materiali che non restituiscono aderenza, e che sono dunque assolutamente da evitare. Vi è mai successo di alzare qualche sasso e di beccarlo nello caviglia o nel forcellino? Brutti momenti.. Oltre ad aumentare esponenzialmente il rischio di infortuni il piacere di guida viene proprio annullato.

Le cose giuste nel posto sbagliato

Gli scoli dell’acqua sono molto importanti, ma devono essere fatti nei punti giusti altrimenti diventano molto pericolosi. Un salto lungo il trail è sempre ben accetto ma possibilmente non in curva.. un rockgarden fatto bene è sempre bello da affrontare ma non in piano… Ogni elemento deve essere messo nel posto giusto dove la velocità per affrontarlo sia quella giusta e dove si riesce a mantenere il flow lungo la discesa. Per realizzare un trail di successo è necessario attenersi ad un corretto dosaggio dei seguenti ingredienti:

  • linee
  • pendenze
  • raggi di curva
  • lunghezze
  • dimenisioni
  • altezze
  • flow
  • e molto altro

Prendersi cura del verde

Povero bosco

Quando si ha il privilegio di realizzare un sentiero bike con mezzi meccanici è molto importante che lo stesso si sposi bene con l’ambiente circostante. Questo implica anche una cura del verde, del sottobosco, degli alberi, delle radici e di tutti gli elementi naturali che troviamo. È importante entrare nel bosco in punta di piedi ed uscirne con qualcosa di bello lasciato alla nostre spalle.

Concludiamo così la nostra carrellata dei principali errori quando si parla di trail building, contattaci per scoprirne molti di più!