Turismo sostenibile: tra staycation e destagionalizzazione

Il turismo è una risorsa che vale il 10% del PIL mondiale ma che è anche la quarta fonte di inquinamento globale. 

Da tempo si sta sviluppando una forma di turismo legata alla sostenibilità.

Un modo di viaggiare e spostarsi che pone particolare attenzione ai singoli dettagli dell’ambiente, degli elementi naturali e delle comunità locali.

Esistono mille modi per rendere una vacanza sostenibile…

Turismo sostenibile e staycation

Un esempio è quello di staycation ovvero vivere il proprio paese da turisti alla riscoperta dei dintorni di casa, passeggiando e riscoprendo i borghi. 

TomTom, specialista in localizzazione, ha dichiarato che in seguito alla pandemia il 55% degli intervistati preferisce trascorrere le vacanze nel proprio Paese, valorizzando questo tipo di turismo.

L’ENIT stesso ha annunciato che il 2020 è stato l’anno degli spostamenti di prossimità.

La scelta di luoghi tranquilli e poco affollati e la riscoperta di un turismo lento stanno caratterizzando la ripresa post Covid.

Chi presta particolare attenzione al turismo sostenibile sono la Generazione X ed i Millennial che consultano portali come EcoBnB, per scegliere l’alloggio più adatto alle loro esigenze.

Questa sensibilità è forse data da una delle missioni più importanti degli ultimi anni della quale i Millennial ne han fatto bandiera: riuscire a salvare il nostro pianeta.

E’ proprio per questo che oggi la sostenibilità gioca un ruolo importante anche quando si parla di turismo.

Minimizzare l’impatto ambientale diventa quindi un must e l’attenzione alle proprie scelte si estende anche nell’ambito della vacanza. 

Turismo sostenibile: diminuzione di consumi e carico antropico

L’obiettivo che gran parte delle destinazioni si pone è proprio quello di promuovere offerte durante tutto l’arco dell’anno.

Le motivazioni a destagionalizzare sono molteplici e vanno dalla diminuzione del turismo di massa alla messa a rendita delle strutture durante tutto l’arco dell’anno.

Il mondo del lavoro stesso può beneficiare di un aumento della destagionalizzazione così come ne beneficia la qualità dell’accoglienza.

Periodi di apertura lunghi favoriscono la stipula di contratti di lavoro stabili e contrastano il problema del turnover aumentando nel contempo la qualità del servizio offerto.

Parlando di numeri, World Capital riporta che Malta è la prima meta per flusso turistico di bassa stagione con il 76% seguita dalla Spagna con il 63,7% e dalla Francia con il 60,8%.

Destagionalizzare attraverso gli eventi

Differenziare l’offerta promuovendo eventi in periodi strategici dell’anno attirerà un numero maggiore di persone e molto probabilmente anche diverse dal target “abituale”.

Un esempio è il caso di S. Maria di Leuca in Puglia che vuole differenziare l’offerta per destagionalizzare il prodotto turistico.

L’organizzazione di eventi sia di tipo culturale sia enogastronomici, la valorizzazione del turismo ecologico, il progetto dell’autostrada delle biciclette così come l’idea di sviluppo dei trasporti sul territorio e l’organizzazione di attività didattiche negli agriturismi in aggiunta alle feste popolari incentivando i prodotti a km 0 sono i primi punti da raggiungere per eliminare i periodi di overtourism.

Per garantire un futuro a queste destinazioni ci vuole un grande sforzo sia da parte dei turisti sia degli operatori.

Semplici azioni possono davvero fare la differenza e ne è un esempio l’impegno in favore della sostenibilità.

Destagionalizzare e ispirare nel segno del turismo sostenibile

Destagionalizzare non porta effetti positivi solo sull’economia ma anche sull’ambiente grazie ad una diminuzione del carico antropico sui territori.

Ispirare le persone a non causare impatti dannosi sull’ambiente dovrebbe essere il concetto chiave di un moderno e responsabile concetto di vacanza.

Ad esempio proporre nel merchandising borracce termiche o materiali di carta o bambù invece di utilizzare plastica monouso oppure orientarsi su prodotti locali.

Tutte queste azioni diventano strategiche non solo per un corretto approccio al tema ambientale ma anche per promuovere l’economia del luogo.

Un altro tema è la scelta della struttura turistica che da un lato porterà il cliente a privilegiare hotel con impronta green e dall’altro incentiverà gli stessi hotel a rincorrere questa tendenza maturando un nuovo approccio sostenibile.

I passi per rendere il turismo sostenibile sono ancora molti, fortunatamente esistono certificazioni come Ecolabel che invogliano gli enti a ridurre la loro Ecological footprint.

Ecolabel è una certificazione istituita dall’Unione Europea che contraddistingue servizi e prodotti di natura ecologica, nata con lo scopo di incoraggiare le strutture ricettive che rispettano l’ambiente.

Salvaguardare una destinazione per non perdere la sua vera identità e le sue tradizioni darà sicuramente dei benefici in futuro.

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